30. 01 1599

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La stanza era completamente colma di dinamite e armi di ogni tipo, al centro di essa un vecchio tavolo sul quale stava appoggiato un pulsante ed uno schermo in bianco e nero.
"Benvenuta." disse una voce roca, mentre la poltrona al di là del tavolo si girò verso di lei.
"Molto teatrale come entrata." sbottò la ragazza, guardandosi intorno.
"Vedo che non hai perso la faccia tosta, ragazzina." rispose l'uomo appoggiando le braccia alla scrivania. Gli occhi della ragazza cominciarono a brillare.
"Scusi, non so chi lei sia, ma dovrei farla fuori." rispose lei stringendosi nelle spalle ed alzando un braccio pronta a colpirlo.
"Non lo farei se fossi in te, Lydia. - disse l'uomo rimanendo estremamente calmo - Una scintilla e qui tutto esplode. Io, te, i tuoi amichetti, la tua amata sorellona e il tuo fidanzatino."
La ragazza si immobilizzò mentre l'uomo girò lo schermo verso di lei, mostrando il resto della squadra che stava ispezionando l'edificio. Abbassò la mano.
"Ci conosciamo?" chiese lei, guardandolo confusa. Lui rise ed annuì.
"Io sicuramente conosco te, esperimento 01 1599." non appena pronunciò il numero, il sangue le si raggelò nelle vene. Era l'uomo dietro alla voce metallica, lo stesso che le iniettava quei liquidi bollenti e che la obbligava a farsi fare favori e a farne ai suoi colleghi. Non riuscì a rispondere.
"Se volessi essere così gentile da venire con me, lascerò in pace tutti gli altri. Altrimenti, sarò costretto ad uccidervi." disse l'uomo, poggiando la mano sopra al pulsante, sfiorandolo appena.
"Come posso sapere che lei non farà davvero del male agli altri?" chiese, stringendo i pugni. Lui rise.
"Dovrai fidarti di me, bambolina." a quella parola, una forte fitta allo stomaco le fece venire un conato di vomito. Bucky la chiamava così.
"Mi lasci salutare mia sorella e Buck." chiese lei, abbassando lo sguardo con le lacrime che le rigavano il viso. Sapeva che non si sarebbe dovuta opporre.
L'uomo rimase in silenzio per alcuni istanti e si alzò. Due uomini alle sue spalle uscirono dall'ombra e presero la ragazza per le braccia, mettendole al collo una sorta di collare per inibirle i poteri, poi la portarono al piano superiore.

Immediatamente Nat, Tony, Steve e Thor puntarono verso di loro, ma la ragazza li guardò con gli occhi colmi di lacrime e lo sguardo straziato.
"Non fatelo..." sussurrò lei, mentre l'uomo della sedia sbucò dalla porta con in mano l'interruttore. Tutto il gruppo comprese subito la situazione ed abbassò le armi, mentre Bucky e Wanda li raggiunsero.
"Lydia!" urlò Wanda correndole incontro. Uno dei due uomini la afferrò per un braccio e la strattonò facendola cadere lontano. Bucky rimase immobile alla vista della ragazza incatenata e con il collare senza i poteri.
"Ha deciso di venire con noi, di tornare a casa. - disse l'uomo con un ghigno sul viso - Quindi è venuta a salutarvi e dirvi a mai più rivedervi."
La ragazza cercò di divincolarsi dai due uomini, i quali la lasciarono e corse ad abbracciare Wanda, ancora a terra.
"Tesoro.. ti avevo promesso che non ti avrei più lasciata, e non lo farò." disse lei stringendola forte.
"Wanda.. non è colpa tua.. - rispose la sorella, stringendola forte, per poi sussurrare con un flebilissimo fil di voce - c'è dell'esplosivo sotto di noi, dobbiamo farlo esplodere."
Wanda raggelò, e nascose il viso tra i capelli della sorella, annuendo piano.
"Okay okay momento famiglia finito, passa agli amici e poi al tuo fidanzato e andiamocene." disse scocciato l'uomo.
La ragazza si avvicinò agli altri che stavano in piedi a guardarla con sguardo incredulo, li abbracciò dolcemente.
"Grazie.. state vicini a Wanda e soprattutto sempre con i piedi per terra." sorrise, mentre gli altri la guardarono confusi.
Si avvicinò quindi a Bucky, il quale rimase in silenzio per alcuni istanti prima di portare una mano sotto al suo orecchio, accarezzandole la guancia con il pollice.
"Bambolina.. - disse lui con le lacrime agli occhi - Perché.." sussurrò. Aveva perso tante cose nella vita ed ora stava perdendo anche lei. Di nuovo.
Lydia mise lentamente una mano su quella del ragazzo, stringendola piano e lasciandovi un piccolo bacio.
"Stai giù." disse guardandolo in viso, diventando seria improvvisamente. Lui alzò un sopracciglio.
"Stai giù!" gridò, chinandosi insieme al ragazzo mentre una forte esplosione provenì dal pavimento.

Il fumo era denso e non permetteva di vedere o respirare bene. Lydia riaprì lentamente gli occhi, toccandosi il collo e sentendo che Bucky aveva compreso il piano. Si voltò a cercarlo, trovandolo steso dietro di lei. Gli si avvicinò, scuotendolo e cercando di fargli aria con la mano. Lui riaprì gli occhi guardandola, abbracciandola impulsivamente e dandole una serie di baci sulla guancia.
"Sei viva.." disse lui con la voce strozzata.
"Anche tu.. - rispose sollevata, cercando di alzarsi - Dobbiamo cercare gli altri prima che quel tizio ritrovi me." disse guardandosi intorno. Un fascio di luce rossa si illuminò in un angolo della stanza, e qualcuno corse verso di loro e abbracciandoli forte.
"Wanda!" urlò Lydia dandole un forte abbraccio.
I tre iniziarono a spostare massi e polvere per cercare gli altri compagni. Tony e Thor si stavano alzando e stavano cercando di capire che cosa fosse successo, mentre Steve era steso sotto ad un masso.
"Respira. - disse Bucky correndo verso di lui - Io e i ragazzi aiutiamo Steve, voi cercate Nat."
Le due ragazze cercarono l'amica, alzando un grande masso e notando sotto di esso una delle due guardie completamente ricoperta di sangue e macerie. Lydia trattenne un conato di vomito e proseguì oltre.
"Aiuto..!" una flebile voce arrivava da una serie di travi poste una sopra l'altra. Le due sorelle corsero veloci, spostandole e rivelando Nat appallottolata sotto di esse.
"Nat!" urlò Lydia, aiutandola ad alzarsi. Le tre si abbracciarono e raggiunsero gli altri, erano tutti vivi, anche se un po' ammaccati.
"Andiamocene da qua." disse Bucky prendendo la mano della biondina.
"Non così in fretta. - rispose alle loro spalle la voce roca di poco prima - Pensavate fosse così facile?" ridacchiò, estraendo una pistola dal fodero della propria cintura. Il suo viso ed i suoi vestiti erano completamente ricoperti di polvere.
Steve aveva una gamba fuori gioco, Thor non smetteva di tossire, la tuta di Tony aveva avuto gravi danni, le tre ragazze erano esauste e Bucky faticava a camminare.
Perfetto.
Rimasero immobili, finché un raggio azzurro non passò accanto ai loro visi. Pietro comparve davanti al gruppo, puntando la pistola al viso dell'uomo, il quale si guardò la mano confuso senza vedere più l'arma che teneva tra le mani, poggiando la canna di essa alla tua fronte.
"Ultime parole?" chiese Pietro con un forte accento est europeo, inclinando il viso e premendo il grilletto senza pensarci due volte.
Wanda cacciò un urlo e Lydia nascose il viso nel petto di Bucky che la strinse a sé.
L'uomo rimase immobile con lo sguardo vuoto, cadendo poi tra le macerie alzando una nuvola di polvere. Pietro buttò la pistola lontano e si girò verso il gruppo. Lydia sciolse l'abbraccio con Bucky e si buttò tra le braccia del fratello, così come fece anche Wanda.
Il resto del gruppo raggiunse la squadra mentre i tre fratelli rimasero abbracciati per alcuni minuti, nessuno disse nulla. Solo una mano poggiata sulla spalla di Pietro interruppe il momento.
"È ora di andare." disse Tony, indicando l'uscita. Tutti lo seguirono senza parlare.

LydiaUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum