47. Porta

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"Vedi come sono belli Yoon!"

Yoongi ride allegramente, continuando a correre dietro ad un entusiasta Taehyung che lo tiene ben stretto a sè dal polso. I due stanno attraversando insieme i giardini del palazzo, intorno a loro non c'è nessuno, perché il servitore l'ha portato in una parte retrostante di quell'oasi verde e, più si muovono, più il mago non riesce a credere alla bellezza che lo circonda.

I fiori che il moro gli sta mostrando sono leggeri, delicati, fiori che sono chiaramente nati spontaneamente e non grazie ad un marchingegno dell'uomo. E più li guarda, più il medico si sente beato, perché si trova in un luogo incontaminato, dove nessuno ha interferito su quella natura mozzafiato che, altrimenti, sarebbe diventata di una perfezione inutilmente falsificata.

"Lo sono Tae! Sono meravigliosi!"

E mentre corrono, la meraviglia di quel luogo si rispecchia nei loro occhi, nei loro visi, in ogni singolo gesto. Perché stanno correndo spensieratamente, come facessero parte di quella natura selvaggia. Forse, Yoongi si sente un po' più libero. Un po' più libero di essere sè stesso, un po' più libero di ridere ad alta voce, un po' più libero di dire tutto ciò che pensa.

L'aria continua a sbattere irrefrenabilmente contro i loro volti, obbligandoli a volte a chiudere gli occhi e a correre alla cieca senza sapere quale sia la direzione corretta, dove stiano andando o se stiano per finire contro un albero che li farà cadere a terra senza alcuna protezione.

E quando il loro fiato inizia ad essere troppo pesante e la corsa inizia a farsi troppo stancante, Taehyung abbandona finalmente il polso del suo amico, buttandosi a terra senza alcuna cerimonia ed invitando il mago a fare lo stesso, senza pensare alle macchie d'erba che, sicuramente, si troveranno sui loro vestiti una volta alzatisi. Yoongi esegue immediatamente, abbandonandosi contro il soffice pavimento naturale, mentre la sua mano si intreccia naturalmente a quella del moro e i loro sguardi si rivolgono al cielo. Un cielo terso, meraviglioso, spaccato dalla luce di un sole che riscalda i loro visi senza alcuna cura.

Quel tepore, quella tranquillità, quella gioia che solo il servo riesce a suscitare in Yoongi, portano il mago a stringere un po' di più la mano del moro, come se quel contatto gli assicurasse che, da un momento all'altro, non si ritroverà da solo, senza l'ennesima persona a cui avrebbe voluto dedicare l'intero mondo.

"A volte mi chiedo se la magia sia tanto terribile quanto tutti credono. Lo so che ci sono stati centinaia di maghi che hanno ferito, ucciso e derubato, ma la magia non nasce dalla natura? Non è parte di essa? Com'è possibile che una cosa tanto bella quanto la natura abbia creato qualcosa di tanto malefico quanto la magia?"

Il medico non sa cosa rispondere a quelle parole, non sa come spiegare al moro, senza sembrare un traditore di corte, che la magia non è tanto malvagia quanto la dipingono, che la magia è parte della natura, ed in quanto tale, non dovrebbe mai essere negata a qualcuno. Vorrebbe dirgli quanto beneficio possa portare, quanta bellezza possa portare, proprio come la natura. Ma rischierebbe di esporsi e, così, non parla, sperando che il servo interpreti il suo silenzio nel modo più positivo possibile. Come se fosse troppo stanco per parlare, o forse troppo spiazzato da quelle affermazioni.

Ed il mago spera bene, perché Taehyung ricomincia a parlare, probabilmente invitato da quel silenzio accogliente che solo la presenza di un vero amico può offrire.

"A volte mi chiedo se qualcuno vicino a me abbia il dono e non lo dica per paura di essere scoperto, mi chiedo se io stesso non abbia il dono e non sappia sfruttarlo perchè nessuno me lo ha mai insegnato. Sono sicuro che se lo avessi, lo userei per il bene, ma forse questa è la differenza, chi nasce con la magia è predisposto al male, diversamente da noi umani."

Yoongi sente il suo cuore impazzire a quelle parole, perchè Taehyung sembra essere su un bilico, non riesca a capire quale sia il suo punto di vista, nè quale sia l'obiettivo di tutto quel discorso. Ma, forse, come sempre, è il medico che legge troppo nelle situazioni, ed il servo in realtà sta solo esponendo le sue idee riguardo un fatto che, tristemente, fa spesso parte della cronaca nera del regno.

"Yoongi, tu hai mai conosciuto un mago?"

A quel punto, Yoongi, che ha decisamente conosciuto un mago nella sua vita, dato che il mago è lui stesso, rimane a bocca aperta, senza sapere cosa dire, come formulare una bugia che sembri plausibile anche in bocca di chi, da sempre, non ha mai saputo mentire. Ma ancora, per una seconda volta, il problema non è del medico, perchè Taehyung parla di nuovo, senza lasciare la mano del medico stretta alla sua.

"Ho visto i tuoi capelli verdi qualche giorno fa Yoongi."

Ed il cuore del mago cade nel suo stomaco, può letteralmente descrivere la sensazione fisica di pura paura che prova quando quella parole lasciano le labbra del servo. Sa di essere stato scoperto e, a questo punto, non può mentire in alcun modo.

"Conosco un mago, sono io."

Taehyung ride leggermente, facendo sgranare gli occhi del medico al suo fianco, mentre il viso del servo è voltato verso il suo per osservare la reazione di quello che, ormai da molto tempo, sa essere un mago.

Il viso di Yoongi è pallido come mai prima di allora, ed il moro si sente quasi in colpa per un istante, ricordandosi però che, esattamente come quel discorso può sollecitare la paura nel corpo del mago, può anche sollecitare gioia immensa.

"Non ti odio Yoongi, non odio la tua specie. E non vedo nulla di diverso in te, sono solo sorpreso che tu sia venuto a lavorare per il re esponendoti così apertamente al rischio di essere scoperto."

Il medico trova ironiche quelle parole, perché vorrebbe davvero che la sua fosse stata una decisione, ma sa bene come la realtà dei fatti sia ben diversa da questa. Eppure, preferisce non correggere il servo, le spiegazioni arriveranno in seguito, ora, vuole solo assicurarsi di una cosa.

"Non lo dirai a nessuno, vero?"

Lo sguardo di Taehyung è fisso sul suo viso, il medico può sentirlo bruciare su di sè, ma fa finta di nulla, aspettando impazientemente una risposta.

"Non tradirei mai il mio migliore amico."

E quando quelle parole lasciano le labbra del moro, Yoongi si butta su di lui, stritolandolo in un abbraccio molto più forte del solito.

"Ti voglio bene Tae."

Il moro ride sguaiatamente, ricambiando la stretta del minuto mago su di lui.

Lentamente, il medico gli spiega la storia dietro al suo soggiorno in quel palazzo e, per la prima volta, Taehying inizia a capire perché, ogni volta che vuole stare un po' da solo con il ragazzo, sia costretto a scappare da Wonho sempre in guardia di fronte alla sua porta.

Bread - YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora