Diplomatico

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Aprirono la porta del corridoio e trovarono Remus, con sguardo funereo appoggiato contro il muro. Elektra si bloccò e tutta la gioia di qualche secondo prima scivolò via come se non fosse mai esistita. Remus si alzò dal muro, incrociando le braccia davanti a lei.
-Ce l'hai fatta?- chiese in tono duro. Elektra inghiottì la saliva, si sentiva colpevole, annuì con sguardo triste, cercando di incrociare i suoi occhi, ma Remus teneva lo sguardo fisso poco sopra di lei. -Ora sarai contenta- disse prima di andarsene, sparendo dietro la porta nascosta che avevano preso anche lei e James. Elektra rimase immobile, fissando il punto in cui era scomparso, sentendo le lacrime salirle fino agli occhi.
-È venuto qui solo per rompere il cazzo?- intervenne Sirius con tono infastidito.
-Sì, è venuto solo per farci sentire in colpa.- confermò James.
-Gli avevo detto che se non appoggiava la cosa non doveva intromettersi, gliel'avevo detto o no?!- sbottò Sirius, evidentemente arrabbiato.
-Si ma lui non ci ascolta mai, quando mai ci ha dato retta su ste cose? Crede sempre di avere ragione su tutto e...- cominciò James nervoso.
-Basta- lo bloccò Elektra, con voce grave, che non sembrava appartenere alla ragazza festante di pochi minuti prima. -Remus ha ragione ad essere arrabbiato con me- disse seria. Sapeva di aver sbagliato a nascondere tutto a Remus, ma non si pentiva di essere diventata un animagus, quello no. Se fosse tornata indietro l'avrebbe rifatto ma avrebbe cercato di convincere Remus che fosse la cosa giusta da fare prima di trasformarsi. In un universo parallelo avrebbe potuto studiare con lei, avrebbe potuto aiutarla, avrebbe potuto festeggiare con lei quel momento. Invece se n'era andato con lo sguardo deluso di qualche settimana fa, quando aveva scoperto che gli aveva mentito.

Giovedì era in assoluto la giornata più pensante per Willow, tra allenamenti e corso Auror aveva quasi tutto il pomeriggio occupato, così subito dopo la lezione di Trasfigurazione si era rifugiata in camera di Austin, a studiare con lui. Austin stava leggendo il capitolo che il professor Barlow gli aveva dato da studiare per il giorno seguente, ma Willow era distesa con la testa tra le sue ginocchia a giocherellare con la mano libera di lui.
-Mi stai ascoltando?- chiese in tono indifferente.
-No- ammise lei, guardandolo con un sorriso furbo. -Non ho voglia di fare i compiti- si lamentò lei, stringendogli la mano.
-Mi hai detto tu che dopo non hai più tempo per farli- disse lui in tono tranquillo.
-Sì perché ho allenamento e poi quello stupido corso- si lamentò sbuffando e lasciando cadere la testa contro le cosce di lui.
-Stupido corso? Pensavo ti piacesse- le disse lui guardandola incuriosito.
-Sì, è sicuramente interessante, il punto è che non capisco metà delle cose che dicono e in più nella pratica faccio schifo, dovessi vedere come sono bravi Remus, Lily, Frank, James, Elektra... Sirius... praticamente tutti, forse dovrei smettere di andarci, faccio solo perdere tempo a Malocchio e ai tutor- disse sbuffando, lasciandogli la mano.
-Intanto loro sono qui per insegnarvi, il loro compito è farvi migliorare, quindi anche il più incapace tra voi non è una perdita di tempo per loro, soltanto una sfida più complessa- disse con tono saggio e Willow fece una smorfia di diffidenza. -E poi non ti devi misurare con gli studenti del settimo anno, tu sei un anno indietro ed è giusto che loro siano più bravi- continuò e Willow fece schioccare la lingua con disapprovazione.
-Come fai ad essere così diplomatico?- gli chiese facendolo ridere.
-Vedo solo le cose per come sono, nel modo più oggettivo possibile, mentre tu vedi tutto attraverso i tuoi sentimenti, che offuscano l'oggettività- disse con semplicità e Willow si alzò per guardarlo con fare offeso.
-Non è carino quello che hai detto- gli fece notare con il broncio, Austin sorrise appena e le accarezzò la guancia.
-Non devi prendertela, non ho detto che il mio modo di vedere le cose sia più giusto del tuo, ho solo detto che è diverso- le disse gentilmente e lei parve convincersi.
-Beh comunque mi sento in più in quel corso- disse tornando a distendersi con la testa nel suo grembo.
-E perché mai dovresti?- chiese lui con gentilezza, prendendo ad accarezzarle i capelli castani.
-Oltre al fatto che sono tra i peggiori?- chiese ironica.
-Dubito che tu sia tra i peggiori- disse lui in tono neutro.
-Mi infastidisce il fatto che tutti i miei ex amici siano molto più bravi di me- ammise. -In più mi da fastidio l'espressione soddisfatta di Elektra quando le fanno i complimenti- disse ormai imbronciata.
-Non stai un po' esagerando ora? È normale che una persona si soddisfatta dopo che le fanno i complimenti- disse lui in tono calmo.

1978Where stories live. Discover now