43. Non è il vostro posto

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"Wanda! Lydia!" Pietro corse veloce verso di loro, chinandosi sui loro corpi e scuotendole appena per svegliarle. Le due ragazze aprirono lentamente gli occhi, strofinandoseli con le mani, rimanendo immobili alla vista del fratello. Pietro le abbracciò forte ancora prima che le sorelle potessero dire qualunque cosa, lasciando loro un bacio sulla guancia e prendendo le loro mani.
"Siete diventate così belle.." sussurrò facendole alzare e abbracciandole di nuovo. Le due ragazze lo strinsero, chiudendo gli occhi.
Era il suo profumo. Era davvero il suo profumo.
I tre fratelli rimasero stretti per qualche istante prima di sciogliere quell'abbraccio che in realtà non volevano finisse mai.
Pietro era lì, davanti a loro. I suoi capelli erano scompigliati come al solito ed una goccia di sangue era scesa dal suo labbro tagliato. I suoi zigomi erano ancora anneriti come se avesse appena finito di combattere, ma i suoi vestiti erano puliti, senza alcun segno di lotta.
Scostarono lo sguardo. Dietro alle spalle di Pietro un uomo e una donna stavano in piedi, dritti, silenziosi. I loro abiti erano rovinati e coperti di polvere. I loro visi erano sciupati, stanchi, scavati. I loro occhi erano arrossati.
"Мама, Папа (Mamma, papà).." sussurrò Wanda, facendo alcuni passi verso di loro con gli occhi lucidi. I due aprirono le braccia e la strinsero dolcemente, come solo un genitore potrebbe fare, lasciandole un bacio tra i capelli.
Lydia rimase immobile, accanto a Pietro. Si sentiva il cuore in gola, le mani sudate, gli occhi le pizzicavano. Diverse emozioni la colpirono contemporaneamente.
I due genitori la guardarono e le sorrisero, avvicinandosi a lei lentamente. La ragazza indietreggiò spaventata.
"Non aver paura." disse l'uomo con un accento molto marcato.
"Va tutto bene." aggiunse la donna, porgendole la mano. Lydia rimase immobile qualche istante, poi allungò la mano verso quella della donna, stringendola. La sua pelle era morbida e le sue mani calde.
Erano i suoi genitori. I loro genitori. Non ci poteva ancora credere. Ma dove si trovavano? Che strano posto. Sembrava la fabbrica abbandonata in cui erano poco prima, ma dove erano finiti gli altri? E Bucky? Le domande scomparvero quando i due genitori la strinsero a loro. Natalya si fece scappare un singhiozzo.
"Извините, моя любовь (Scusa, amore mio)." sussurrò, stringendola forte. Wanda e Pietro si unirono all'abbraccio in silenzio.
Lydia scoppiò involontariamente a piangere, stringendo tra le dita di una mano la giacca che indossava il padre, poggiando il viso contro la spalla della madre.
L'avevano abbandonata. L'avevano venduta.
Sciolsero l'abbraccio e si guardarono in viso per alcuni istanti. Lydia e Natalya avevano lo stesso sguardo, le stesse labbra.
"Perdonaci, Lydia.." disse il padre prendendole la mano e stringendola dolcemente. Nei loro sguardi non c'era l'odio e la cattiveria che lei si era sempre immaginata. I loro sguardi trasudavano disperazione, tristezza, dolore.
La ragazza sorrise, guardando prima il padre e poi la madre, annuendo lentamente. Non era colpa loro. Il male che le era stato fatto non era colpa loro. Le botte ricevute dalle reclute più grandi, le scariche elettriche che le davano quando non rispondeva correttamente, le violenze, gli insulti, l'isolamento, non era colpa loro. Loro non lo potevano sapere. Loro avrebbero solo voluto darle una vita migliore.
Si riabbracciarono.

"Ora dovete tornare a casa. Non è questo il vostro posto." disse Pietro, poggiando una mano sulla spalla delle sorelle. Il suo sguardo era sereno.
"Non vogliamo lasciarti di nuovo." disse Wanda, prendendogli la mano e trattenendo altre lacrime.
"Non ce ne andremo senza di te." continuò Lydia scuotendo il viso, la quale invece si lasciò sfuggire una piccola lacrima che le rigò il viso.
Wanda era indubbiamente la più forte tra le due, era la più decisa, non aveva mai paura. Lydia, invece, era la più fragile, la più emotiva, sicuramente la più spaventata.
Pietro sorrise e si avvicinò a loro, lasciando un piccolo bacio sulle loro guance.
"Non posso venire con voi. Questo è il mio posto. Ma non il vostro. Loro hanno bisogno di voi." disse lui.
Wanda lo riabbracciò forte e fece la stessa cosa con i suoi genitori, poi prese tutto il coraggio che aveva in corpo e si diresse verso la porta di uscita.
"Vai.." sussurrò Natalya a Lydia, abbracciandola e dandole un dolce bacio sulla guancia. La ragazza scosse il viso e si buttò tra le braccia di Pietro.
"Non ho potuto dirti addio." singhiozzò mentre lui la stringeva forte, cullandola dolcemente. Le prese il viso tra le mani, lasciandole un bacio sulla fronte per rassicurarla.
"Lo so che mi pensi. Tornerò a farvi visita nei vostri sogni, ve lo prometto."
La ragazza si asciugò le lacrime e si voltò verso la sorella che aveva aperto la porta. Dall'altro lato c'era una luce acciecante. Vi entrò, scomparendo.
Lydia tornò a guardare Pietro con gli occhi lucidi.
"Tornerò a salvarti. Tornerai a casa da quella missione." sussurrò, stringendolo per pochi istanti e indietreggiando lentamente, andando anche lei verso la porta.
Inspirò profondamente e si voltò indietro. La sua famiglia la stava salutando con un sorriso. Accennò un piccolo "arrivederci", poi si immerse nella luce.

LydiaWhere stories live. Discover now