10. No.

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Finito il racconto gli occhi della ragazza si inondarono di lacrime e dovette abbassare lo sguardo per non farlo notare a Bucky.
"È tutto okay, ora siamo qui e stiamo bene.." sussurrò lui, portando una mano tra i capelli di Lydia e attirandola a sè; lei poggiò il viso al suo petto, lasciandosi scappare un singhiozzo e stringendolo. Aveva un passato difficile anche lui, aveva avuto a che fare con l'HYDRA anche lui, era stato torturato anche lui...
Chiuse gli occhi e le tornarono alla mente le cose che fecero a lei, quando le iniettavano quel liquido bollente nel collo e diventava tutto nero, finché non si risvegliava nella propria stanza, stremata. Decise tuttavia di non dirgli quello che era costretta a fare, quello che avrebbe fatto anche a lui se non fosse scappato per tempo..
Qualcuno bussò alla porta aperta, era Steve.
"Hey, uhm... tutto bene?" chiese fermandosi prima di entrare, appoggiandosi con la spalla allo stipite della porta. La ragazza annuì e Bucky la strinse leggermente. Steve decise di entrare, chinandosi davanti a lei e mettendole una mano sul ginocchio.
"No!" urlò lei, indietreggiando e allontanandosi da entrambi, guardandoli con gli occhi che stavano diventando violacei.
"Lydia! Lydia! Va tutto bene, è tutto okay!" sussurrò Steve, alzandosi ed indietreggiando appena. Gli occhi della ragazza si fecero sempre più viola e così anche le sue mani iniziarono ad emanare una luce violacea.
"B-Buck..? Chiama Wanda e Strange. Veloce." ordinò Steve, il quale si accorse subito che sarebbe stata lui la vittima e Bucky sarebbe stato libero di correre a chiamare soccorsi.
La ragazza iniziò a levitare, creando attorno a se un alone viola, sussurrando con voce rotta: "Ora non potete più fare quello che volete, vero? Ora che ho la mia magia, non mi potrete più toccare come volete voi." inclinò il viso di lato ed un piccolo sorriso si creò sul suo volto. Steve aveva ormai raggiunto il muro, ma lei iniziò ad avvicinarsi lentamente a lui, continuando a fluttuare.
Un fascio di luce la prese alla sprovvista e la fece cadere a terra sulle proprie ginocchia, facendo scomparire il viola che aveva ormai invaso tutta la stanza.
"Steve? È tutto okay?" disse Strange avvicinandosi all'amico, il quale annuì non togliendo gli occhi dalla ragazza stesa a terra davanti a lui.
"Lydia! - urlò Wanda - scusami..." si avvicinò a lei e le spostò i capelli biondi dal volto.
"Che è successo..?" chiese quindi Strange, rivolgendosi verso Steve, ancora visibilmente scosso.
"Io.. non lo so, stava parlando con Bucky, sono arrivato e stava piangendo, le ho detto di stare tranquilla e poi..-" cominciò a spiegare, cercando di fare mente locale.
"L'hai toccata. - rispose Bucky da dietro la porta, entrando lentamente della stanza - non so cosa sia successo nei suoi anni di prigionia, ma non vuole che la si tocchi senza il suo permesso." continuò lui, ricordandosi la reazione della ragazza avuta la sera prima sul tetto.
"Ha detto qualcosa del tipo «ora non potrete più toccarmi come volete»..." sussurrò Steve, guardando la ragazza quasi senza vita tra le braccia di Wanda.
La stanza diventò gelida e immersa nel silenzio, nessuno riuscì più a dire nulla.

Dopo alcune ore, la ragazza si svegliò nel proprio letto, sotto a delle soffici coperte profumate. Si tirò su, sedendosi e strofinandosi gli occhi con entrambe le mani, sentendo un dolore lancinante alla testa. Davanti a se, seduto su una sedia, Steve stava sfogliando distrattamente una rivista poggiata sulla scrivania.
"Steve?" disse lei, cercando di capire dove fosse e cosa fosse successo. L'ultima cosa che si ricordava era Bucky che l'abbracciava, poi rabbia e dolore, poi più nulla. 
"Hey Lydia.. - rispose lui, alzandosi dalla sedia ed avvicinandosi al letto - posso?" chiese indicando la sponda del letto accanto a lei. La ragazza annuì.
"Che è successo? Perché sono nel letto? E perché tu sei qui?" chiese veloce, sentendo l'agitazione salirle.
"Non ti preoccupare, hai avuto un momento di défaillance, abbiamo dovuto sedarti, ma domattina ti sentirai meglio. - tagliò corto lui, facendole un dolce sorriso. - Ti posso chiedere una cosa?" riprese dopo qualche secondo.
Lei annuì di nuovo.
"Nel caso dovessi avere qualsiasi problema, sai che puoi parlarne con noi, vero? O se preferisci con le ragazze. - iniziò, lei annuì. - Bene, quindi qualsiasi cosa ti frulli in quella testolina, parlane con noi, siamo qui per aiutarti. Ora prova a dormire, domani mattina non ci sono scuse per saltare il tuo allenamento!" le sorrise ancora, alzandosi dal letto e sporgendosi per accarezzarle il viso, ma ritraendo la mano immediatamente.
"Buonanotte Steve.." sussurrò lei, sprofondando tra le coperte.
"Buonanotte Lydia." rispose lui, chiudendo la porta.

LydiaWhere stories live. Discover now