Siamo solo usciti

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-Quasi quasi era meglio se studiavo- disse James a mezzaria sulla scopa, stringendo gli occhi per vedere attraverso la pioggia fitta. -Scherzo- aggiunse poi rivolgendo uno sguardo al resto della squadra. Olive, accanto a lui, sembrava essere piuttosto a disagio sotto quel forte diluvio, con i capelli che gocciolavano stretti in una coda.
-Non sarà il tempo a fermarci, se alla partita piove così almeno ci saremo allenati- disse decisa Willow mentre la squadra si riuniva in cerchio a pochi metri da terra.
-Ma con questo tempo la partita non verrebbe annullata?- chiese confuso Dylan Ward portandosi i capelli bagnati lontani dagli occhi.
-No, non ti preoccupare, un po' di pioggia non ti scioglierà, non sei mica fatto di zucchero?- gli disse retorica e il ragazzino fece un'espressione confusa.
-Era una cosa che diceva sempre Montgomery, il nostro vecchio capitano, quando pioveva: la pioggia non ci fa niente, non siamo fatti di zucchero e non ci può sciogliere, quindi dobbiamo giocare- spiegò Elektra mettendosi un ciuffo bagnato di capelli dietro all'orecchio e Dylan annuì.
-Bene. Allora: Dylan tu mi sostituisci un attimo con Eve e Edward, Andrew e Darren vedete di non ammazzarci coi bolidi, Nick non devi far passare neanche una palla tra quegli anelli, la pioggia non è una scusa e James e Olive- disse Willow tirando fuori il boccino dalla tasca lasciandolo andare. -Andate- disse e James scattò via in un secondo, seguito qualche attimo dopo da Olive. La visibilità era al minimo e la pioggia frustava sui volti dei giocatori, costringendoli a stringere gli occhi per riuscire a vedere qualcosa, in più il rumore scrosciante dell'acqua e dei tuoni li costringeva ad urlare per farsi sentire dagli altri giocatori. A fine allenamento Edward si era rotto il braccio per un bolide che Darren non aveva visto in tempo, Olive non aveva visto neanche un boccino e sembrava sull'orlo delle lacrime e Elektra cominciava a starnutire compulsivamente.

Willow e Elektra erano in dormitorio a farsi una doccia calda e ad asciugarsi i capelli, Elektra era già quasi asciutta quando Willow uscì dal bagno in accappatoio tenendosi il polso.
-Mi fa un po' male il polso- si lamentò osservandolo.
-Magari Sirius te lo sistema- le disse in tono vago e Willow le lanciò un'occhiata.
-Siamo solo usciti- le disse evitando il suo sguardo.
-Usciti una notte intera- precisò Elektra avvicinandosi a lei. -Dove siete stati?- le chiese e Willow sorrise, togliendosi l'asciugamano dai capelli bagnati.
-A Londra- disse incapace di trattenere il sorriso. -E poi a casa vostra- aggiunse.
-Ahh- disse Elektra con un sorrisino pervertito.
-No Eve, non è successo niente, ci siamo solo baciati- chiarì lei mettendo le mani avanti.
-Solo, non mi sembra una cosa da così poco- disse Elektra ridacchiando. -Che intenzioni avete?- le chiese più seriamente e Willow si lasciò cadere nel letto accanto all'amica.
-Di lasciarci tutto il resto alle spalle e riprovarci, senza questioni in sospeso dall'anno scorso- le disse e Elektra sorrise.
-Avete fatto bene, ne sono molto felice- disse con la stessa soddisfazione che avrebbe avuto dopo una partita di Quidditch vinta.
-Che ne sai che abbiamo fatto bene? In realtà non so se è proprio così... insomma se è andata male una volta perché dovrebbe andare bene ora?- le chiese guardandola con gli occhi azzurri pieni di pensieri.
-Perché siete cambiati e siete maturati tutti e due- le disse e Willow sospirò.
-Tu dici?- chiese incerta.
-Certo, soprattutto Sirius, si è aperto con te già tempo fa e ora... credo abbia inquadrato anche di più le sue priorità, lo vedi anche tu che si è messo a studiare, si dà da fare per l'Ordine e non perde più tempo solo a divertirsi- le fece notare e Willow sorrise.
-Ha detto che si vuole impegnare... impegnare non solo nel senso di stare insieme ma di impegnarsi nella relazione, anche se forse era un po' ubriaco- disse Willow e Elektra sorrise.
-Non credo- le disse con un sorriso che non riusciva a scacciare. -Ma quindi state insieme?- le chiese e Willow alzò le spalle.
-Usciamo insieme, per il momento- chiarì e Elektra annuì.
-Comunque ora hai un motivo in più per rimanere da noi tutta l'estate- disse dandole una gomitata giocosa sulle costole facendola ridere.

-Apprezzo la determinazione della tua fidanzata ma io con questo tempo sarei rimasto volentieri a terra- disse James entrando in dormitorio grondante di acqua, interrompendo il ripasso di Remus che Sirius e Peter stavano ascoltando passivamente.
-La fidanzata di chi, scusa?- chiese Sirius senza guardarlo.
-La tua- ripeté James sedendosi sul proprio letto con ancora i capelli bagnati e Remus chiuse il libro osservando Sirius, senza rimproverare James che stava bagnando tutte le lenzuola.
-Non ho nessuna fidanzata, siamo solo usciti- disse con non curanza riprendendo a giocherellare con la matita.
-Siete usciti e...?- chiese Remus incalzante.
-E i cazzi vostri?- rispose Sirius e i due sbuffarono lanciandosi un'occhiata d'intesa.
-Lo sapremo da altre vie- concluse James alzandosi dal letto con fare deciso.
-Porco Salazar, ma che ti frega?- sbottò Sirius.
-James non invadere la privacy di Sirius- disse Remus con la voce che avrebbe usato una maestra d'asilo.
-Non invado la sua privacy se chiedo a Willow- disse James sulla difensiva.
-Sì invece!- ribatté Sirius.
-Basta così, Ramoso: siediti- gli disse in tono imperativo e James tornò a sedersi con il broncio.
-Che c'è?- chiese impaziente.
-Codaliscia ha delle novità- disse Remus e tutti puntarono gli occhi sul ragazzo biondiccio che arrossì appena.
-Beh... sì- disse imbarazzato.
-Che novità, Coda?- gli chiese James scrutandolo e lui abbassò lo sguardo grattandosi la nuca con una mano.
-Esco con una ragazza- disse a tono basso, ma sufficiente perché James e Sirius esultassero come se fossero alla coppa del mondo, scuotendo Peter per le spalle, mentre Remus li guardava divertito.
-E chi è?- chiese Sirius e Peter fece un sorriso tirato.
-Kassandra Snyde, quarto anno- disse e James tornò ad esultare, mentre Sirius si bloccò.
-Coda...- disse in tono serio che fece spaventare un po' tutti. -Snyde? Di Serpeverde?- chiese e il ragazzo annuì.
-Sono felice per te, amico- gli disse Remus dandogli una pacca sulla spalla e lanciando un'occhiata di rimprovero a Sirius, era sicuro che gli stesse per dire qualcosa di discriminatorio contro i Serpeverde.
-No Coda non capisci, gli Snyde sono Mangiamorte- disse Sirius convinto e James smise di saltellare per la stanza mentre Peter aggrottò la fronte.
-Non penso...- disse il ragazzo biondino.
-Ne sono sicuro- disse convinto.
-Ma il fatto che i suoi siano Mangiamorte non significa che lo sia anche lei...- cercò di difenderla Peter e Sirius distolse lo sguardo.
-No, assolutamente- disse James tornando allegro dandogli una pacca sulla spalla.
-Sta attento- disse Sirius in tono ammonitore, alzando appena il mento verso Peter, che in risposta abbassò lo sguardo.

1978حيث تعيش القصص. اكتشف الآن