9. La vedo come una vittoria

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Dopo l'allenamento, le tre ragazze tornarono all'interno della base, correndo verso la cucina per prendere dell'acqua fresca. Nat prese tre bicchieri, mentre Wanda prese l'acqua e la versò a tutte e tre, porgendo quindi uno dei bicchieri anche a Lydia, che ringraziò col fiato corto.
"Non sei abituata a correre?" chiese Nat ridendo, portandosi il bicchiere alle labbra e bevendo tutto d'un sorso. Lydia scosse la testa. Non aveva mai corso, l'unica attività fisica che avesse mai fatto fu quella lunga camminata dalla sua cella alla sala degli esperimenti, una volta ogni tre giorni.
Una folata di vento scompigliò i capelli delle ragazze ed il bicchiere di Wanda scomparve improvvisamente, Lydia la guardò confusa mentre lei chiuse gli occhi sussurrando a labbra strette, con un accento familiare, "Pietro...".
Una risata e il bicchiere ricomparve vuoto sul bancone davanti a lei, e insieme ad esso comparve anche Pietro.
"Hey bellezze, finito l'allenamento?" ridacchiò mentre guardava la sorella andare a riempire nuovamente il bicchiere.
"Sì, è stato parecchio impegnativo.." rispose Lydia. Tony le aveva consigliato di mettersi a proprio agio con tutti i componenti del team prima di sabato, così che potesse essere veramente tranquilla alla sua festa, oltre che in casa.
Entrarono nella cucina anche Bucky, Peter e Scott, anche loro post allenamento dato che la loro pelle era leggermente lucida a causa del sudore.
"Che cos'hai imparato di nuovo?" riprese a chiedere Pietro, guardando Lydia.
"Vuoi vedere? Mi serve un volontario." ridacchiò guardando Scott che si stava alzando.
"Okay, farò io la cavia, che sarà mai.." borbottò Scott avvicinandosi alla ragazza con un sorrisetto sulle labbra, che scomparve pochi istanti dopo non appena la giovane gli prese il polso, facendolo cadere di schiena con una veloce mossa imparata poco prima da Nat.
"Sexy." si lasciarono scappare all'unisono i ragazzi, che si guardarono imbarazzati subito dopo. Una risata generale si levò nella stanza.
"Chi è sexy?" chiese Thor entrando nella stanza con Rocket.
"Lydia ha appena abbattuto Scott con una sola mano!" esultò Peter, mentre guardavano Scott alzarsi dal pavimento strofinandosi la schiena.
"Oh andiamo, Scott è magrolino, è semplice atterrare l-" la frase di Thor venne interrotta nel momento in cui la ragazza gli prese l'avambraccio, eseguendo la stessa mossa di poco prima.
- Sempre più sexy. - pensò Bucky; Lydia si fece scappare una risata ed arrossì sentendo il suo pensiero mentre in cucina stavano tutti ridendo.
"Scusami.." chiese la giovane al Dio del tuono, porgendogli la mano con un dolcissimo sorriso e gli occhioni da cerbiatto. Lui le prese la mano e si alzò in men che non si dica, attirandola quindi a sè e stringendola in un abbraccio strettissimo.
"N-non respiro Thor..." mugolò lei, con la faccia spiaccicata contro al suo petto.

"Ragazzi mancano solo tre giorni alla festa, vi ricordate vero che il dress code sarà gala super mega iper elegante?" cambiò discorso Peter, guardando uno a uno negli occhi per vedere la loro reazione.
"Non condivido il nome del tema, ma per la piccola Lydia metterò una cravatta senza lamentarmi." ridacchiò Thor, andando verso il frigorifero.
"Il nome è geniale e non verrà cambiato da nessuno per nessun motivo." rispose serio Peter, particolarmente fiero del nome da lui dato all'evento.
Lydia non aveva ancora un abito per la festa, ma Nat e Wanda si erano proposte di accompagnarla un pomeriggio a cercare l'abito perfetto per lei.

Quel pomeriggio la stanza di Lydia era finalmente pronta, così con l'aiuto di Bruce iniziò a portare di sopra tutti i vestiti che aveva comprato, mettendoli nell'armadio. Non aveva nulla con se della sua vecchia vita, sarebbe ripartita da qui.
Una volta terminato di sistemare le ultime cose, salutò Bruce ringraziandolo per l'aiuto e per la stanza, rimanendo da sola seduta sul letto. Prese tra le mani uno strano oggetto nero ricoperto di tasti, quello che Bruce le aveva spiegato essere un telecomando per accendere la tv appesa al muro. Dalla vetrata iniziava a penetrare il sole rossastro del tramonto, così decise di rimanere stesa sul letto qualche istante prima di tornare giù con gli altri.

Qualcuno bussò alla sua porta.
"Si?" chiese alzandosi dal letto e mettendosi seduta sul bordo di esso.
"Sono Buck, posso?" rispose la voce al di là della porta. Lydia sorrise e lasciò entrare il ragazzo, facendogli un cenno con la mano di sedersi accanto a lei.
"Tutto bene?" chiese lui, accomodandosi sul letto accanto alla ragazza e guardandola con un sorriso.
Lei annuì piano, socchiudendo gli occhi.
"Oggi ho imparato un po' di cose nuove senza ricevere scariche elettriche, la vedo come una vittoria."
Il viso di Bucky si fece cupo, era dispiaciuto. Lei gli mise una mani sul braccio, stringendolo appena ed inclinando la testa di lato.
"Posso chiederti io una cosa, ora?" riprese la ragazza, poggiando il mento al ginocchio che si era avvicinata al petto. Lui annuì.
"Che è successo..?" sussurrò lei, indicando il braccio di lui, accennando un sorriso per fare in modo che si sentisse a suo agio.
Il ragazzo iniziò cosi il racconto, poggiando distrattamente una mano su quella della ragazza.

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