31. Altre mille volte

1.6K 80 5
                                    

Finalmente, dopo una veloce doccia fatta negli spogliatoi offerti dagli abitanti, raggiunsero il jet e si sedettero esausti.
"Come avete fatto a far esplodere tutto?" chiese Peter entusiasta.
"Io e Wanda abbiamo un sesto senso da sorelle - disse ridendo Lydia, seduta accanto a Bucky che non riusciva a smettere di abbracciarla e stringerla. - Ha capito subito il mio piano, abbiamo fatto esplodere la dinamite che stava sotto al pavimento che avevo visto poco prima e ho provato ad avvertire tutti gli altri di stare bassi per farsi il minor numero di danni possibili. E sono riuscita a dare a Bucky la chiave che avevo preso prima che mi togliessero i poteri per potermi levare quel maledettissimo collare." spiegò lei, poggiando il viso sulla spalla di Buck.
"E Pietro? È stato grande! - aggiunse Thor, stringendosi la borsa del ghiaccio sul braccio ferito - Non ha esitato un secondo!" disse ridendo, mentre Pietro assunse un'espressione soddisfatta nonostante si vedesse ancora che era molto scosso.
Parlarono per altri minuti di quello che era successo, ma Steve si dimostrò molto preoccupato per lei. In fondo, se l'avevano trovata una volta e sapevano tutto di lei, potevano trovarla ancora. Non disse nulla, lasciando festeggiare i ragazzi.

Quando arrivarono a casa era ormai molto tardi, così andarono tutti verso le proprie stanze per ricaricarsi al meglio per la giornata successiva. Bucky e Lydia si fermarono davanti alla porta di lei, che portò le braccia attorno al collo del ragazzo, mettendosi in punta di piedi e lasciandogli un bacio sulle labbra. Lui portò le mani sui suoi fianchi e la fece appoggiare alla porta.
"Buonanotte, bambolina." sussurrò con voce roca, lasciandole un altro bacio sulla guancia.
Lei rimase il silenzio qualche istante.
"Vuoi rimanere?" chiese sorridendo. Lui annuì piano, ricambiando il sorriso e strofinando piano la punta del proprio naso contro il suo.
"Speravo me lo chiedessi."
I due entrarono nella stanza chiudendosi la porta alle spalle e togliendosi in fretta i vestiti per mettersi comodi, entrando sotto alle coperte in men che non si dica. La ragazza posò una guancia sul petto nudo di lui, che la strinse.
"Dovrei trovarmi un vestito da super eroe come quello che avete voi.." disse la ragazza ridendo appena.
"Che ne dici di una tuta aderente come quella di Cap?" rise lui, alzando un sopracciglio. La ragazza fece una smorfia.
"La cosa preoccupante è che tu voglia che io mi vesta come Steve!" gli diede un piccolo colpetto sul braccio, ridendo di più. Il ragazzo si aggiunse alla risata e le lasciò un bacio sulla guancia.
"Non dirlo mai più!" disse quindi, spostandole una ciocca di capelli che le era scivolata sul viso e portandogliela dietro all'orecchio.
Rimasero in silenzio per qualche istante guardando il soffitto.
"Scusami per tutto quello che è successo." continuò lui, portando una mano sul fianco della ragazza ed accarezzandolo piano.
"Scusami tu.. e scusami se ti ho fatto rischiare la vita di nuovo." aggiunse lei, poggiando una mano sul ventre del ragazzo.
"Lo farei altre mille volte." disse Bucky lasciandole un bacio tra i capelli.
Una strana sensazione nel petto della ragazza la fece sospirare appena mentre chiuse gli occhi, rilassandosi tra le braccia del ragazzo.

L'uomo si alzò improvvisamente dalle macerie con gli occhi senza vita ed un buco al centro della fronte dal quale stava scendendo lenta una goccia di sangue. Camminò lentamente verso la ragazza, rimasta sola.
"Buck? Wanda? Pietro?" urlò lei, ma non sentì nulla se non l'eco della sua voce che rimbombava tra le pareti distrutte. Provò a scappare, senza riuscire a muovere un muscolo. Era paralizzata.
L'uomo si mise davanti a lei, portando una mano sulla sua guancia ed accarezzandola lentamente. Lei spostò il viso ma lui la fermò in tempo, stringendo con una sola mano la sua mascella. Si lasciò scappare un mugolio. Si avvicinò ancora di più, portando la mano dietro alla sua schiena e facendola scendere lentamente fino a raggiungere la cintura dei suoi jeans. Provò ad urlare, ma nessuna parola uscì dalla sua bocca, nemmeno un suono. In pochi istanti anche le due guardie si alzarono e si misero dietro di lei, prendendole i polsi ed immobilizzandola mentre la mano di lui slacciò veloce la sua cintura ed i bottoni dei jeans.

Lydia urlò di colpo, sedendosi sul letto e stringendo tra le mani il lenzuolo sottostante.
"Hey hey hey, che c'è?" chiese Bucky ancora intontito, tirandosi su accanto a lei ed accarezzandole delicatamente la schiena.
"Era lui." disse con la voce rotta, mantenendo gli occhi sbarrati di fronte a se.
Bucky rimase in silenzio, continuando ad accarezzarle la schiena con i polpastrelli.
"Ora non potrà più farti del male." disse lui.
La ragazza tremava e la sua testa stava pulsando.
"Era vivo. - sussurrò girandosi verso il ragazzo terrorizzata. - Erano tutti vivi ed io ero da sola. Mi tenevano."
Bucky la fece stendere di nuovo e la coprì con le coperte, stringendola affinché potesse rilassarsi.
"Non è vivo. Nessuno di loro lo è, sono morti. E non ti toccheranno mai più. Era solo un incubo." rispose lui, lasciandole un bacio sulla guancia.
Dopo alcuni minuti, la ragazza iniziò finalmente a rilassarsi tra le braccia del ragazzo, riaddormentandosi.
Bucky rimase sveglio ancora un po' ripensando a quello che era appena successo e a quello che la ragazza gli aveva raccontato. La strinse a se e le lasciò un bacio tra i capelli.
"Sei al sicuro, bambolina."
Ripetè, per poi appoggiare la testa al cuscino e chiudere gli occhi, riaddormentandosi a sua volta.

LydiaWhere stories live. Discover now