26. Non mi importa

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"Che vuoi." sbottò la ragazza nel momento in cui lui le si sedette accanto.
"Che ti succede?" chiese lui, scuotendo il viso confuso e aggrottando la fronte.
Lei alzò le spalle accennando ad una risata retorica, abbassando lo sguardo sul pavimento.
"Mi sono fidata di te. - disse lei, senza riuscire a guardarlo in viso - e tu mi hai delusa." un'altra lacrima cadde sulla sua guancia.
"Steve mi ha chiesto di parlare con le altre ragazze perché lui potesse rimanere solo con la sua amica.. - spiegò lui guardando la ragazza - Lei si è seduta su di me. A me non importa nulla di quella ragazza, a me piaci tu."
"Non mi sembrava ti desse molta noia, avresti potuto chiederle di spostarsi." replicò.
Bucky rimase in silenzio per alcuni istanti, non sapendo che cosa dire.
"Mi dispiace.." sussurrò stringendo i denti e contraendo la mascella.
"Non mi importa. - rispose lei, alzandosi e pulendosi il vestito con un gesto veloce delle mani - Non avrei dovuto fidarmi." si lasciò scappare un sospiro e si incamminò verso l'uscita dell'edificio lasciando il ragazzo seduto a terra.

Un'ora più tardi arrivarono a casa.
Lydia salì veloce le scale e si chiuse la porta dietro alle spalle senza più dire una parola. Nat, Wanda, Pietro, Steve e Visione osservarono la scena in silenzio con uno sguardo triste.
"Ci è rimasta veramente male..." disse Visione, inclinando il viso di lato e guardando la porta chiusa.
"Era la prima volta che si apriva così con qualcuno, sono i primi sentimenti che prova, saranno sicuramente tutti amplificati..." rispose Steve, portandosi una mano dietro alla nuca e abbassando lo sguardo, sentendosi in un certo senso colpevole. Rimasero in silenzio fino a che Bucky non salì le scale, lentamente, avvicinandosi alla porta della ragazza ed alzando un pugno pronto a bussare.
"Non lo farei, se fossi in te." suggerì Pietro, fermandolo per tempo.
Il ragazzo rimase fermo per qualche istante per poi avvicinarsi al gruppetto.
"Che ti ha detto..?" chiese a Wanda, sospirando leggermente. Lei dapprima non rispose, poi si lasciò convincere una volta percepiti i suoi sentimenti.
"Che è delusa. L'hai delusa Buck, lei non sa come si gestiscono queste cose, lei è cresciuta uccidendo le persone che le stavano strette." disse Wanda velocemente. Rimasero di nuovo in silenzio e Bucky scosse la testa, dirigendosi verso la propria stanza.

Lydia era seduta sul letto, ancora con il vestito addosso, i tacchi buttati a terra accanto alla porta e il trucco sbavato sulle guance.
"Che idiota." si disse, poggiando la testa al muro dietro di se. Si sentì un peso sul petto che le impediva di respirare mentre la vista era ancora offuscata dai Martini che aveva bevuto prima. Qualcuno bussò alla porta.
"Ho detto che non ho nulla da dirti." sbottò, ma la porta si aprì comunque. Lei si voltò, vedendo Tony entrare nella stanza e chiudersi la porta alle spalle.
"Scusi signor Stark, credevo.."
"Credevi fossi Barnes? - disse lui, mettendosi seduto in fondo al letto della ragazza, guardandola in viso - Sei troppo carina per poterti ridurre così per un ragazzo."
Lei rise appena e si passò di nuovo la mano sullo zigomo, cercando di togliersi il residuo di trucco.
"Mi dispiace signor Stark, l'ho delusa vero..?" chiese, serrando le labbra tra di loro. Lui scosse il viso.
"Non ti preoccupare, nessuno ha visto nulla, la ragazza aveva bevuto parecchio e hanno dato la colpa a quello.. però non lo fare più." disse l'uomo. Lydia annuì ed abbassò lo sguardo.
"Crede che sono pronta per una missione..?" chiese lei, stringendosi nelle spalle.
"Certo che si. - rispose annuendo, alzandosi poi dal letto e accarezzandole delicatamente il viso, portando due dita sotto al suo mento ed alzandolo delicatamente. - Ora riposati e domani vai a parlare con Barnes, chiarire è sempre una buona idea."
"Chiarire?" chiese lei alzando il sopracciglio.
"Chiarire. Decidete che cosa siete per una buona volta, non lasciate tutto al caso."
La ragazza annuì un po' scettica e gli sorrise appena, quindi si salutarono e si diedero la buonanotte. Si alzò e si tolse il vestito, lasciandolo cadere a terra, dirigendosi verso il bagno per struccarsi e lavarsi i denti. Una volta terminato, si mise una maglia larga ed andò a letto, notando i vestiti del ragazzo che aveva lasciando sul suo lato. Li prese e li mise sulla scrivania, per poi mettersi sotto alle coperte, rimanendo a fissare per alcuni minuti il soffitto fino a che non si addormentò.

Bucky entrò nella sua stanza, chiudendo la porta e buttandosi sul letto, nascondendo il viso tra le braccia.
"Sono un idiota." mugolò sospirando, mentre gli tornarono alla mente i momenti appena passati. Si ricordò di essersi avvicinato alle ragazze perché Steve gli chiese una mano con una di loro e che questa ragazza mora si avvinghiò a lui sin da subito, ridendo e parlando come un'ebete.
Gli venne il nervoso, pensando troppo tardi che forse avrebbe potuto allontanarla immediatamente, ma a Steve serviva una mano..
Scosse il viso. Era colpa sua e non vi erano scusanti. Non l'alcol, non Steve, non le altre ragazze.
Si mise seduto sul letto e si prese il viso tra le mani, cacciando un urlo e tirandosi poi i muscoli. Si diresse verso il bagno e si lavò velocemente il viso, spogliandosi fino a rimanere in boxer e mettendosi a letto, da solo.

LydiaWhere stories live. Discover now