Castelli di sabbia

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-Dove siamo?- chiese subito Lily guardandosi intorno, erano in una strada secondaria di quello che sembrava un piccolo paesino in perfetto stile britannico.
-Hastings, a sud- disse facendole cenno di seguirlo, per uscire dalla stradina. Attraversarono un paio di strade, prima che Lily potesse intravedere il mare. -Sirius viveva qui quest'estate- spiegò lui mentre attraversavano anche l'ultima strada che li separava dalla passeggiata lungo mare. Lily guardò oltre il marciapiede rialzato, alla luce gialla dei lampioni c'era una spiaggia di sassi con alcune piccole barche vicino agli scogli e, oltre la spiaggia, le onde scure si infrangevano creando piccoli strati di schiuma bianca, che si distinguevano nella distesa color inchiostro che si perdeva a vista d'occhio, mescolandosi con il cielo scuro e puntellato di stelle.
-Mi piace il mare- concluse lei con un debole sorriso e James faticò a trattenere l'espressione soddisfatta, prendendo a passeggiare accanto a lei.
-Sono simpatici i tuoi- disse lui guardando davanti a sé, con le mani nel cappotto grigio scuro.
-Mia mamma sì, è sempre gentile con tutti, ma mio padre no, l'hai stregato, non vero?- chiese facendolo ridere appena. -Non è mai stato gentile con nessun ragazzo! Persino con Vernon, che è il ragazzo di Tunia da ormai anni è ancora così- disse lei stupita e James sorrise contendo, concedendosi di guardare Lily accanto a sé, con i capelli rossi che svolazzavano alla leggera brezza.
-Penso si sentisse in colpa per la faccia che ho fatto quando mia ha chiesto di mio padre- disse con il sorriso, ma quello di Lily sparì all'istante.
-Mi dispiace io... avrei dovuto avvertirli...- disse debolmente.
-No, nessun problema, sono stati gentili- disse James tranquillo.
-Scusa- disse lei debolmente, guardandolo con occhi tristi.
-Lily, veramente, non fa nulla, non mi aspettavo nemmeno io di avere una conversazione con loro- disse facendole un sorriso.
-Mi sento comunque in colpa- ammise lei mordendosi appena il labbro.
-Non devi- disse James tranquillo. -Mio padre avrebbe riso di quella situazione, anzi, probabilmente sta ridendo, dovunque lui sia- disse con un sorriso, che Lily ricambiò.
-Che tipo era?- chiese spontaneamente, mordendosi subito la lingua. -Cioè... se ti va di parlarne... scusa magari non ti va- disse sentendosi di colpo in imbarazzo. Non le era mai capitato di sentirsi piccola vicino a James, si era sempre sentita superiore a lui, più intelligente, più responsabile, ma ora le sembrava di fare un errore dietro l'altro.
-In realtà mi va- James non aveva mai parlato dei suoi genitori da quando erano morti, ma ora, con Lily, gli sembrava la cosa più naturale del mondo. Lily ascoltò James raccontarle di come suo padre era come lui, amava scherzare, amava ridere e amava stare con gli amici. Gli raccontò di come Charlus l'aveva sempre spronato ad essere allegro e di passare il tempo con i suoi amici, di come gli aveva insegnato molti trucchi sul Quidditch e di quando gli aveva rivelato come far arrivare gli alcolici in sala comune senza farsi scoprire. Le era chiaro di come Charlus, per James, era un obiettivo da raggiungere, di come era l'uomo che voleva diventare. Lily non aveva mai notato come James potesse essere interessante da ascoltare, quando non faceva l'idiota.
-Oh comunque, il posto è quello- disse guardando l'ora. ­-Siamo un po' in ritardo in realtà- disse mentre Lily osservava il ristorante pieno di vetrate, che era costruito come una terrazza sul mare.
-Andiamo allora- disse Lily aumentando il passo. Quando entrarono gli presero i subito i cappotti e gli accompagnarono ad un tavolo con una lunga tovaglia bianca, proprio accanto ad una finestra.
-Prego- disse James, spostando la sedia per far sedere Lily.
-Oh, grazie- disse lei stupida da quel gesto, sedendosi sulla sedia, mentre James le si sedeva di fronte con un gran sorriso.
-Spero ti piaccia il pesce- disse lui mentre servivano loro il menù.
-Sì, mi piace molto il pesce- disse lei sfogliando il menù. -Non ci sono i prezzi sul mio menù- disse scrutandolo da sopra il menù.
-Certo che non ci sono, è un modo per invitarti a prendere quello che vuoi senza preoccuparti del costo- le spiegò lui con un sorriso furbo. Lily gli lanciò un'occhiata perplessa, ma poi tornò sul suo menù, non si aspettava tutta quella cavalleria da James. Lui ordinò una bottiglia di vino, che fece scegliere a Lily. Lily non era mai stata un gran bevitrice, ed erano solo a metà della cena quando cominciò a non riuscire più a trattenere le risate per le cose buffe che diceva James. Il tempo le sembrava passato inaspettatamente veloce, quando il cameriere venne a chiedere loro se volevano un dolce.
-Oh per me no, grazie, sono a posto così- disse Lily educatamente.
-Come non vuoi il dolce?- chiese James perplesso.
-Ho mangiato abbastanza- si spiegò lei.
-Il dolce non si prende per fame- disse lui con ovvietà.
-E per cosa si prende?- chiese lei che stava di nuovo per scoppiare a ridere.
-Si prende perché va preso- disse lui con sicurezza e Lily trattenne di nuovo una risata. -Ne prendiamo uno in due?- propose lui e Lily annuì.
-Va bene, il semifreddo al lampone allora- disse al cameriere.
-Arriva subito- disse l'uomo.
-Come siamo autoritari- disse James divertito, appoggiandosi allo schienale della sedia.
-Potter, ti ricordo che sono fuori con te, farmi scegliere il dolce è il minimo che tu possa fare- disse puntandogli contro il calice di vino e James rise appena.
-Non mi dispiace il lampone- disse tranquillo.
-Bravo- disse Lily bevendo un altro sorso dal suo calice. -Vado un secondo al bagno- disse alzandosi e lasciandolo al tavolo. James aspettò che Lily sparì lungo il corridoio per andare alla cassa, dove pagò in fretta prima che Lily tornasse, per non farsi vedere da lei, anche se era sicuro di aver dato loro molti più soldi rispetto al conto, ma con quelle banconote babbane tutte colorate aveva ancora qualche problema. Quando Lily tornò si era rimessa il rossetto rosato sulle labbra e il dolce color lampone era in mezzo al tavolo con due cucchiaini.
-Con quale autocontrollo sei riuscito a non mangiarlo?- chiese lei divertita, prendendo un cucchiaino e prendendone un pezzo.
-Ho più autocontrollo di quanto immagini- disse lui con un sorriso divertito.
-Sicuramente più di me adesso- disse abbassando la voce. -Non credo di camminare molto dritta, devo aver bevuto un po' troppo vino- disse sottovoce e James rise assieme a lei.
-Vuoi dell'acqua?- le chiese gentilmente, ma lei scosse la testa.
-Nah, non mi dispiace questa prospettiva del mondo- disse facendolo ridere di nuovo.
-Signorina Evans, non conoscevo questa parte di te, sono piacevolmente stupito- disse James facendo un'espressione ammirata. Fece per allungare il cucchiaino verso il dolce, ma vide che Lily lo stava mangiando tutto, quindi glielo lasciò finire.
-Poche persone hanno avuto il privilegio di vedermi brilla, se lo sa Mary sarà sicuramente invidiosa di te- disse facendolo ridere ancora.
-È un onore allora- disse James facendola ridere.
-Comunque, Potter- disse dopo aver finito il dolce. -Ho deciso che questa cena non è stata spiacevole come mi aspettavo- disse con un sorriso furbo.
-Ti ringrazio- disse lui tranquillo.
-Quindi ho deciso che pagherò la mia metà della cena- disse tranquilla.
-Mi dispiace molto rovinare i tuoi piani, Evans, ma ho già pagato- disse senza trattenere un sorriso soddisfatto e Lily aggrottò la fronte.
-Come? Quando?- chiese confusa.
-Mentre eri in bagno- disse lui tranquillo e lei spalancò la bocca, prima di scoppiare a ridere. -Oh io non ho riso per niente, tutti quei soldi babbani sono così complicati- disse facendola ridere ancora di più.
-Volevo vederti mentre trafficavi con le banconote- disse e anche James rise.
-Un giorno ti mostrerò la mia difficoltà con vostre cose babbane- le disse divertito.
-Non vedo l'ora- disse allegra. -Ma prima, voglio vedere il mare- disse alzandosi e prendendo la borsa. James la imitò e uscirono dal ristorante, stringendosi nei cappotti. Non appena misero piede fuori Lily si appoggiò a lui. -Mi gira la testa- gli sussurrò.
-Ti tengo io- disse James passandole una mano dietro la schiena e Lily sorrise.
-Sai, quando ero piccola venivo tutte le estati al mare con i miei, ogni anno passavamo un mese in un posto diverso, per visitare le varie spiagge, a volte andavamo anche sulle isole... mi è sempre piaciuto molto il mare- disse assorta, guardando le onde che si infrangevano sulla riva.
-Non lo sapevo- ammise lui.
-Lo so, eppure hai fatto centro, Potter- ammise e James sorrise come un idiota, appoggiandosi contro il parapetto della camminata sul lungo mare.
-Ho un talento- disse soddisfatto e Lily si appoggiò accanto a lui.
-Nel vantarti? Sì, hai un talento- disse facendolo ridere e lei rise con lui. -Però qui non c'è la sabbia, non mi sarebbe piaciuta questa spiaggia. Che spiaggia è se non puoi fare i castelli?- disse con ovvietà e James sorrise.
-È quello che dico sempre! Le spiagge dovrebbero essere fatte apposta per fare i castelli di sabbia- disse convinto e Lily scoppiò a ridere, dandogli un colpo sulla spalla.
-Sei un idiota- disse ridendo. -Però da piccola ero una grande costruttrice di castelli di sabbia.- disse alzando il mento guardandolo con gli occhi verdi pieni di gioia, come James non li aveva mai visti.
-Anche io sai? Elektra si arrabbiava sempre perché modificavo anche i suoi castelli- disse facendola ridere.
-Sicuramente ero più brava di te- disse Lily guardandolo con sguardo di sfida.
-Mi stai sfidando, Evans?- chiese James con il solito sorriso da idiota che ormai non gli si toglieva dalla faccia.
-Sì, Potter, ti sto sfidando- disse sostenendo il suo sguardo.
-Bene, andiamo- disse prendendo a camminare verso la rampa per scendere in spiaggia.
-Dove vai?- chiese Lily ridendo.
-In spiaggia- disse con ovvietà.
-Ma ci sono i sassi!-
-E allora? Una famosa costruttrice di castelli come te non avrà paura di qualche sassetto?- disse James alzando le braccia al cielo. Lily rise e gli corse incontro per raggiungerlo, finendo per appoggiarsi al suo petto.
-Non vale con i sassi! Io voglio la sabbia liscia e fine- si lamentò lei, con il viso a pochi centimetri da quello di lui. James sentiva il cuore esplodergli nel petto, gli occhi di Lily erano così verdi e così grandi e lei non era mai stata così bella, non era mai stato più innamorato di lei come in quel momento. Tutti i muscoli del suo corpo gli dicevano di baciarla, di baciare quelle labbra tinte appena di rosa che erano così vicine a lui, ma non poteva, doveva fare in modo che si fidasse di lui.
-Allora la prossima volta di porterò su una spiaggia con la sabbia fine- le disse e lei annuì, con un sorriso sincero, guardandolo negli occhi.
-Non mi hai fatto neanche un complimento questa sera, comincio a preoccuparmi- disse lei con un sorriso e James le passò una mano sulla guancia, spostandole i capelli dietro la spalla.
-Perché stasera sei così bella che non servo io a dirtelo- disse sincero e Lily distolse lo sguardo, con fare imbarazzato. James guardò distrattamente l'ora, accorgendosi che erano ormai le 11.50. -Lily, detesto dirlo, ma devo riportarti a casa- disse serio e lei rise appena.
-Ci tieni a fare bella figura con mio padre, eh?- gli chiese divertita, tornando a camminare accanto a lui.
-Sì, poi siamo amiconi ora, non voglio rovinare questa nuova amicizia- disse spavaldo e Lily scoppiò di nuovo a ridere.
-Vieni- gli disse infilandosi dietro ad uno dei locali in spiaggia, in un angolo buio dove non potevano essere visti se si fossero smaterializzati. -Ti porto io- gli disse lei prendendogli la mano. James, per un attimo, sentì il cuore perdere un battito, prima di venir risucchiato nella familiare situazione di compressione, per riapparire nell'angolo nascosto del giardino dei signori Evans. Lily gli lasciò subito la mano, sistemandosi il capotto, per poi andare verso la porta di casa, accanto a James. -Devo dire che, tutto sommato, non mi è dispiaciuta questa serata- disse fermandosi davanti alla porta e James le sorrise.
-Neanche a me- disse felice.
-Quando vuoi sai anche essere meno idiota- disse lei ridacchiando.
-E tu, quando vuoi, puoi anche non essere la solita bacchettona so tutto io- disse ridendo e Lily spalancò la bocca con fare offeso.
-Questa me la segno, Potter- disse ridendo anche lei, prima di tirare fuori le chiavi di casa dalla borsa. -Ce la fai a tornare a casa con quella cosa?- disse facendo segno alla moto parcheggiata davanti al prato di casa sua.
-Dubiti delle mie capita di volo?- chiese fingendosi offeso.
-No, ma quella non è una scopa- gli fece notare lei.
-Infatti, è ancora più facile di una scopa- disse lui tranquillo e lei gli sorrise.
-Non scrivermi lettere fino all'inizio della scuola, okay?- lo ammonì, ma in tono dolce.
-Okay- disse lui alzando le mani con fare innocente. -Ci vedremo a scuola allora- le disse e lei annuì.
-Sì- disse prima un passo verso di lui e scoccandogli un dolce bacio sulla guancia. -Grazie per la serata. Buonanotte James- disse con un sorriso, prima di aprire la porta di casa.
-B...Buonanotte- disse lui rimanendo congelato da quel gesto. Lily Evans gli aveva appena dato un bacio sulla guancia. Lily Evans l'avevo ringraziato per la serata. Lily Evans era appena uscita con lui e aveva riso per tutta la sera. Lily Evans era uscita con lui e si era divertita. Non poteva crederci, Lily Evans gli aveva baciato la guancia. Lily Evans. Lily Evans.

1978Where stories live. Discover now