pilota

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Cassie Potter era sempre stata una bambina piuttosto vivace e con una rumorosa risata.
Era molto curiosa, spesso la sua curiosità poteva quasi irritare poiché era quel tipo di bambina che ti faceva una domanda per ogni cosa, ti chiedeva perché veniva a grandinare d'estate oppure ti interrogava su quale principio era basata la pozione polisucco.
Quell'anno avrebbe compiuto undici anni ed avrebbe frequentato come il fratello la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Se il fratello James si poteva definire una persona carismatica, Cassie Potter era l'opposto, passava, seppur la sua tenera età, la maggior parte del suo tempo sui libri, aveva già letto e studiato, per quanto le fosse possibile, tutti i libri di testo di James del primo anno quindi sarebbe partita avvantaggiata.

Quando un barbagianni aveva picchiettato contro la finestra dei Potter portando in becco la lettera di iscrizione Cassie era saltata dalla gioia, era corsa in cucina ed aveva avvertito i genitori.

Fleamomt Potter si era sistemato i piccoli occhiali a mezza luna sul naso ricurvo ed aveva afferraro la lettera, non parve emozionato quanto la figlia però le mostrò il suo supporto rispondendo con un caldo sorriso.

La madre, Euphemia, era invece quasi più entusiasta di Cassie, aveva abbracciato la figlia e ripetuto numerose volte quanto fosse orgogliosa di lei.

Poi aveva preso il gufo di famiglia e aveva scritto una lettera a James per dargli la notizia, probabilmente stava facendo qualcosa di meglio come organizzare qualche scherzo pazzesco con i suoi amici ma Cassie sperava con tutta se stessa che il fratello le rispondesse, mostrandogli il suo supporto.
Durante quell'anno senza James aveva sentito molto la sua mancanza non era abituata a stare senza di lui per così tanto.

I due fratelli avevano uno strano rapporto, James tendeva sempre ad essere un po' troppo egocentrico, anche se Cassie sapeva che non lo faceva apposta, perché lui era così, sapeva che aveva quel carattere, in cuor suo voleva bene alla sorella anche se non tendeva a dimostrarlo, James aveva tutto quello che Cassie aveva sempre voluto, tanti amici, fama e gloria, perché era questa la descrizione accurata del fratello, lei al contrario non aveva un gruppo chiamato i "malandrini" del quale James parlava con tanta passione, non era quel tipo di persona con cui la gente tendeva a socializzare anche se sperava che James fosse la sua carta di ingresso, che gli presentasse qualcuno ed il gioco era fatto.

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I mesi passarono, la primavera sembrò interminabile ma l'unica speranza di Cassie per divertirsi un po' di più quell'estate era che James invitasse i suoi amici.
L'anno prima era venuto, come ogni estate Peter, che secondo Cassie era una persona piuttosto piatta di carattere ma tutto l'opposto fisicamente poiché aveva le guance cicciottelle ed anche il resto del corpo rotondo, però i Pettergrew erano amici di famiglia fin da quando Cassie avesse memoria perciò la compagnia di Peter non la aveva turbata più di tanto.
A dire la verità la bambina non aveva giocato con Peter e James si era limitata a guardarli dalla finestra e sentire i loro schiamazzi.

Cassie avrebbe voluto conoscere il famigerato Sirius Black e il geniale Remus Lupin.
James aveva detto qualcosa a riguardo del secondo ragazzo, viveva forse in una specie di orfanotrofio, St. Edmund, a dire il vero James non lo aveva espressamente detto a Cassie, aveva origliato una conversazione tra i genitori una sera che parlavano degli amici di James.

In quanto alla nobile casata dei Black, non c'era granché da dire di cui Cassie non fosse a conoscenza, si limitava a sapere quello che i suoi genitori ritenevano importante, persone con cui era meglio non aver a che fare.
Questa era stata certo la spiegazione che un adulto da ad una bambina di dieci anni, perché ovviamente non potevano spiegarle tutti i temi che la casata Black affrontava, come la loro idea ostinata della razza pura, che i nati babbani fossero feccia.

La curiosità di Cassie ovviamente però non si era limitata a quella risposta quindi aveva chiesto di più perciò sua mamma le aveva detto "tesoro è complicato, come tu sai nel mondo magico ci sono persone come te che hanno entrambi i genitori maghi ma altri maghi i cui genitori sono babbani, la famiglia Black, e altre, disprezzano questi ultimi perché li ritengono diversi da noi"

"Non è complicato, ma quindi anche l'amico di James..." disse timidamente la bambina la cui espressione era abbastanza rabbuiata.

"Cassie penso di aver dato un'educazione migliore di questa a tuo fratello, ritengo che si sappia scegliere le giuste compagnie, James con certa gente penso che non vorrebbe mai averci a che fare, quindi se è divento amico con questo ragazzo vuol dire che è diverso, è vero che ti ho sempre detto che tutti i Black sono cattivi, ma ci sono sempre delle eccezioni che confermano le regole".

Mancava un giorno alla fine della scuola e Cassie non vedeva l'ora di rivedere suo fratello, probabilmente lui non sarebbe stato della stessa idea, certo lasciare Hogwarts non è mai una buona cosa ma almeno ora per lei le giornate sarebbero sembrate più corte.
Avrebbe voluto mostrargli alcune cose che aveva imparato a fare con la scopa e raccontargli di quando, per pura casualità, aveva mandato in frantumi il vaso preferito della mamma, lei la aveva rassicurata e spiegato che a quell'età fosse normale che la magia comparisse sotto quelle forme poi con semplice gesto di bacchetta aveva riaggiusto il vaso.

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Ciao a te che sei arrivato qui, grazie, perdonami per tutti gli errori che ho fatto, è la prima storia che scrivo e so che fa schifo però ci so provando

All the love

-A❤️

Regulus Comes DownWhere stories live. Discover now