Stavo riposando gli occhi

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Era venerdì e pioveva, uno di quei temporali primaverili in piena regola, con la pioggia che batteva regolare sui vetri del castello. Dopo le lezioni Willow stava andando in biblioteca con Austin quando venne fermata dalla voce squillante di James. Si girò vedendo lui e Remus che le si avvicinavano a grandi passi, con i mantelli che svolazzavano nel corridoio affollato.
-Ciao- le disse Remus con un sorriso educato.
-Writingham te la rubiamo 5 minuti- disse James spavaldo, facendo cenno al ragazzo e appoggiandosi con il gomito alla spalla della ragazza.
-Ci vediamo in biblioteca- gli disse Willow e lui annuì, continuando a camminare lungo il corridoio.
-La biblioteca... divertente- commentò James.
-Abituatici, ci andrai spesso con Lily- gli disse Remus e il ragazzo alzò gli occhi al cielo.
-Perché mi avete marcato a metà corridoio?- chiese lei guardando i due.
-Beh... non so se lo sai ma tra una settimana è il mio compleanno- cominciò Remus.
-Sì, lo so, il 10 marzo- disse lei sicura e Remus sorrise spontaneamente.
-Esatto e pensavamo di organizzare una festa in sala comune- spiegò.
-Nella stanza delle necessità- lo corresse James.
-No, in sala comune- ripeté l'atro lanciandogli un'occhiata.
-Cazzo Lunastorta è l'ultimo compleanno che farai ad Hogwarts! Dobbiamo farla nella stanza delle necessità!- si lamentò James.
-È il mio compleanno, potrò scegliere dove farlo?- chiese Remus irritato.
-No- disse convinto James e l'altro alzò gli occhi al cielo.
-Comunque se lo farete in sala comune farò in modo di non passarci, tranquilli- disse con un falso sorriso e entrambi la guardarono confusi.
-In realtà io volevo invitarti- disse Remus osservandola.
-Ah... davvero?- chiese sorpresa.
-Certo!- disse James con ovvietà.
-Ma... Elektra è d'accordo?- chiese lei incerta.
-Beh... sì, ma comunque è il mio compleanno, posso invitare chi voglio- disse Remus tranquillo e lei annuì appena.
-Anche se ci stai evitando ti invitiamo comunque- disse James lanciandole un'occhiata.
-Non vi sto evitando, sto evitando Elektra, è diverso- disse lei con semplicità.
-Beh io comunque mi sto offendendo, sinceramente- disse James portandosi una mano sul cuore e facendola sorridere.
-Scusaa- disse lei trascinando la parola.
-Ma...- azzardò Remus attirando gli sguardi dei due. -Avete intenzione di fare pace, voi due?- le chiese e Willow storse il naso.
-Non penso- disse secca e James emise un mugolio. -Ci sono rimasta malissimo!- si difese lei.
-Anche io!- protestò James.
-E figurati io- intervenne Remus con la solita voce pacata.
-Poi, a dirla tutta, non è che tu sia stata proprio un angioletto- le disse James in tono vago.
-Sì lo so, motivo in più per cui non faremo pace- disse facendo un passo indietro, in modo che James si alzasse della sua spalla. -Grazie per l'invito Remus, ci sarò- disse con un breve sorriso, prima di girarsi e andarsene.

Era domenica e i Malandrini erano seduti attorno al fuoco, in un vano tentativo di Remus di convincerli che era il caso di cominciare a ripassare tutto il programma di Difesa Contro le Arti Oscure. Stava spiegando un passaggio ad un confuso Peter e James e Sirius nel frattempo avevano chiuso gli occhi, annoiati dalla lettura dell'amico.
-James Potter, stai dormendo?- disse la voce di Lily, riportando subito il ragazzo alla realtà facendolo sobbalzare e facendo ridere un più tranquillo Sirius.
-Stavo riposando gli occhi- disse il ragazzo sistemandosi gli occhiali sul naso.
-Ho bisogno di parlarti e di andare in biblioteca a prendere un libro- disse lei e James la guardò confuso.
-Hai bisogno di me per andare in biblioteca?- le chiese e lei alzò gli occhi al cielo.
-Quando questo accadrà il mondo sarà in pezzi- disse lei facendo ridere Sirius. -Andiamo, Potter- gli disse e lui si alzò dal divano, seguendo la ragazza fuori dalla sala comune.
-Allora cara Lily, come posso allietarti? Oltre che con la mia presenza, è chiaro- disse con fare altezzoso.
-Devo chiederti una specie di favore, in realtà- ammise lei e lui la guardò incuriosito, mentre scendevano le scale verso la biblioteca.
-Sono al tuo servizio- disse lui guardandola.
-Avevi intenzione di andare a casa a Pasqua?- gli chiese e lui si fece sempre più curioso.
-In realtà non ci ho ancora pensato... di solito andavo a casa, ma quest'anno non lo so, poi c'è anche il mio compleanno... non lo so- concluse riflettendoci.
-Perché io vado a casa e ho una proposta da farti- disse e James si girò a guardarla con gli occhi spalancati.
-Del tipo? Vuoi che andiamo in vacanza insieme?- le chiese e Lily rise appena.
-No, niente del genere, hai da fare il 30 marzo?- gli chiese e lui scosse la testa.
-Per te non ho mai da fare- disse con un sorriso seducente.
-James, sono seria- si lamentò lei.
-Okay, no, non ho da fare- confermò lui.
-Bene...- disse incerta e entrarono in biblioteca.
-Perché?- chiese James seguendola fra gli scafali.
-Hai presente Petunia? Mia sorella- gli disse sottovoce, per non disturbare gli altri in biblioteca.
-Quella simpatica?- le disse ironico e lei gli lanciò un'occhiata. -Sì, ho presente- si corresse.
-Si sposa, il 30- gli disse e lui sorrise appena.
-Beh, congratulazione a lei allora- disse avvicinandosi a Lily, che aveva estratto un libro dallo scafale.
-Sì, vieni con me al matrimonio?- gli chiese e James sorrise ancora di più, avvicinandosi a lei.
-Con molto piacere- le disse con un sorriso.
-Bene, ti spiegherò tutto più avanti- disse lei camminando verso l'uscita dalla biblioteca.
-Questo vuol dire che sono il tuo ragazzo?- le chiese entusiasta.
-Questo mai, Potter- rispose lei ridendo appena, salendo le scale verso la sala comune. James però l'afferrò per i fianchi, sollevandola da terra. Lily soffocò un urlo e strinse forte il libro contro il petto.
-Mettimi giù- gli disse divertita e James la rimise a terra, tenendola però ancora stretta e prendendo a lasciarle piccoli baci sulla guancia, mentre lei cercava di scappare dalle sue braccia. -James! Daii- si lamentò, ma il suo sorriso la tradiva. James la lasciò andare e la guardò sistemarsi i capelli rossi. -Siamo in mezzo alle scale- disse Lily lanciandogli un'occhiata eloquente.
-E allora?- le chiese attirandola a sé con uno scatto, bloccando Lily tra il suo petto e le sue braccia.
-E allora, siamo Caposcuola, dovremmo comportarci come studenti modello- gli spiegò lei, ma James le scoccò un'altra serie di baci sulla guancia.
-Non mi hanno scelto perché sono uno studente modello- disse divertito.
-Questo è poco ma sicuro- concordò lei e James si separò dalla sua guancia per guardarla negli occhi, a pochi centimetri di distanza.
-Così mi offendi, Evans- le disse abbassando il tono di voce. Lily si alzò in punta di piedi e accostò le labbra alle sue.
-È la verità, Potter- disse facendolo sorridere.

1978Where stories live. Discover now