7. Sono nata così

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Bucky si avvicinò alla ragazza imbarazzato per quello che era successo poco prima a cena.
"Mi.. mi dispiace, non sapevo che tu - " venne immediatamente interrotto.
"Non fa nulla, non è niente." sussurrò la ragazza mentre spostò lo sguardo dalla punta delle sue scarpe al volto del ragazzo che si era appena seduto accanto a lei.
"Non avrei dovuto.." riprese Bucky, grattandosi nervosamente la nuca.
Lydia scosse ancora il viso, tornando poi a guardare l'orizzonte.
"È tutto così nuovo per me.." disse lei a mezza voce, quasi come se se ne vergognasse.
"È normale, ma ti aiuteremo noi." le assicurò il ragazzo, mettendole una mano sulla coscia. La ragazza la tolse immediatamente, voltandosi verso di lui con lo sguardo colmo di terrore.
"Scusami, non volevo spaventarti. - disse, togliendo immediatamente la mano e allontanandosi da lei leggermente, accennando poi ad un sorriso rassicurante. - Non ti faremo del male, te lo prometto."
La ragazza si allontanò appena, guardando di nuovo l'orizzonte.
"Che cosa c'è oltre a quelle luci?" chiese indicando un punto nel cielo con l'indice.
"Altri universi.. ma non ne so molto nemmeno io.." rispose lui, guardando nella stessa direzione della ragazza.
Silenzio per alcuni istanti, poi un sospiro.
"Sicura tu voglia rimanere qui? Fa freddo, gli altri saranno in pensiero per te!" le disse, facendole un cenno con il capo di rientrare.
"Sto bene.. ma ho bisogno di riposare." affermò lei, alzandosi dal cornicione.
Mentre anche Bucky si stava alzando, Lydia mise un piede troppo in là e scivolò cacciando un urlo. Non appena se ne accorse, Bucky urlò il suo nome spaventato, affacciandosi al cornicione e trovandola appesa con una sola mano ad un ferro che fuoriusciva dal muro.
"S-sto bene!" urlò lei.
"A me non sembra, tieniti! Arrivo!" non fece in tempo a chinarsi che gli occhi della ragazza divennero violacei, poi le sue mani e in men che non si dica, cominciò a levitare, tornando sul parapetto.
"T-tu... come hai fatto?" disse lui, spalancando gli occhi stupito. Non sapeva che la ragazza fosse una mutante.
"Sono nata così. - rispose lei alzando le spalle e porgendogli una mano come per volerlo aiutare ad alzarsi - andiamo?"
Bucky si alzò dal pavimento e si diede una sbattuta alla maglia sporca di polvere, guidando la ragazza nella sala comune dove gli altri la stavano aspettando.

Non appena arrivarono nella sala, tutti si voltarono a guardare i due scendere dalle scale mentre Wanda corse verso di lei notando le mani e le ginocchia graffiate a fresco ed i vestiti sporchi.
"Come stai? Che ti sei fatta?? - chiese lei, prendendola a braccetto e portandola sul divano, attorno alla quale si riunirono anche tutti gli altri - portatele del disinfettante!"
"Io.. sto bene, Bucky è stato molto gentile, e mi ha anche salvata, ho rischiato di cadere dal cornicione" sorrise appena guardando il ragazzo, il quale ricambiò il sorriso abbassando lo sguardo, sapendo bene che cosa fosse successo in realtà.
"Che gentiluomo! Ma come è possibile che stessi cadendo? Non si sta sul cornicione, è molto pericoloso." la rimproverò Steve, arrivando con del cotone e del disinfettante.
"Volevo guardare la città, è così bella, e mi sono sporta troppo.." sussurrò stringendosi nelle spalle, ritraendo la mano a causa del bruciore del disinfettante.
Dopo una decina di minuti la sua mano era ben bendata e disinfettata e tutti ritornarono a chiacchierare del più e del meno.

Tony si avvicinò a Lydia con due bicchieri di vino in mano, porgendone uno alla ragazza.
"Vuoi? Non potresti, ma forse sarebbe meglio assaggiare qualcosa prima della festa di sabato."
Risero e la ragazza accettò il bicchiere, alzandosi e seguendo l'uomo distante dagli altri per poter parlare in privato.
"Mi dispiace che sia successo tutto così in fretta per te, spero tu ti possa adattare al più presto. Sabato sera, per il tuo compleanno, ho pensato che sarebbe meglio fare una cosa in piccolo, senza troppi estranei, che ne dici?" chiese lui. Tony era un uomo dai gusti raffinati, amava le feste e stare al centro dell'attenzione.
La ragazza annuì, portandosi poi il bicchiere alle labbra imitando i gesti dell'uomo. Il liquido contenuto era fresco, ne fece scivolare un po' sulla lingua e sentì il bruciore dell'alcol arrivarle fino alla gola. Fece una smorfia e si lasciò scappare un leggero colpo di tosse, portandosi davanti alle labbra una mano. L'uomo rise.
"E non sai quello che assaggerai sabato sera!" alzò un sopracciglio, facendole un ampio sorriso.
Lei rise a sua volta, bevendo ancora un sorso, stavolta senza colpi di tosse.
"Quello che dovevo bere in quella cella era molto peggio.." ridacchiò, cercando di essere il più tranquilla possibile sull'argomento. Si sentiva come se avesse esagerato alzandosi dal tavolo senza dare spiegazioni poco prima.
Tony rise e le cinse un braccio intorno alle spalle, alzando il bicchiere e dirigendosi con la ragazza verso il gruppo.
"Ragazzi, credo che sia ora di andare a dormire, domani l'allenamento sarà particolarmente duro per tutti."

In pochi minuti la sala si fece vuota, solo Wanda e Visione rimasero seduti sul divano.
"Ciao tesoro, com'è andata stasera?" chiese la ragazza, facendo cenno a Lydia di accomodarsi accanto a loro.
"Uhm, bene.. ho bisogno ancora di capire tante cose, e soprattutto come gestire questo.." disse, guardandosi intorno per assicurarsi non ci fosse nessuno e alzando poi una mano, facendo fuoriuscire una piccola fiammella violacea che scomparve in pochi istanti.
Wanda rimase senza parole e guardò Visione, anche lui sbalordito.
"Wanda, domani potresti aiutarla con qualche piccolo trucchetto, che ne dici?" propose il sintezoide.
Lydia guardò Wanda confusa, fino a che questa alzò una mano mostrandole la stessa fiammella, ma rossa. Le due sorrisero come emozionate. Finalmente qualcuno con il loro stesso potere.
"Domani ti aspetto qui alle 9, inizieremo a fare un po' di pratica con le cose semplici, okay?"
Lydia annuì appena e salutò la coppia che si ritirò nella propria stanza.

Steve e Bruce le avevano lasciato alcune coperte e cuscini sul divano con un bigliettino: "Ci scusiamo se per oggi dovrai dormire qui, la tua stanza sarà pronta al più presto, buonanotte!".
Sorrise appena e prese dalle borsine ancora nell'angolo della stanza uno dei pigiami per dormire, composto da una canotta bianca ed un paio di pantaloncini lilla di raso. Era strano poter dormire su qualcosa di così comodo, non vedeva l'ora di provare uno dei letti super morbidi del signor Stark.
Si mise quindi sul divano, coprendosi con una coperta e in pochi istanti si addormentò.

LydiaHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin