πƒπ„π’ππ„π‘π€πƒπŽ

By -TRVCHEITE

23.9K 911 1.9K

Β«Tu, passante, ricorda, quando voltate le spalle te ne andrai, che, come noi, ombra e cenere tornerai.Β» Copyr... More

πƒπ„π’ππ„π‘π€πƒπŽ - PREFACE
☩ π€ππŽπ‚π€π‹πˆπ’π’π„ ☩
☩ Prologo ☩
☩ UNO ☩
☩ DUE ☩
☩ TRE ☩
☩ QUATTRO ☩
☩ CINQUE ☩
☩ SEI ☩
☩ SETTE ☩
☩ OTTO ☩
☩ NOVE ☩
☩ DIECI ☩
☩ UNDICI ☩
☩ DODICI ☩
☩ TREDICI ☩
☩ QUATTORDICI ☩
☩ QUINDICI ☩
☩ SEDICI ☩
☩ DICIASSETTE ☩
☩ DICIOTTO ☩
☩ DICIANNOVE ☩
☩ VENTI ☩
☩ VENTUNO ☩
☩ VENTIDUE ☩
☩ VENTITRΓ‰ ☩
☩ VENTIQUATTRO ☩
☩ VENTICINQUE ☩
☩ VENTISEI ☩
☩ VENTISETTE ☩
☩ VENTOTTO ☩
☩ VENTINOVE ☩
☩ TRENTA ☩
☩ TRENTUNO ☩
☩ TRENTADUE ☩
☩ TRENTATRΓ‰ ☩
☩ TRENTAQUATTRO ☩
☩ TRENTACINQUE ☩
☩ TRENTASEI ☩
☩ TRENTASETTE ☩
☩ TRENTOTTO ☩
☩ TRENTANOVE ☩
☩ QUARANTA ☩
☩ QUARANTUNO ☩
☩ QUARANTADUE ☩
☩ QUARANTATRΓ‰β˜©
☩ QUARANTAQUATTRO ☩
☩ QUARANTACINQUE ☩
☩ QUARANTASEI ☩
☩ QUARANTASETTE ☩
☩ QUARANTOTTO ☩
☩ QUARANTANOVE ☩
☩ CINQUANTA ☩
☩ CINQUANTUNO ☩
☩ CINQUANTADUE ☩
☩ π‚πˆπ“π“Γ€ 𝐃'πŽπŒππ‘π„ ☩
☩ UNO ☩
☩ DUE ☩
☩ TRE ☩
☩ QUATTRO ☩
☩ CINQUE ☩
☩ SEI ☩
☩ SETTE ☩
☩ OTTO ☩
☩ NOVE ☩
☩ DIECI ☩
☩ UNDICI ☩
☩ DODICI ☩
☩ TREDICI ☩
☩ QUATTORDICI ☩
☩ QUINDICI ☩
☩ SEDICI ☩
☩ DICIASSETTE ☩
☩ DICIOTTO ☩
☩ DICIANNOVE ☩
☩ VENTI ☩
☩ VENTUNO ☩
☩ VENTIDUE ☩
☩ VENTITRΓ‰ ☩
☩ VENTIQUATTRO ☩
☩ VENTICINQUE ☩
☩ VENTISEI ☩
☩ VENTISETTE ☩
☩ VENTOTTO ☩
☩ VENTINOVE ☩
☩ TRENTA ☩
☩ TRENTUNO ☩
☩ TRENTADUE ☩
☩ TRENTATRΓ‰ ☩
☩ TRENTAQUATTRO ☩
☩ TRENTACINQUE ☩
☩ TRENTASEI ☩
☩ TRENTASETTE ☩
☩ TRENTOTTO ☩
☩ TRENTANOVE ☩
☩ QUARANTA ☩
☩ QUARANTUNO ☩
☩ QUARANTADUE ☩
☩ QUARANTATRΓ‰ ☩
☩ QUARANTAQUATTRO ☩
☩ QUARANTASEI ☩
☩ QUARANTASETTE ☩
☩ Epilogo ☩
DESPERADO - POSTFACE

☩ QUARANTACINQUE ☩

115 7 9
By -TRVCHEITE

☩ D E S P E R A D O - CITTÀ D'OMBRE 
XLV
Il fermento della Città d'Ombre

☩ Luglio – otto mesi dopo 

E se tu, solo per un attimo, un solo istante, ti perdessi, cosa resterebbe di te?

Desperado è una città senza pietà – e soprattutto in fermento. Dall'Apocalypse, alla Conquest Gym, alla Thunderstorm Gym, passando per gli ampi e imponenti grattacieli, fino al Cimitero e al Dawn, ogni atomo che compone l'aria è in fibrillazione: anche le nuvole, nei loro contorni morbidi e mobili, hanno invece spigoli e movimenti più rapidi e guizzanti, come se attendessero anche loro l'ora suprema. C'è un continuo chiacchiericcio, un continuo ondeggiare di sguardi da un lato e l'altro del Dawn, dove l'aria sa ancora di caldo e sesso immerso nei neon dai toni freddi: il caschetto nero più famoso e desiderato di Desperado scivola con agilità lungo il palo, scatenando in tutti sorpresa e applausi: il suo corpo si muove sinuoso e liscio attorno al palo, e nel suo sorriso non sosta più troppa malizia, ma anzi una gioia nuova, che le illumina il volto e gli occhi azzurri, intanto che canticchia tra sé la canzone, si contorce abile attorno al palo, esibisce il suo completino, facendo applaudire e strillare tutti il suo nome – lei sarà sempre nelle grida di tutti Michelle, e questa è una cosa che a Desperado non cambierà mai: le dà piacere che intonino il suo nome, quando prima la chiamavano solo con delle sigle e dei numeri, ormai sono anni che Desperado la conosce e la acclama per ciò che è davvero. Si distacca ondeggiando con i fianchi lenta e suadente dal palo, cammina sicura sui suoi tacchi alti, si dirige al palchetto, verso la folla, continua a mimare suadente quelle parole, lo sguardo curioso e lussurioso, la lingua ad accarezzare i denti, il caschetto nero scombinato, si fa avanti fino a riconoscere i capelli rossi e corti di Bev: le afferra il mento tra le dita, le sussurra sulle labbra, lasciva le ammicca, e Bev prova a sorridere anche se è avvampata con impeto sulle guance, intanto che la ballerina torna verso il palo per finire la coreografia. Terence, Celine, Jamie e Malcom guardano eloquenti la ragazza, che rivolge loro uno sguardo torvo.

-E smettetela di guardarmi così!
-Ma vedi chi si è presa una cotta per Michelle. – la prende subito in giro Terence, con già due cocktail in corpo. -Chi l'avrebbe mai detto.
-Non incominciare con le tue teorie stupide: è Michelle, se ti prende la faccia in quel modo arrossisci anche tu, imbecille.
-Questo è verissimo: Michelle prendimi! – urla a squarciagola, quasi attira l'attenzione della donna che sta finendo la coreografia, ma subito i suoi amici lo zittiscono, tra le risate. Michelle continua a sorridere, e non pensa davvero a nulla: si sta solo divertendo, sta imparando a divertirsi, questa volta di cuore, come non aveva mai fatto. Sul palo si sente davvero libera e capace di esprimere l'arte che trascina con sé: allora continua a ballare, piovono adulazioni e adorazioni per quella dea della notte che sembra sospesa nell'aria con le mani strette attorno al palo, il corpo liscio e tonico, i diamantini attorno a questo, e lei che continua a sentirsi libera con quella danza, con cui sente il suo corpo sempre più suo. L'esibizione finisce, tutti applaudono e acclamano il suo nome come la più dolce delle preghiere, ma quella sera nessuno andrà a chiedere di poter vedere un suo spettacolo di strip: Michelle è ormai già piena di prenotazioni invisibili ogni sera, sotto l'evidente malcontento di Doll e Liza che dopo due mesi non l'hanno ancora accettato.

Lo psicologo le sta facendo tanto: la aiuta e la fa cadere a fondo; la cosa peggiore è stata realizzare di quanto in realtà abbia represso per due anni lo schifo che prova a sapere che degli uomini abbiano pagato per il suo corpo. Michelle non ha mai saputo davvero spiegare ai gestori del Dawn la sua storia, ma lei sa che il mondo dello strip non è un posto dove uscirne facilmente: è un turbinio senza fine di soldi sporchi e avidi, di denaro in cambio di corpo. Contrattare non è stato affatto semplice: Doll e Liza le sono sempre sembrate disponibili e aperte alla trattativa, ma quando ha fatto sapere che non intendeva continuare con lo strip, le due donne si sono viste sfuggire una parte buona dei loro investimenti, e hanno provato ad insistere senza cedere territorio, cercando anche l'aiuto di Judas. Certo, da parte di Michelle c'è stato un piccolo aiuto non indifferente: portarsi dietro il primo posto IBF che ha fatto loro il suo sorriso inquietante e li ha invitati e contrattare con intelligenza, ha fatto visibilmente spaventare sia le due donne che Judas, che dopo l'ultimo sparring non ha più voluto averne a che fare. Ora Michelle ha un debito nei loro confronti, la cui somma è stata diminuita con molta facilità vista la presenza del suo piccolo aiutino fatto pugile – ma inizia a sanare la somma già a meraviglia perché il mondo la desidera anche quando può solo guardarla sul palo, e le va bene così – dovrà andare bene anche alle gestrici del Dawn.

Scende dal palco, stringe in una stretta veloce Fen e si complimenta con tutti nel suo solito tono malizioso, i complimenti vengono subito ricambiati, e lei si dirige verso l'ampia sala del Dawn, dove trova subito riuniti Terence e i suoi amici; Judith che si è unita a quella sera scambia con lei un solo sguardo, un sorriso cordiale, per poi continuare a parlare con una donna che ha conosciuto negli ultimi mesi, e con cui sta sentendo più affinità del previsto: un amore in fondo non si guarisce in così poco, soprattutto se è amore per Michelle; ma ora le va bene così.

-O', nostra regina! – scoppia subito Terence, attirandola tra le braccia in un casquè e simulando un bacio passionale, sotto le risate di tutti; a quel gesto Michelle risponde solo con uno schiaffo sul braccio, ridendo e fingendo di pulirsi il rossetto che non è sbavato.
-Dai, zuccherino: ti ho detto non davanti a tutti. – lo ammonisce con una voce accesa e maliziosa, passandosi una ciocca nera tra le dita e facendo ridere tutti. Stanno lì a parlare un po': chiedono come è andata l'esibizione, e lei risponde con un entusiasmo contenuto; poi si passa a parlare del più e del meno, degli allenamenti, degli incontri, della preparazione al grande evento.
-Desperado sembra braccarlo da una settimana ormai: nessuno è più nella pelle. – inizia Jamie, guardandosi attorno, quasi a cercarlo. Michelle ripete il suo stesso movimento d'istinto, non trovando nessuno: ancora non vede arrivare dei flash fuori dal Dawn, vuol dire che al momento è tutto tranquillo.
-Da quello che mi ha detto è uscito con David stasera: da quando fanno sparring abitualmente sembrano sposati. – si lamenta Terence, facendo ridere tutti.
-Sentilo! Che geloso! – inizia Malcom, a dargli delle gomitate.
-Sì, okay?! Mollatemi, è il mio migliore amico, ho la precedenza. – borbotta, prendendo un altro sorso dal cocktail, imbronciato, sotto l'ilarità di tutti.
-Tu? Tutto bene, Michelle? – Bev le si avvicina dandole un sorriso, che la giovane ricambia.
-Sì, dai. Turni un po' stancanti, ma fattibili: scusa, stasera sei stata la mia preda. – le basta il labiale per farsi capire, e Bev sorride nervosa, avvampando di nuovo.
-No, no, di ché: fai, fai pure.
-Guardala! – esclamano tutti i suoi colleghi, scoppiando a ridere come matti, sotto il rossore di rabbia della ragazza pronta a scaricare i suoi pugni da peso piuma.
-Vi ammazzo, cazzo! – li minaccia, venendo già attirata in un abbraccio da Terence e Jamie che la canzonano.
-Ma cosa ci vuoi fare, scricciolo?
-Guardala con queste guance!
-Gli occhioni da cerbiatta,
-Che arrossisce tutta per Michelle! – Malcom deve tenere per la vita Bev, intanto che scoppia per picchiare i suoi due amici che singhiozzano dal ridere, tenendosi per le spalle. Michelle assiste alla scena, le scappa un risolino sincero: i pugili della Conquest Gym sono davvero un dono, sanno divertirsi con poco, sanno essere amabili e comprensivi, proprio come Michael: si vede che crescono sotto la sua ala, imparano a lottare su un ring e a sostenersi fuori da questo. Lei si tortura solo l'anellino semplice all'indice, immerso tra gli altri diamanti, si distrae un po' da tutta quella calca, dalle persone che le ballano attorno e la sfiorano. Si scusa, dice di assentarsi per un po', la salutano tutti e Terence le raccomanda a squarciagola di tornare, sotto le risate di tutti e lo scuotere della testa di lei, e Michelle può dirigersi verso il retro del Dawn, a prendere aria.

Si appoggia contro il muro dell'edificio: oltre quelle pareti gli spettacoli di strip, fuori da quel mondo lei, sotto il cielo cupo di Desperado. Se ne sta lì senza dei veri e propri pensieri: immagina solo come si sia sentito lui, addossato a quel muro, la prima sera che ha raggiunto il Dawn, la prima sera che si sono conosciuti. Si ricorda di due incoscienti, di parole velenose e sincere, della curiosità che la anima a conoscere l'ignoto. Sorride senza nemmeno accorgersene, si guarda le mani, e poi torna con lo sguardo a quel cielo: sconfinato, infinito come lo spazio e l'universo, dimenticato nelle ere, privo di stelle. L'arrivo di passi la risvegliano da quei pensieri, e torna con lo sguardo alla strada che conduce all'entrata del Dawn: un uomo dai capelli arruffati e castani, gli occhi coperti da degli occhialetti da sole neri, il top a metà torace gli scopre le clavicole per poi coprire le braccia con delle maniche lunghe e nere, la stoffa avvolta nello spazio tra pollice e indice, i pantaloni neri e lunghi, e le sue immancabili scarpette da pugilato e il cerotto sul naso: lei si discosta dal muro e il cuore le arriva allo stomaco, e Agame alza gli occhiali, resta folgorato dalla visione di lei: devoto si inginocchia, stringendole con impeto la mano.

-Non son degno. – pronuncia solo, e se solo quella dannata non avesse perso l'ombra, di certo sarebbe arrossita; Michelle però resta sorpresa e lusingata, ma non perde tempo a chiamarlo per le spalle.
-Dai, alzati, fai poco l'uomo devoto: sei il primo dei peccatori, e di certo non sei degno. – lo prende in giro.
Come si ricostruisce un rapporto che si dava per perso? Michelle e Agame sono proprio le ultime due persone a cui si possono chiedere consigli del genere, perché sono una sorpresa continua, come lo è il modo in cui adesso si ritrovano e possono finalmente ammettere ciò che provano senza più la paura di prima. Agame lotta ogni giorno per il pugilato e per ricevere la fiducia di Michelle, e lei si impegna in ogni momento per non lasciare ai suoi traumi di rovinare di nuovo tutto, sforzandosi di comunicargli ogni sentimento che la attraversa, anche quelli più spiacevoli – anche quelli collegati alla partenza di lui per Desperado, a cui si è arresa, dopo le rivelazioni della sua Ombra: Agame ha sempre commesso il peccato, ma le sue intenzioni erano guidate da quella città indegna, e non può far altro che accettare quella sofferenza. E dopo otto mesi eccoli lì, sul retro del Dawn, a guardarsi come due amici non possono mai guardarsi, a venerarsi come solo due amanti possono, negli sguardi di chi non ha mai lasciato sbiadire quell'amore, nel lavoro che fanno ogni giorno per mantenere quel rapporto saldo e sincero che non li ha mai fatti sentire connessi con nessuno prima d'ora. Agame si rialza, guardandosi attorno, gli occhi neri attenti e preoccupati.

-Giuro, non ho capito che altro vogliano i giornali sportivi da me. – si domanda, confuso.
-Non sono solo i giornali sportivi: è tutta Desperado che vuole qualcosa da te. – ammicca lei, facendolo avvampare.
-Ho capito che riponete alte aspettative, ma è un po' esagerato.
-Pugile, fai il serio: hai battuto il primo posto nella federazione, senza l'Ombra, con tutta la fatica fatta; sei un Ercole ormai per Desperado. – quei mesi sono stati una sorpresa dopo l'altra: Agame ha buttato sudore, sangue, e notti a recuperare il coraggio sopito nella determinazione; non ha smesso un giorno di correre, ha mangiato anche quando la fame gli mancava per le visite psicologiche, e si è allenato con più dedizione e disciplina di prima, concentrato sull'obiettivo: il suo incontro contro il primo posto nell'IBF è stato forse il suo più difficile e sofferto, protratto per tutti i dodici round, che lo hanno portato a vincere ai punti, con la gioia di tutta Desperado. Ora riprendersi psicologicamente e fisicamente dopo un incontro gli costa molto di più, ma Agame ha come corazza la determinazione: non l'ha fermato dal riprendersi, anzi ha lavorato ancora di più su sé stesso per impedire di rientrare nel vortice che lo aveva fatto sentire perso e solo. E ora, a poco dall'incontro per la cintura mondiale, Desperado è impazzita: tutti vogliono da lui dichiarazioni, set fotografici, è un uomo che ha ucciso la propria Ombra e potrebbe diventare campione mondiale di pugilato, e lui sta ancora facendo fatica ad accettare il fatto di non essere un vero e proprio assassino concettualmente. Ma è lì, finalmente al sicuro, guarda Michelle, e per un attimo tutta l'agitazione si appiana: è lì con lei, e non teme più nulla, non i flash delle camere, non le aspettative che tutti si sono creati su di lui. Davanti gli occhi di lei lui è puramente Agame, e non si è mai sentito meglio di così.

-L'importante è averti vista. – mormora con calore, lei abbassa lo sguardo, fa ancora fatica ad abituarsi alle parole d'amore dell'uomo. -Come è andata stasera piuttosto?
-Purtroppo mi sono avventata a fare la sensuale su Bev: là dentro la stanno ancora prendendo in giro. – e Agame scoppia a ridere, scuotendo il capo.
-Perché? Che ha combinato?
-Ma è arrossita! – e a quel punto Agame ride di più, socchiude gli occhi, il suo sorriso è splendente e Michelle sente il mondo attorno quietarsi.
-Povera Bev, nessun rispetto per lei: chi non arrossisce al tuo sguardo? – domanda, retorico, facendola sorridere. Le afferra con delicatezza il viso tra le mani, le carezza le guance e la guarda con una profondità intensa negli occhi: quello sguardo è per Michelle il tuono più lungo d'una tempesta.
-Mi sei mancata. – le soffia sulle labbra, per poi lasciarle un bacio fugace e accennato su queste.
-Lo so. – sussurra lei, facendolo sorridere. -Sei tu che hai deciso di dormire nella camera degli ospiti, mica io. – cinguetta tutta innocente, intanto che lui si appoggia contro il muro del Dawn.
-Sei tu che tenti un uomo ligio al dovere, mica io. – la punzecchia, e riceve in risposta uno sguardo eloquente.
-Non ricominciare con questo discorso, pugile: si dà il caso che anche tu fai le tue tentazioni.
-Io? Come potrei mai, penso solo al pugilato, tutti i giorni, ventiquattro su ventiquattro, - lei gli avvolge le braccia attorno al collo, e lui la cinge delicato per la vita, sorridendole con calore e devozione, -oh, l'Evangelista sa, che io non penso ad altro che a questo. – sussurra, e Michelle sa di sorridere con così frequenza solo quando ha lui accanto.

-Piuttosto: dov'è finito il tuo caro amante? Terence m'ha detto che sembrate sposati.
-David dici? È dentro al Dawn: una bella serata, è un tipo niente male. – commenta, pensandoci su. -E Terence deve smettere di fare il drammatico.
-E come mai tu non sei entrato al Dawn? Cos'è, non volevi vedermi? Ti tento troppo? – lo prende in giro, facendolo ridere.
-Stavo cercando te, ma se fossi entrato al Dawn sarebbe successo un casino e non ne sarei più uscito. – alza di nuovo lo sguardo, ad accertarsi non ci sia nessuno, per poi rivolgersi di nuovo a lei. -E io volevo vedere solo te, al momento. Gli altri... ci penso dopo. – quella si appoggia con la testa sul suo petto: trova nel battito del suo cuore la quiete e il silenzio che cercava da anni. Giocherella con le sue mani, gira ogni tanto l'anellino che porta all'indice, assorta, per poi rivolgersi di nuovo a lui.
-Come ti senti? Dico, per l'incontro? – Agame la stringe a sé: nel tremore delle sue mani Michelle avverte tutta la sua preoccupazione che la stringe in una scarica.
-Non sono mai stato così vicino. – gli trema la voce solo a quelle parole, e Michelle lo guarda attenta, carezzandogli la schiena.
-E sono senza ciò che beveva le mie paure: per quanto io mi alleni, quella mancanza è ancora radicata in me. Non la posso togliere facilmente. Ti mentirei se ti dicessi di non avere paura: ho così tanta paura che in certi momenti mi manca il fiato mentre corro o mi alleno. Sono arrivato, però: devo dare tutto, è la mia ultima occasione; più passano gli anni più diventa difficile prendere la cintura. Finché potrò dovrò tentare. – lei lo ascolta, e lui la stringe ancora a sé: sente un bisogno profondo in quell'abbraccio, sente il conforto della sua migliore amica, della sua complice, della sua compagna di vita.
-Va bene avere paura: sei ad un passo dal sogno, più ti avvicini più fa paura. – lo rassicura lei. -Ma proprio perché sei quasi arrivato, goditi questi ultimi passi.
-Ci provo, promesso. – lui la libera da quella stretta forte e disperata, sotto il sorriso di lei che gli carezza la guancia. -Comunque sia, a incontro finito, vittoria o sconfitta, ti devo una cena per la pazienza. – la rassicura, facendola ridere.
-Va bene, pugile, aspetto solo perché mangiare senza che tu possa toccare nulla sarebbe troppo anche per me. – ammicca, facendolo sorridere.
-Magnanima. – le intrappola di nuovo le labbra in un bacio, questa volta più bisognoso, la stringe a sé e la bacia con trasporto, bacio dopo bacio, assetato della labbra di lei, del suo profumo, della benedizione che è il suo corpo per lui. E Michelle si abbandona con un sollievo a quella stretta, non si è accorta fino a quel momento di aver sentito così tanto la mancanza del suo calore, del suo tocco gentile e delle sue strette forti e calde, in cui ha ritrovato un modo per dimenticare il resto. Lei lo attira ancora di più a sé, gli stringe tra le dita i capelli, si imprime ancora di più sul suo corpo, ha un desiderio profondo che parte dalle cavità profonde del ventre e che caldo sale fino al petto, irradiandola. Agame però si distacca, poco è il suo affanno rispetto a quello di lei, sorride, emozionato e col cuore gonfio fino al petto.

-Sta diventando davvero difficile. – commenta, facendo finta di asciugarsi il sudore dalla fronte, e lei non può far altro che ridere con una gioia pura e immensa.
-Guardalo, il ligio al dovere, come si emoziona appena una donna lo bacia. – e quello le sorride, innamorato.
-Appena tu mi baci. – la corregge, facendola sorridere, per poi farla calare di nuovo nella parte.
-Su, su, non adularmi troppo: sai che poi ci faccio l'abitudine.
-Penso tu l'abbia già fatta: altrimenti dovrei impegnarmi di più. – la rimbecca subito, afferra con delicatezza la sua mano, lascia un bacio leggero tra gli anelli, e Michelle ha ormai perso il conto di tutti i sorrisi che ha avuto in una sera, tutto a causa sua.
-Entriamo, dai: non ti stanno male gli occhialini. – lo complimenta, facendolo sorridere.
-L'ho visto fare alla gente famosa: ma più li porto più capisco quanto siano inutili. – si lamenta, poco convinto. Lei ride solo, non gli dice che è meglio così, che il mondo non merita di vedere troppo quei gioielli neri che ha come occhi, e allora entrano nel Dawn, in mezzo al fumo, alla musica dai bassi alti, i neon, gli sguardi lascivi e lo sfiorarsi. Si tengono le dita per non perdersi e si fanno spazio in mezzo alla folla del Dawn, trovando finalmente gli altri, scatenando la felicità dei loro amici che li accolgono subito per distrarre Agame dal pensiero dell'incontro, e per ridere alle battute di Michelle.

Tornano presto a casa, si cambiano e Agame si siede su quella parte di letto ormai vuota da giorni, rivolto a Michelle.
-Stanotte ho bisogno di dormire con te, per favore. – lei, con i capelli corti e sciolti e gli occhi stanchi, gli fa cenno di mettersi sotto le coperte, e Agame la raggiunge, poggia la testa sul petto di lei, si sente di nuovo al sicuro, lontano da quelle continue domande, da quegli scatti, da quelle aspettative che tutti si sono creati su di lui. Nel buio della camera, in quel letto, assieme a Michelle, ritrova il senso e la semplicità dell'essere.

-È tutto okay, Agame. – gli sussurra lei, carezzandogli i capelli. Quello annuisce, in silenzio, stringendosi a lei.
-Ho bisogno di non essere debole, sul ring. – mormora, nel silenzio della camera. -Altrimenti tutto il dolore e la fatica di questi mesi saranno inutili. Sarà come rivedere ciò che ho fatto alla mia Ombra, e non darle un senso.
-Ce la farai, okay? Salirai sul ring e verrà di nuovo tutto naturale. Anche all'ultimo incontro avevi queste paure a mangiarti, e sono qui a ricordartele. Resti sempre un peccatore atipico, e si vede: sei ancora il più forte a Desperado, sia di fisico che di mente. – gli sfiora con le labbra la fronte, simbolo di un bacio leggero, e Agame annuisce ancora. Michelle sorride, mentre continua ad accarezzargli i capelli.

-Sai che prima stavo ripensando alla prima volta che ci siamo incontrati?
-Ah sì? – domanda lui, con dolce nostalgia. -Bello pesante come primo incontro.
-Ce ne siam dette di tutte.
-E tu non mi hai nemmeno detto il tuo nome. L'ho pensato appena te ne sei andata: non mi hai nemmeno detto il tuo nome. Ho fatto finta non mi interessasse, ma in realtà avevi risvegliato una curiosità che non pensavo più di avere: la curiosità di conoscere qualcuno di nuovo. – e lei sorride, intanto che lui si rialza da quella posizione per stringerla a sé: l'abbraccio di Agame, il suo amore, la pienezza con cui la sua vita ha invaso la sua, cambiandola e dandogli una nuova luce e una nuova prospettiva, la stupiranno sempre.
-Io invece avrò sicuramente pensato fossi un idiota come gli altri, ma che avrei passato volentieri una notte con te. – ammicca nel buio della camera, facendo ridere l'uomo. -In realtà non smettevo di pensare al tuo sguardo. – confessa lei dopo un po', sorprendendolo. -Non so nemmeno perché: ma i tuoi occhi, il tuo sguardo, non li ho visti mai su nessuno. Mi hanno turbata da subito: non avevo tutti i torti; sei unico nel tuo genere. – e quello le lascia un bacio sulla fronte, carezzandole i capelli.

-E invece sono proprio come gli altri: in che situazione tremenda ti sei cacciata? – la prende in giro, facendola ridere.
-Pugile, non tentarmi: come ho fatto una stronzata così la disfo. – lo avverte, gli stringe la mano, sente il freddo di quegli anellini ricoperti dal calore delle loro mani, quella promessa improvvisa, quel rapporto impulsivo e lento, difficile e intenso che li lega.
-Hai ragione, hai ragione. – riconosce solo, e dopo lunghe notti può di nuovo dire di sentire il corpo abbandonarsi già al sonno. -Domani porto i fiori a Michelle, ricordamelo. – e lei gli lascia un bacio sulla mandibola, commossa da come se ne ricordi ogni volta.
-Va bene.
-Fai dei bei sogni, Michelle. – mormora allora, con la voce già impastata dal sonno, a cui lei si ritrova a sorridere.
-Anche tu, Agape. – sussurra lei, quando lui ormai sta già dormendo, sorridendo e addormentandosi assieme a lui.

Continue Reading

You'll Also Like

557K 5.6K 47
πŸ”ž <<a giocare con il fuoco prima o poi ci si brucia >> <<forse Γ¨ vero ma conosco un sacco di giochi divertenti che prevedono il f...
78.9K 2.6K 51
(sequel di "Love On The Run") Grace era andata avanti. Lando aveva superato la cosa e aveva Luisa a dargli il bacio della fortuna prima di ogni gara...
417K 22.1K 36
Cassandra Winkler appartiene ad una delle famiglie piΓΉ potenti e altolocate del mondo dei Nephilim. Nonostante ciΓ² la vita di Cassie non Γ¨ per niente...
350K 20.2K 47
Tutti ad Inagaust hanno il proprio marchio. Un triangolo sul dorso della mano, verde per i custodi della terra, blu per i dominatori delle acque, bi...