10. Compagnia

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Dalla prima volta in cui si erano incontrati da soli, Jimin e Yoongi non si erano più rivolti la parola durante i loro brevi scambi. Il principe non sapeva cosa dire, forse perchè le parole del verde gli avevano fatto realizzare un agghicciante realtà: se il mago non fosse stato ciò che era, probabilmente ora sarebbero grandi amici. Se il castano non odiasse la sua razza, non avrebbe alcuna ragione di odiare il verde. Perchè Yoongi è sempre stato buono con lui, è stato il suo primo vero amico, e lo ha aiutato ad alleviare la sua solitudine tanto quando il principe ha fatto con quella del verde.

Per questo non riesce a capire come dovrebbe comportarsi, dovrebbe forse trattarlo un po' meglio? O continuare così, ad ignorarlo, come non gli facesse nè caldo nè freddo.

Vorrebbe continuare così, ma non può, perché ogni singola volta che lo vede, vorrebbe chiedergli come abbia passato tutti quegli anni, come abbia fatto a non impazzire, perché non lo odi dopo il suo abbandono.

O forse, dovrebbe trattarlo come un vecchio amico, ma non può, perché ormai è un suo nemico, anzi no, un nemico dell'intero reame.

Yoongi invece, non ha nulla da dire. Non vuole necessariamente ignorare il principe, ma nel loro rapporto, ad avere il potere, è chiaramente in castano, è lui che decide quando si parla, cosa si fa, cosa succede intorno a loro. Il verde non ha possibilità di scelta, e non crede di avere nemmeno il diritto di iniziare un discorso con lui. In realtà però, se anche volesse iniziare un discorso, non saprebbe cosa dire.

Non odia Jimin, i suoi sentimenti verso il castano sono ben lontani da quella emozione, ma non può dimenticare la freddezza nello sguardo del principe ad ogni loro incontro, come se Yoongi non fosse nemmeno un essere umano, come se non meritasse di essere guardato. Ma in fin dei conti, per il ragazzo, come per ogni altra persona in quel reame, Yoongi non è un essere umano, perché dovrebbero trattarlo come tale?

Forse per qualche giorno aveva sperato che lui e Jimin riuscissero a recuperare quell'amicizia frantumata, ma con il passare del tempo, si era reso conto che quella sua fantasia era ben lontana dalla realtà. Jimin lo disprezza, forse lo odia del tutto, di certo non vuole conversare con lui. Che Yoongi lo desideri disperatamente non importa. A questo punto non sa nemmeno se desideri davvero il principe, o se la compagnia di chiunque gli sarebbe sufficiente.

E quindi non ha più alcuna speranza, sta solo pazientemente lavorando per cercare una soluzione, ma più il tempo passa, e più si rende conto che non potrà fare molto a meno che non incontri un malato. Forse dovrebbe addirittura uscire dalla sua cella per vedere la situazione nelle città, comprendere se sia possibile creare una pozione curativa o se debba semplicemente proteggere i sopravvissuti, bloccando la diffusione di quel morbo asfissiante. Non lo sa, e non potrà saperlo finché non saprà di più riguardo a tutta la situazione.

Certo, alla fine il re gli aveva concesso un breve incontro con un medico, che però non aveva fatto altro che confondere ulteriormente Yoongi. Inizialmente, convinto che il verde fosse un medico (bugia probabilmente raccontategli dalla famiglia reale, che lo aveva anche obbligato a nascondere i suoi capelli di un colore tanto strano), aveva utilizzato una marea di termini tecnici che il mago non era riuscito a comprendere. Il mago aveva dovuto pazientare, cosciente di non poter svelare la sua vera identità. Alla fine, aveva capito pochi passaggi, le cose più lampanti, ma era comunque stato un passo avanti rispetto alla situazione precedente.

Yoongi sospira stressato, passandosi una mano sul viso mentre cerca di capire cosa fare oggi, come portare avanti il lavoro per finirlo il più presto possibile. Non che lo voglia davvero, per quanto egoista possa sembrare, è piacevole avere qualcosa da fare durante la giornata, e ancora di più avere Jimin e Wonho che gli fanno compagnia, nonostante non gli rivolgano la parola e rimangano sempre al di sotto della sua cella.

Stringe i denti, infastidito dal suo stesso pensiero. Rimprovera la sua mente per aver prodotto un idea così terribile, cercando di scacciarla via e concentrarsi invece sul libro che stringe tra le mani. Sta osservando una delle sue pagine preferite, al di sopra di essa è presente un'immagine del primo fiore portatogli da Jimin: una rosa.

In momenti delicati come questi Yoongi si ritrova a cercare quell'immagine rassicurante, che lo riporta sempre a quel momento tanto speciale, quando dopo tanto tempo era riuscito a vedere qualcosa che fosse diverso dalle mura della sua stanza. Un ricordo che gli fa assaporare una libertà che non ha davvero mai posseduto, e di cui ha ben pochi ricordi.

Forse, dovrebbe smettere di affidarsi così tanto a quel libro illustrato, perché la realtà dei fatti è che non fa altro che ricordargli Jimin, ed il castano sembra molto più che disgustato dalla sua sola presenza. Dovrebbe smetterla di aggrapparsi ai ricordi con il principe e cercare invece di vivere nel presente. Non sa come andrà la sua vita, finito questo compito probabilmente ritornerà alla solitudine e all'angoscia giornaliera di qualche tempo prima, ma non può fare nulla per bloccare quel processo. Tutto ciò che può fare al momento è tentare di guarire la città che gli aveva tolto ogni cosa a lui più cara ma che, al contempo, gli aveva regalato la vita.

E quando sta per chiudere il libro, sente un leggero tintinnio, e Jimin entra nella sua cella silenziosamente, mentre il verde si rende conto di essere stato così immerso nei suoi pensieri da non essersi reso conto del cambio di guardia.

Sente un leggero sussulto, e alzato lo sguardo, trova gli occhi di Jimin fissi sul libro appoggiato sulle sue gambe, ma come sempre, il principe si ricompone in pochi secondi, facendogli un cenno per indicargli di alzarsi. Il mago non si oppone in alcun modo, ormai abituato a quella routine, posa invece il libro per terra e segue quello che ormai è diventato quasi un movimento naturale.

Le sue catene gli vengono tolte pochi istanti dopo e, sul suo viso, appare un enorme sorriso gengivale. Il suo cuore batte più velocemente, ma non può fare nulla per cambiare ciò che sente, perchè come ogni pomeriggio, il suo ossigeno ha ricominciato a scorrergli nelle vene e, come ogni pomeriggio, si sente istantaneamente meglio.

Non gli importa molto di Jimin quando lo vede allontanarsi verso l'uscita, troppo preso dalla gioia di avere di nuovo un pezzo di sè stesso con sè, ma, quando sente la voce del principe, si blocca immediatamente sorpreso. Il castano gli rivolge le spalle, non si volta verso di lui, ma Yoongi riesce a sentire con grande facilità le due parole, probabilmente perché non aveva desiderato altro che il principe gli rivolgesse finalmente la parola.

"Lo hai ancora con te?"

Il mago sorride dolcemente, spostando lo sguardo dalle spalle del castano verso il libro al suo fianco.

"Mi ha tenuto compagnia mentre tu non c'eri."

Anche se il verde non lo sa, quelle parole fanno apparire un leggero sorriso sulle labbra del principe che, però, scompare pochi secondi dopo. E, proprio come qualche giorno prima, Jimin si allontana dalle sbarre richiudendole in fretta.

Forse, Yoongi non aveva davvero provato a manipolarlo. Forse, voleva davvero solo un po' di compagnia.

Bread - YoonminWhere stories live. Discover now