Academy of Stories - La figli...

By Mirtx_

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«E invece cosa dice la mia, di profezia?» «Non c'è nessuna profezia che parla di te.» O almeno, non doveva es... More

Prologo
1. Festa in maschera
2. Un regalo indesiderato
3. Una farfalla blu
4. Non è un allucinazione
5. Un tornado di domande
6. Capelli bicolori e orecchie
Gruppo Whatsapp
7. Panico
8. Salti e capriole
9. Vecchie conoscenze
10. La figlia dello Stregatto
11. Alba color smeraldo
12. Il patto dello Stregatto
13. Non è Alice
14. Cos'è Wolverin?
Amatemi
15. Esprimi tre desideri
16. Il Paese delle Meraviglie
17. Così schifosamente verde
18. Un piccolo bonus
19. Caitlyn Wing non perde mai
20. Ti serve un indovinello?
21. Scegliete una porta
Avviso IMPORTANTE
22. Il destino ha giá deciso
Macciao
SONO RESUSCITATA
23. Sottomondo è su Google Maps
24. Perderai
CALMI NON È UN CAPITOLO
25. Una risposta molto poetica
Avviso importante
26. Rischiare la propria vita per Alice
28. Finalmente libero
29. La Terza Porta
30. Ovunque e da nessuna parte
31. Traditore
Domandina
Non ve ne frega nulla ma
32. L'ho fatto per te!
33. Il trionfo sta sempre in fondo alla fila
34. Crollo
35. Lacus
36. Che di fatato non ha proprio nulla
37. La saggezza del gioco di squadra
38. Una fiaba in particolare
Colui che la storia ha dimenticato

27. I rinforzi scatenano il terzo desiderio

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By Mirtx_

Alice sembrava messa all'angolo. Aveva gli occhi puntati su Dilan e rimaneva in allerta.

Shirley sarebbe svenuta volentieri. Non poteva crederci: la sua migliore amica era una discendente e non gli aveva mai detto niente. E, ancora peggio, stava dalla parte di Alice.

Harry strinse la spada in un pugno. I suoi dubbi si erano realizzati: più di una storia di quelle che suo padre gli raccontava da piccolo includeva una Kendra capace di esprimere tre desideri. E adesso quei tre desideri erano nelle mani nella persona più sbagliata. Sapeva che i tre desideri non riguardassero loro, ma non pensava che ad esprimerli fosse stata Alice. Il problema adesso era scoprire cosa avesse desiderato.

Calò un silenzio generale.

In meno di un secondo Dilan riuscì a scagliare una freccia luminosa ai piedi della Carta ferita, aprendo un portale in cui quest'ultima precipitò. Lo stesso portale poi si materializzò sopra la sua testa e la Carta gli cadde ai piedi. Con un gesto gli tolse l'elmo e, sempre con la stessa mano, afferrò i capelli blu, scoprendo il volto che vi si celava dietro.

Adesso Shirley poteva vedere Kendra negli occhi. Le usciva un rivolo di sangue dalla bocca e aveva stampata in viso un'espressione sofferente.

«Osserva, Caitlyn» Dilan si voltò verso di lei e sogghignò «o forse dovrei dire Shirley.»

Kendra emise un verso confuso.

«Osserva la tua amica che ti tradisce. Che si allea con la tua peggior nemica.» Kendra negò con la testa ma ci rinunciò quando Dilan le tirò i capelli.

Shirley non potè fare a meno di mettere su una faccia a pesce lesso e non proferire parola. La sua amica non l'aveva tradita; ne era più che certa. Aveva visto le guardie raccogliere un corpo all'entrata di Sottomondo, aveva visto le guardie di Alice trascinare la sua amica attraverso le celle, aveva visto quella Carta sconosciuta indugiare nel colpirla durante lo scontro. Kendra era ancora dalla sua parte, semplicemente non aveva avuto scelta che consegnare alla Bionda un assaggio del suo potere.

«Oh, sta zitto!» Shirley sfoderò gli artigli e gli rivolse una specie di ringhio «Non me le bevo le tue bugie, io. Ti ho visto buttarmi praticamente in quel foro. La distanza non mi ha impedito di riconoscere il tuo volto, mentre scoccavi quella freccia. Chi diavolo sei, tu? Cosa ne hai fatto del mio amico?»

Il ghigno di Dilan si fece, se possibile, ancora più terrificante. Fece un mezzo inchino e «Piacere di presentarmi, io sono Dilan, discendente di Robin Hood. E, mi dispiace dirtelo - oh, no, aspetta un attimo, non mi dispiace affatto - ma il tuo amico non è mai esistito.»

«C-cosa?» Shirley tremava.

«Fingevo.» ammise Dilan, senza problemi.

«Cosa vuoi da me, Dilan?» chiese la figlia dello Stregatto.

«Da te assolutamente nulla, Shirley. Tu sei solo di troppo: una vera seccatura. Ma non un'ostacolo troppo alto, tranquilla. Mi sei ben poco d'intralcio.»

A Shirley montò la rabbia. Se non era un'ostacolo temibile, per quale motivo l'aveva spedita in quel posto?
Preferì rimanere zitta, però. In fondo, Dilan aveva in pugno Kendra ed era armato. Anche lei era armata, ma non avrebbe fatto in tempo ad avvicinarsi: Dilan l'avrebbe attaccata.

«Restituiscimi la mia protrettrice!» e Alice si era appena fregata da sola.

Shirley aveva ragione: Kendra l'aveva protetta. Molto probabilmente questo era stato il primo desiderio. Il secondo era anch'esso ovvio: le Carte erano diventate umane ed immortali.

Improvvisamente le tornò in mente una persona. In quello stesso istante qualcosa schizzò in direzione di Dilan, proveniente dalla foresta.

Shirley probabilmente era riuscita a notarlo grazie ai suoi nuovi riflessi felini. Ma a quanto pare Dilan ne sapeva qualcosa di più. Ross aveva appena scoccato una freccia mirando alla testa del biondo, sfruttando l'effetto sorpresa. Dilan ne scoccò un'altra nella sua direzione circa mezzo secondo dopo, e, come nei peggiori dei clichè (?) degni di una fiaba, quest'ultima spezzò in due quella di Ross e, successivamente, colpì la ragazza.

Shirley udì soltanto un gemito ed un tonfo: Ross era probabilmente appena caduta dalla cima di un albero. Se non fosse stata in una situazione simile, si sarebbe preoccupata per l'amica.

Ma adesso Dilan stava puntando a lei, l'arco teso, probabilmente non aveva neanche bisogno di prendere la mira. Kendra era ancora ai suoi piedi, si premeva le mani sul fianco dove era stata ferita e Shirley per un attimo si sentì in colpa.

Avvertì un movimento alla sua sinistra ma non ci fece troppo caso. Dilan invece non fù della stessa idea. In un attimo cambiò bersaglio, puntando ad Harry e scoccando una freccia che gli trapassò una caviglia.

«Harry!» gridò Shirley nel panico, ma non si mosse.

Non ci volle molto prima che il figlio del Cappellaio cadesse a terra. Suo padre era troppo terrorizzato anche solo per avvicinarsi e vedere come stesse.

Dilan aveva notato subito l'istinto protettivo verso la ragazza da parte di Harry, e aveva fatto in modo che non potesse proteggerla.
Adesso Shirley era rimasta sola.

Puntò di nuovo nella sua direzione, ma un tuono improvviso lo fece sobbalzare e perdere la concentrazione. Tutti rivolsero lo sguardo verso l'alto: il cielo si stava oscurando alla velocità della luce. Sembrava in arrivo un temporale.

Dilan sembrò risvegliarsi dal suo stato di trance dopo il secondo tuono. Digrignò i denti e si concentrò nuovamente su Shirley.

«Dove sono i lampi?» sussurrò la ragazza, guardandolo.

Alice gridò. Tutti si girarono verso di lei: stava guardando una nebbia bassa e scura come la pece farsi spazio sulla scacchiera.

«Questa volta no.» affermò deciso Dilan.

Scoccò la freccia.

Shirley la osservò raggiungerla come se stesse andando a rallentatore. Non riusciva a muovere le gambe. Quella freccia le avrebbe trapassato la testa.

Probabilmente sarebbe morta se non fosse stato per il ragazzo che emerse dalla nebbia, afferrandola a mezzo metro da lei.

Shirley tornò a respirare. Si accorse solo in quel momento di star trattenendo il fiato.

Un lampo verde colpì la scacchiera proprio di fronte a Dilan. Un attimo dopo una seconda figura si materializzò nello stesso punto.

Entrambi i ragazzi le davano le spalle, quindi lei non riusciva a vederli in volto.

Quello davanti a lei aveva gettato la freccia e aveva estratto la spada nera, il secondo mise la sua alla gola di Dilan, immobilizzandolo.

«Ma che entrata d'effetto. Sempre a strafare.» sibilò Dilan.

Il ragazzo davanti a lui gli rispose «Ci ho lavorato molto, sai quanto ci tengo. Ma, dimmi, che combinavi qui, Dilan?»

«Oh, andiamo, mi stavo solo divertendo un po'. Sei davvero un guastafeste, Kevin.»

E - okay - sbaglio o quel nome le era familiare? Steven lo aveva nominato per caso, prima di andarsene; pensò Shirley.

«Ehy, Ciell, come va'?» Dilan si rivolse al secondo ragazzo, che doveva chiamarsi Ciell. Questo non gli rispose.

«Sempre molto loquace, il ragazzo.» ironizzò Dilan, ma la lama della spada di Kevin lo fece zittire.

«Che cosa hai in mente?»

«Assolutamente niente.» sorrise. Poi si rivolse a Shirley «Questa volta hai vinto. Ma non è finita, ho comunque ottenuto ciò che volevo. A differenza tua, non tutti riescono a resistere alla tentazione.» Shirley lo guardò non capendo.

E poi intervenì Alice «Sapete che vi dico? Avete rovinato ogni cosa. Ma se il potere di quella ragazza non potrà essere mio, non sarà neanche vostro!» disse riferendosi a Kendra.

Dilan sembrò capire al volo le sue intenzioni e borbottò qualcosa che Shirley non afferrò.

«Kendra.» ordinò Alice. La testa della ragazza scattò verso l'alto, incrociando gli occhi di Shirley, la quale, solo in quell'istante si accorse di star piangendo.

«Desidero che tu sparisca.»

Kendra spalancò gli occhi. Dilan lanciò un'altra freccia nel terreno e aprì l'ennesimo portale, approfittando del momento di confusione «Ci si vede.» e saltò dentro, scomparendo.

Intanto Kendra chiamò il nome dell'amica, mentre il suo corpo scompariva in una nube dorata.

Ma offrirà la sua vita per colpa di tre desideri.

WO GENTE QUANTA ROBA.
questo capitolo è lunghissimo.

Mi dileguo prima che tentiate di uccidermi, cia'.

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