69. Astinenza

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Il rumore degli zoccoli contro la pavimentazione è continuo, prepotente, e Yoongi si sente quasi asfissiato da quel suono che sembra solo peggiorare il tumulto nel suo petto.

Non sa se la sua sia stata una buona scelta, non sa se il consiglio di Seokjin e Namjoon lo avrebbe davvero portato alla felicità che, i due avevano detto, poteva essere raggiunta solo con la persona amata accanto.

Non sa quale potrebbe essere la situazione una volta tornato, non sa se Jimin sarà davvero diverso, o se la sua grande azione era stata solo frutto di una sua lontananza troppo prolungata che, appena venuta meno, avrebbe riportato il suo egoismo in gioco come nulla fosse successo.

Non sa come lo accoglieranno gli altri ragazzi, perché razionalmente sa di essere mancato anche a loro, testimoni le lunghe lettere in cui lo spronavano a visitarli senza dover necessariamente vedere l'allora principe, eppure, non riesce a togliersi dalla mente l'immagine dei loro visi furenti per quello che era stato a tutti gli effetti un abbandono da parte sua.

E ha paura, è terrorizzato, ma la lettera di Jimin stretta tra le mani, la stessa che lo aveva invitato ad andare da lui per l'ennesima volta, e alla quale aveva per la prima volta risposto acconsentendo, gli dona un po' di fiducia, una fiducia che spera rimarrà una volta lasciata la carrozza inviatagli dal re per scortarlo a corte.

Aveva impiegato molto tempo a decidere se andare o meno, non sapendo se fosse la scelta corretta, non sapendo se il castano lo meritasse, se il suo cuore fosse pronto per una scelta del genere. Ma, alla fine, aveva realizzato che sarebbe stato perfetto per lui, perché il suo cuore desidera disperatamente rivederlo, parlare ancora con lui, stringergli la mano a tempo debito, abbracciarlo. E aveva realizzato che con quella lontananza, non stava punendo colo il castano, ma anche sè stesso, e lo stava facendo con una cattiveria che non gli era mai appartenuta.

...

Sono passati due giorni dall'arrivo di Yoongi, il ragazzo aveva deciso di restare per due settimane, perchè come gli aveva promesso il re, la sua era solo una visita, non di certo un trasferimento.

Deve ammettere che durante il viaggio aveva avuto paura, anche se solo per qualche istante, che Jimin lo volesse imbrogliare, che lo volesse rinchiudere nuovamente in quella prigione dorata senza una via di scampo. Un pensiero che com'era venuto se ne era andato immediatamente, perchè il castano lo aveva promesso, e per la prima volta il mago era convinto di potersi fidare davvero di lui.

E le cose erano andate davvero bene, il suo arrivo era stato un po' strano, si vedeva da un miglio quanto nervoso Jimin fosse realmente, quanta paura avesse di dire o fare la cosa sbagliata, e vederlo così teso aveva rassicurato immensamente il ragazzo dai capelli verdi, che non era più solo nella sua ansia.

Ad accoglierlo erano stati Taehyung, il re ed Hoseok. Il cavaliere gli era praticamente saltato addosso, piangendo molto più del dovuto e donandogli un benvenuto che aveva davvero rincuorato Yoongi, non avrebbe mai potuto credere che sarebbe mai potuto mancare a qualcuno a tal punto. Il ragazzo lo aveva stretto a sè per minuti interi, piangendo sulla sua spalla e lasciando uscire dalle sue labbra diverse parole che insieme non avevano alcun senso. Era stato bello sentirsi così voluti, sapere che ad Hoseok non importasse in alcun modo degli sguardi delle guardie che avevano osservato tutta la scena più che straniti e, soprattutto, un po' impauriti. Perchè ad arrivare non era stata una persona qualunque, ma un mago, i suoi capelli una testimonianza più che sufficiente.

A staccare il cavaliere dal minuto corpo di Yoongi era stato Taehyung che, con un enorme sorriso quadrato, gli aveva dato un veloce abbraccio, avendolo già incontrato qualche tempo prima, durante la visita reale alla piccola casetta di Seokjin e Namjoon.

E quando erano finalmente rientrati, era stato Jimin a guidarlo verso la sua stanza, il re non gli aveva ancora parlato, invece, gli aveva rivolto un leggero sorriso di benvenuto, non sapendo esattamente come comportarsi.

I due avevano camminato in silenzio negli stessi corridoi che spesso avevano ospitato i loro baci segreti. Quei corridoi che non erano mai mancati a Yoongi ma che, in quel momento, gli avevano provocato un forte senso di nostalgia.

Aveva seguito i passi di Jimin che sembrava avessero perso tutta la sicurezza che di solito sprizzava da ogni singolo poro del re. E quando erano arrivati di fronte alla stessa stanza da letto che il mago aveva utilizzato in precedenza, il castano si era bloccato, voltandosi finalmente verso Yoongi e permettendo ai loro occhi di incontrarsi. Il ragazzo dai capelli verdi gli aveva rivolto un leggero sorriso, avvicinandosi e stringendo delicatamente la sua mano destra.

Quel contato aveva fatto sgranare gli occhi del re, che dopo la sorpresa iniziale, si era aperto in un enorme sorriso felice.

"Non preoccuparti Jimin, sono qui per stare bene, non creerò problemi."

...

Non che la paura di Jimin fosse quella, ma di problemi Yoongi ne aveva creato eccome.

Era stato buffo, ma solo il giorno dopo, in tutto il paese, si era diffusa la notizia che un mago era arrivato a palazzo e che il re lo stava ospitando. Le voci erano tante, chi si era reso conto che allora, la nuova legge pro alla magia era reale, chi si era reso conto che il re non aveva davvero nulla contro quest'ultima; e chi, maligno come al solito, aveva accusato il mago di aver incantato il re per rendere la magia legale.

Quelle voci erano state prontamente ignorate, sia da Yoongi che da Jimin che, nonostante tutto, tenevano ben a mente la realtà dei fatti, ignorando totalmente il vociferare che seguiva ogni loro mossa.

...

La riunione più strana, dopo quella con Junkook, che era sembrata l'incontro di due ragazzini timidi che non sapevano esattamente di cosa parlare, era stata quella con Wonho.

La guardia gli aveva rivolto il suo solito sguardo di ghiaccio, intimorendo leggermente il mago che, con un piccolo sorriso, si era avvicinato a lui. Poi, il più alto lo avevo stretto nell'ennesimo abbraccio soffocante, sorprendendo a tal punto il mago che, per qualche minuto, erano rimasti in un silenzio strano, immediatamente sostituito dal calore di quell'amicizia che era nata da un odio profondo.

"Mi sei mancato Yoongi."

Il sorriso gengivale del mago era spuntato fuori a quelle parole, anche a lui era mancato Wonho.

...

Una settimana dopo, il ragazzo dai capelli verdi si ritrova da solo nella sua stanza con Jimin, il castano aveva bussato delicatamente alla sua porta solo qualche minuto prima, entrando timidamente subito dopo.

I due parlano a bassa voce, per non rovinare la tranquillità della notte, raccontando la loro giornata vicendevolmente e ridendo ogni volta che qualcuno si lasciava scappare una battuta.

"Sono sorpreso che nessuna guardia mi abbia ancora rivolto la parola, persino quelle che mi conoscevano già da prima sono terrorizzata ora che sanno della mia identità."

Jimin ride delicatamente, posando una mano sul davanzale della piccola finestra.

"Non ci si può aspettare molto da loro, spero solo che con il tempo le cose cambino. Vorrei che i maghi si sentissero sufficentemente al sicuro da dichiararsi liberamente senza alcuna paura."

"Non credo succederà presto, ma lo spero anche io."

Poi tra i due cala il silenzio, Yoongi osserva il fuoco che era stato accesso qualche ora prima, mentre lo sguardo del re si posa sul viso illuminato dalle fiamme del mago. Il suo sguardo è sereno, gentile, come Jimin non lo aveva mai visto prima.

Ed il castano si muove lentamente verso il ragazzo, affiancandosi a lui per avvicinarsi alla fonte di calore, ma anche per poter osservare meglio il viso del mago. E quando anche il ragazzo dai capelli verdi volta il viso verso di lui, le loro labbra si incontrano dopo mesi di astinenza.

Bread - YoonminWhere stories live. Discover now