6. Nessuno sa nulla di me

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"La prossima volta che qualcuno di voi mi manda in missione con questa banda di imbecilli, faccio una strage." sbuffò il ragazzo. La sua voce non era per niente minacciosa o arrabbiata come invece presentava il suo aspetto, anzi era calda e profonda, tanto che Lydia sentì un brivido percorrerle la schiena, facendole venire una leggera pelle d'oca.
Si voltò, osservando il nuovo arrivato e serrando le labbra tra di loro, mentre da dietro il ragazzo comparvero ridendo e gongolando un uomo grande e grosso, una sorta di pianta ed un ragazzo biondo con la giacca marrone, tutti ridendo e unendosi a tavola.
"Non potete capire che missione spaziale!" affermò il ragazzo andando a sedersi e prendendo l'ultimo pezzo di pane rimasto sul vassoio.
"Io sono Grooot!!" aggiunse lo strano essere, andando a sedersi sul divano e prendendo un joystick, accendendo la console di videogiochi e mettendosi delle cuffie.
Lydia era sempre più confusa, ma non fece troppo caso a quello che stava succedendo, i suoi occhi erano ancora fissi su Bucky, che lentamente andò a sedersi di fronte a lei.
"Abbiamo ospiti? - chiese girandosi verso Steve e Tony - chi è?"
"Oh, giusto.. - Tony si alzò in piedi e con un colpetto di tosse richiamò l'attenzione di tutti i presenti - per chi non la conoscesse, lei è Lydia. Sarà una nostra ospite e, speriamo vivamente, una futura collaboratrice." sorrise guardando la ragazza e ammiccando appena, lei divenne immediatamente rossa prima di poter dire qualsiasi cosa.
"Piacere, sono Lydia.." disse schiarendosi la voce e salutando con un piccolo gesto della mano.
"James, ma chiamami Bucky." rispose il ragazzo di fronte a lei, sorridendole. Lydia ricambiò il sorriso e cominciarono a mangiare.

La cena passò in fretta, alcuni fecero domande alla nuova ragazza per poterla conoscere meglio, scoprendo che da lì a poco sarebbe stato il suo ventunesimo compleanno.
"Bisogna festeggiare in grande allora! - esclamò Nat scuotendo le spalle della ragazza accanto a lei - Non capita tutti i giorni di compiere ventun anni!"
"Festeggiare? Che cosa vuol dire?" chiese la ragazza confusa. I volti di tutti di fecero improvvisamente seri, alcuni di loro assunsero un'aria triste.
"Non sai che cosa vuol dire festeggiare?" domandò Scott aggrottando la fronte. Lydia scosse la testa.
"Com'è possibile che tu non abbia mai festeggiato? Nemmeno al tuo compleanno?" chiese quindi Bruce, appoggiando gli avambracci al tavolo e sporgendosi in avanti. Lydia scosse di nuovo la testa.
"E dove hai vissuto fino ad ora? In una grotta?" sbottò Bucky ridacchiando.
"All'HYDRA." rispose lei seria, abbassando lo sguardo nel proprio piatto.
Il gelo invase la stanza, gli occhi si puntarono fissi su di lei e qualcuno tirò una gomitata a Bucky.
"M-mi dispiace, io.." balbettò lui con voce rotta. Il suo viso era diventato pallido e i suoi occhi sembravano lucidi. Sapeva bene che cosa facevano in quel posto, c'era passato anche lui, ma sapeva soprattutto che cosa facevano alle ragazze così giovani e senza protezione.
Lydia scosse la testa e sussurrò un flebile "non importa", quindi si pulì le labbra con un tovagliolo e si alzò da tavola, mugolando un "grazie per la cena" e uscendo dalla stanza.

Non sapeva dove stesse andando, quell'edificio era così grande che si sarebbe persa in men che non si dica; arrivò fino sul tetto, decidendo di non proseguire oltre. Si sedette per terra lasciando dondolare le gambe giù dal cornicione.
- È meraviglioso qui.. - pensò, guardando i grattacieli illuminati immersi nel buio del cielo.
Negli anni si era persa tutte le piccole meraviglie che il mondo ha da offrire, le uniche cose che vide per vent'anni furono pareti vecchie e rovinate, pavimenti freddi e soffitti umidi, poi la stanza bianca. Una lacrima le rigò il viso.
"Lydia.." una voce alle sue spalle chiamò il suo nome.
"Deve smetterla di apparire così all'improvviso.." sussurrò lei, notando che Strange era seduto su un gradino non molto lontano.
"Mi dispiace, ti ho vista andare via così, ci siamo tutti preoccupati.." continuò lui.
Lydia scosse la testa e tornò a guardare il cielo.
"Non importa, non lo sapeva. - disse stringendosi nelle spalle - Nessuno sa nulla di me, nemmeno io.."
"Io sì, e quando sarai pronta, sarò lieto di aiutarti, basta solo che tu me lo chieda." con queste parole, l'uomo si volatilizzò, lasciando di nuovo la ragazza da sola.

Al piano di sotto le cose si fecero più difficili, non appena Lydia uscì dalla stanza tutti si voltarono verso Bucky, rosso di imbarazzo e con gli occhi fissi davanti a se.
"Sei un'idiota." sbottò Steve, scuotendo la testa.
"E come potevo saperlo? Sembra una ragazza come tutte le altre, normale." rispose Bucky scivolando con la sedia indietro, allontanandosi dal tavolo.
"Non potevi, nessuno lo sapeva." rispose Wanda, stringendosi nelle spalle. Visione la strinse a sé, lasciandole un bacio tra i capelli.
Tony, Steve e Bruce si guardarono di sfuggita, senza proferir parola.
"Credo tu le debba delle scuse.." propose Scott, prendendo tra le mani un bicchiere d'acqua e portandoselo alle labbra.
Bucky annuì e si alzò dalla tavola.
"Sul tetto. - rispose Strange entrando nella stanza, ancora prima che Bucky potesse chiedere dove trovarla - Ha bisogno di tempo e di empatia, lascerei qua i coltelli se fossi in te, non vorrei terrorizzarla."
Bucky, confuso, annuì e lasciò una decina di coltelli sul tavolo, tirando un sorriso e correndo verso il tetto. Aprì la porta lentamente, notando la ragazza seduta sul bordo del tetto con le gambe penzoloni dal cornicione.
"Hey..? - si annunciò sussurrando, lasciandosi scappare un colpetto di tosse notando che lei non si era accorta della sua presenza. - Lydia?"

LydiaWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu