Reparto ortofrutta

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Sirius era seduto da Madama Piedediburro con Dorcas, in un'atmosfera calda e soporifera, mentre lei era da dieci minuti buoni che parlava con una sua amica che avevano incontrato lì e lui stava fissando fuori dalla finestra, dove aveva cominciato a piovere. Tra le varie persone con l'ombrello c'era una figura che camminava sotto la pioggia stringendosi nel cappotto e camminando in fretta, Willow.
-C'è Willow sotto la pioggia che non sembra stare bene, torno subito- disse Sirius sbrigativo a Dorcas, senza neanche preoccuparsi di prendere la giacca.
-Okay- disse semplicemente la ragazza vedendolo uscire. Sirius fece apparire un ombrello dalla sua bacchetta e si avvicinò alla ragazza.
-Willow- la chiamò e lei si girò, guardandolo con sguardo perso. -Che succede?- le chiese confuso, vedendo il suo viso rigato di mascara.
-Sono... deficiente- disse mentre Sirius la copriva con il suo ombrello. -Sono sempre così stupida- disse piangendo ancora e Sirius l'attirò a sé, appoggiandole la testa contro il suo petto e lasciando che piangesse, abbracciandola.
-Willow!- si sentì chiamare con un accento francese.
-Scommetto che lui c'entra qualcosa- disse Sirius in tono infastidito e Willow si separò da lui, asciugandosi le guance.
-Willow- ripeté il ragazzo in francese, riparandosi la testa con un ombrello evocato dalla bacchetta e squadrando Sirius, che in risposta alzò il mento con superiorità.
-Finiamola qui Ale, lascia perdere okay?- disse lei in francese, cercando di mantenere il tono fermo, ma Ale, nemmeno la guardò, occupato a squadrare Sirius.
-E questo chi è?- chiese Ale guardando Willow, quasi ridendo di Sirius.
-La vera domanda è chi cazzo sei tu? Cosa pensi, di poter venire qui e fare come se fossi a casa tua?!- gli chiese Sirius nel suo perfetto francese, incrociando le braccia al petto, lasciando Ale un po' stupito.
-Ma che cazzo vuoi tu, ma chi pensa di essere?- chiese Ale a Willow facendo per toccarla ma Willow si allontanò e Sirius lo spinse indietro con una manata sulla spalla.
-Intanto tu non la tocchi e secondo io ho più diritto di parlare di quanto ne abbia tu, che sei solo il primo coglione francese che passa- disse e Ale fece per buttarsi verso di lui ma Willow lo bloccò con una mano sul petto.
-Basta! Tutti e due!- disse mettendosi in mezzo. -Sirius grazie, ma riesco a cacciarlo da sola- gli disse in inglese e lui strinse i denti in risposta.
-Ah sei Sirius, il suo ex- disse Ale attirando l'attenzione dei due. -Quello per cui ti sei lamentata tutta l'estate?- disse guardando Willow che sospirò, era vero di essersi lamentata di Sirius con Ale ma quello non era proprio il momento di parlare di questo.
-Sì, esatto, eppure come vedi io sono ancora qui, e tu?- gli chiese con fare di superiorità.
-Io me la scopavo e si dimenticava subito di te- disse sporgendosi verso Sirius e Willow lo allontanò ancora.
-Basta!- gli urlò contro e Ale sembrò tornare sul posto.
-Mi sta sfidando- disse lui guardando la ragazza e Sirius accennò una risata, scuotendo la testa.
-Ma pensa davvero che me ne freghi qualcosa di lui?- chiese divertito.
-Basta! Non è una cazza di gara!- sbottò Willow e entrambi i ragazzi si ricomposero. -Ale, vattene per favore, vattene e basta- gli chiese lei in tono supplichevole e lui strinse i muscoli della mascella.
-E va bene, ma dì al tuo amico che se mi rompe ancora le palle io lavoro al Ministero- disse in un tono misto tra orgoglioso e minaccioso e Sirius accennò di nuovo una risata.
-Ma sa con chi sta parlando? Io sono Sirius Black- le chiese Sirius lei gli lanciò un'occhiata delle sue. -Okay, sto zitto, au revoir- disse salutando con un sorriso falso l'altro ragazzo.
-Ciao Ale- gli disse Willow dandogli una piccola pacca sul braccio, spingendolo appena verso la locanda.
-Ci vediamo- disse lui indietreggiando, prima di lanciare un'occhiata a Sirius.
-Prendo la giacca e ti riaccompagno al castello- disse Sirius lasciandole l'ombrello e entrando dentro la sala da tè prima ancora che Willow riuscisse a rispondergli. Lo vide attraverso i vetri parlare con Dorcas che gli fece un sorriso dolce, prima di salutare Willow dalla finestra, con un sorriso sincero. Non era nemmeno gelosa, sembrava che quella ragazza non avesse difetti.
-Non serve che mi riaccompagni, mi dispiace rovinarvi l'appuntamento- disse Willow quando Sirius tornò con la giacca in pelle e la sciarpa di Grifondoro.
-Tranquilla, Dorcas era felice che io fossi così gentile da accompagnarti fino al castello, mi ha detto che sono "un cucciolo"- disse con fare schifato e Willow scoppiò a ridere. -Sì, è imbarazzante, forse non dovevo dirtelo- le disse accennando un sorriso.
-Non farti sentire dagli altri, ti prenderebbero per il culo a vita- gli disse e lui annuì.
-Perché, tu no?- le chiese e lei alzò le spalle.
-Potrei anche non farlo, ti devo un favore dopotutto- disse pensandoci. -Grazie, a proposito- gli disse incerta.
-Figurati- disse lui guardando davanti a sé. -Che ha fatto quel coglione?- le chiese senza guardarla.
-Beh... Ha una ragazza... e giustamente ha pensato di dirmelo dopo che siamo andati a letto insieme- gli disse e lui annuì.
-Hai fatto bene a non dirmelo prima, l'avrei riempito di mazzate quel coglione- disse serio e Willow sorrise.
-Grazie- disse abbassando lo sguardo.
-Di cosa?- gli chiese sincero.
-Di tenere ancora a me... abbastanza da voler riempirlo di mazzate- disse e Sirius fece un sorriso amaro.
-Terrò sempre a te, ci sarà sempre una parte di te che è una parte di me... scusa sto diventando sentimentale- disse poi distogliendo lo sguardo, puntandolo sui prati verdi che circondavano la strada da Hogsmeade a Hogwarts.
-Hai ragione- disse lei piano, abbassando lo sguardo. -Ho anche lasciato la sciarpa da lui, che cretina- disse poi improvvisamente, con il tono infastidito.
-Tieni- disse Sirius togliendogliela e avvolgendogliela intorno al collo con un gesto. -Così ti copri anche quei segni che hai sul collo- disse in tono freddo e Willow sentì le guance avvampare dall'imbarazzo, non pensava che le avesse lasciato i segni.
-Grazie...- disse debolmente e Sirius annuì.
-Ti ha fatto del male?- le chiese atono.
-No, no, figurati- si affrettò a dire lei e vide chiaramente il suo pomo d'Adamo salire e scendere, segno che aveva ingoiato la saliva. Arrivarono all'Ingresso del castello e Sirius si fermò sull'uscio, entrando nel castello quel tanto che bastava perché non piovesse.
-Vai a farti una doccia e mettiti qualcosa di asciutto- disse guardandola e lei annuì.
-Grazie Sirius, davvero- disse debolmente e lui annuì.
-Figurati, ci vediamo dopo- disse con un breve sorriso.
-Ciao- disse piano, vedendolo camminare di nuovo verso Hogsmeade, con il battito che si era fermato per un secondo.

Passate le sei James e Lily entrarono in sala comune ridendo a crepapelle, Lily quasi con le lacrime agli occhi. 
-Beh mi sembra che la vostra uscita sia andata bene- disse Remus dal divanodella sala comune su cui era con Elektra.
-Ah beh- disse Lily asciugandosi appena gli occhi.
-Alla grande! Abbiamo visto un sacco di cose! Mele, pere, carote, c'era tutto il reparto ortofrutta- disse James divertito avvicinandosi agli amici mentre Lilyrideva ancora di più.
-Si chiamano nature morte James!- gli disse ridendo.
-Avete presente il quadro per entrare nelle cucine? Uguale- disse facendoridere ancora Lily.
-No è stato bellissimo, davvero bello- disse lei tranquilla sedendosi accanto a Elektra e Remus.
-Poi abbiamo visto quello con le facce tutte spostate... come si chiamava?- chiese schioccando le dita per pensare.
-Picasso- disse Lily ridendo.
-Lui, poi abbiamo visto anche Monet... dov'è Monet? Monet!- chiamò e in poco tempo arrivò il gattino grigio trotterellando per la sala comune. -Eccolo!- disse James prendendolo in braccio e cominciando ad accarezzarlo. -Lui fa solo fiori e laghi, incredibile- disse accarezzando il gatto.
-Sono ninfee James, e il fatto che dipingesse sempre i soliti soggetti masempre in modo diverso fa capire come la realtà abbia mille sfaccettature- spiegò lei.
-Impressionante- disse ironico James e Lily lanciò uno sguardo a Elektra eRemus -fiori e laghi- ripeté loro.
-A voi due sarebbe senz'altro piaciuto, vi ho portato anche la guida- disse prendendo dalla borsetta un piccolo libretto e passandolo ad Elektra e Remus sisporse verso di lei per guardarlo. -Così se ci andate avete già la guida, merita comunque, davvero- disse la ragazza con un sorriso gentile.
-Grazie, potremmo andarci, no? Sembra interessante- disse Elektra sfogliandolo.
-Sì- concordò Remus osservando con lei i quadri. James si avvicinò a Sirius,che invece sembrava piuttosto pensieroso, mentre i tre prefetti discutevano deiquadri.
-Che hai?- gli chiese e Sirius scosse la testa.
-Ma avete scopato o no?- gli chiese con fare interessato e Remus alzò gli occhial cielo.
-James!- lo rimproverò Lily.
-Non ho detto nulla!- si difese lui e Sirius gli lanciò un'occhiata di intesa eJames annuì con espressione soddisfatta.
-Farò finta di non vedervi- disse Lily scuotendo la testa.
-È quello che faccio io da anni- concordò Elektra, sfogliando la guida.
-Beate voi che potete permettervelo, io sono la loro baby-sitter- disse Remus facendoli ridere.

1978Where stories live. Discover now