18. Test

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I giorni passarono veloci.
Lydia, Wanda e Pietro trascorsero diversi giorni insieme, raccontandole l'infanzia difficile in piena guerra, dei genitori scomparsi, dell'arruolamento volontario all'HYDRA e del congiungimento con gli Avengers.. Lydia, da parte sua, non parlò molto. Non aveva molti ricordi, tantomeno ricordi felici. Mostrò solo ai ragazzi le cicatrici che aveva sul petto, un profondo taglio tra le costole che si intravedeva anche quando indossava magliette leggermente scollate, catturò la loro attenzione.
"Il mio cuore non funzionava bene quando avevo 6 anni..- rispose lei, guardandosi le mani distrattamente - E i professori mi operarono per farlo battere regolarmente, chiudendo il soffio."
Proseguì raccontando della stanza bianca e delle siringhe, di come avevano testato i suoi poteri dall'età di cinque anni e di quello che era costretta a mangiare ogni giorno.
"Quindi ti hanno rinchiusa perché avevano paura di una bambina?" chiese Pietro, accennando ad una risata. Lei annuì. "Puoi farci vedere qualcosa?" continuò il ragazzo, guardandosi intorno per cercare una vittima.
Lei rise e, nonostante Wanda provò a fermarli, improvvisamente Peter iniziò a fluttuare in aria da un lato all'altro del cortile. Lydia non stava muovendo nemmeno un muscolo, lo stava semplicemente guardando. Lo fece tornare a terra delicatamente ed il ragazzo, spaventato, corse in casa.
I tre risero e ripresero con i racconti, finché non uscirono nel cortile Bruce e Tony.

"Ragazzi - li chiamò Tony - potete venire con noi?"
I tre li seguirono fino al laboratorio di Bruce.
"Che cosa succede Tony?" chiese Pietro poggiandosi con la schiena al muro ed incrociando le braccia al petto.
"Dovremo fare dei test... per vedere quali sono i veri poteri di Lydia. - disse Bruce, guardando la ragazza e sorridendole dolcemente. - Non ti faremo del male." continuò, scuotendo il viso.
I ragazzi accettarono, sottoponendosi a test di telecinesi e lettura della mente ed infine di velocità.
"Okay, sicuramente non sei un'atleta..." ridacchiò Bruce, scrivendo qualcosa sul suo taccuino e guardando la ragazza arrivare con il fiato corto e zoppicante, mentre si teneva stretta la milza schiacciandola con le dita.
"Direi di no." aggiunse Pietro che era arrivato da una decina di minuti, guardandola accasciarsi a terra con le braccia sul viso rosso.
"Manca ancora un test poi potrai riposarti, forza!" disse Tony porgendole una mano per farla alzare, guardando quindi Bruce.
"Sei sicuro?" chiese l'amico, aggrottando la fronte. Tony annuì.
Tornarono in laboratorio e chiusero la porta a chiave alle loro spalle, poi le mostrarono una saletta completamente fatta di vetri in un angolo con all'interno solo due sedie.
"Vieni. - la invitò Tony, facendola accomodare su una sedia e chiudendo dietro di se la porta in vetro, assicurandola, andando quindi a sedersi di fronte a lei - Questa stanza è completamente insonorizzata ed isolata, presenta un articolato congegno che può bloccare qualsiasi potere sovrumano, come la tua magia." le spiegò l'uomo mentre i due fratelli e Bruce si avvicinarono al vetro.
"Che.. che cosa mi farete ora?" chiese la ragazza stringendo le mani sui poggia-braccio della sedia su cui era seduta.
"Dovrai controllare la mia mente. - disse serio l'uomo, deglutendo a fatica - Se dovessi andare oltre, Bruce attiverà il blocco ed i tuoi poteri saranno subito neutralizzati."
La ragazza annuì.
"Pensa fuori dagli schemi, al limite di quello che una persona sana di mente potrebbe fare." continuò Tony, appoggiandosi allo schienale. "Quando vuoi."
La ragazza rimase ferma per alcuni secondi, poi si alzò e si avvicinò all'uomo, mettendosi dietro di lui. Gli occhi di Tony la seguirono per alcuni istanti, per poi farli tornare su Bruce al di là del vetro. Lydia alzò una mano e la avvicinò alle tempie dell'uomo, lasciandosi scappare un sospiro e facendo comparire una luce violaceo accanto alla sua testa. Gli occhi di Tony diventarono viola e sembrava stesse guardando nel vuoto.
La ragazza tornò davanti a lui, dandogli dapprima dei comandi semplici, per poi proseguire entrando completamente nella sua testa, sentendo le sue urla e i suoi pensieri. Obbligò l'uomo a urlare, poi dare un colpo alla parete ed infine gli chiese di graffiarsi lentamente ma profondamente il braccio con le unghie. Non appena Bruce vide il braccio di Tony arrossarsi e sanguinare, schiacciò improvvisamente l'interruttore.
Gli occhi di Tony tornarono normali, così come quelli di Lydia, la quale si lasciò cadere sulle ginocchia e si coprì il viso con le mani, singhiozzando "Scusami...".
L'uomo si inginocchiò davanti a lei, prendendole i polsi e sorridendole appena.
"Stai tranquilla - le disse piano, mentre Bruce, Wanda e Pietro entrarono nella stanzetta - è solo un graffio, ti ho chiesto io di esagerare."
I due si alzarono e si voltarono verso Bruce, il quale sfogliò il taccuino per alcuni istanti e tornò poi a guardare Lydia.
"Hai bisogno di allenamento, soprattutto a livello fisico - rise appena, guardando Pietro - ma presto sarai pronta a venire con noi nelle missioni." annunciò lui, sorridendole ampiamente.
La ragazza ricambiò il sorriso e i cinque si congedarono, tornando quindi nella sala comune.

LydiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora