34. "Voi"

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La mattina dopo, Jimin si è svegliato all'alba, dopo aver dormito per circa due ore. Non ne va molto fiero, ma ha passato ore intere a piangere tra le braccia di Yoongi, come fosse lui quello che da lì a qualche settimana si ritroverà completamente da solo in mezzo ad una strada, come se fosse lui quello che passerà la sua vita a scappare dai suoi personali persecutori, come se fosse lui quello che perderà ogni sicurezza che abbia mai avuto. Ma, a sua discolpa, il principe perderà l'amore della sua vita, anche lui ha i suoi motivi per essere triste.

E poi, anche di questo non ne va molto fiero, non ha avuto il coraggio di affrontare il mago, così, portando dietro la codardia che ormai è diventata un suo segno distintivo, è uscito dalla stanza senza svegliare il moro, come se allontanarsi dal ragazzo potesse allontanare i suoi problemi allo stesso modo.

Non ne va molto fiero ma, questa mattina, come avrete notato, non ha molte cose di cui andare fiero.

Sospira stanco, raggiungendo uno dei servi assegnatigli per avvisarlo che non sarà presente alla colazione e, dopo aver evitato tutte le domande sulla sua futura assenza e sullo strano orario del suo risveglio, si muove fuori dal palazzo senza pensarci troppo, raggiungendo uno dei numerosi giardini intorno a loro.

Poi, il principe passa l'intera mattinata da solo tra i fiori di quello stupido giardino, continuando a pensare e ripensare alla notte prima, infliggendosi tutti gli insulti che Yoongi avrebbe dovuto rivolgergli. Ancora una volta si è dimostrato un egoista di prima calsse e, ancora una volta, ha dimostrato la sua codardia scappando quella mattina, senza affrontare quello che è sicuro sarebbe stato un confronto maturo, sicuramente da parte del mago.

Senza poi contare ciò che hanno fatto prima che il principe scappasse via coma un bambino, un qualcosa che Jimin non vuole nemmeno lontanamente dimenticate ma che avrebbe preferito fare in modo completamente diverso. Non solo ha confessato un amore che, aveva giurato a sè stesso, non avrebbe mai confessato, ma si è messo a piangere subito dopo senza alcun riguardo nei confronti del mago che, ad ogni effetto, era alla sua prima esperienza. Ed ora, che dovrebbe essere lì a prendersi cura di lui durante una mattinata che per il mago sarà sicuramente dolorosa, si è nascosto come uno sciocco.

Non riesce a pensarci, e non riesce a pensare al fatto che ha lasciato Yoongi da solo a mangiare con suo padre e re Jiong, senza pensare ai sentimenti del moro come al solito.

Si porta una mano sul viso, realizzando che si è ormai avvicinata l'ora di pranzo e che, se vuole quantomeno recuperare un po' della malignità che aveva felicemente dispensato quella mattina, sarà costretto a tornare per quel pasto, sostenendo il mago almeno in quel momento.

Si vergogna di sè stesso, del suo comportamento e delle parole della sera prima, ma non può continuare a nascondersi, così, con il cuore in gola, si dirige silenziosamente verso l'entrata, e poi, verso la sala dove hanno mangiato nell'ultimo periodo, trovando tutto già pronto e, le persone che sono sempre con lui durante i pasti, già sedute.

"Ah Jimin! Hai finalmente deciso di rallegrarci con la tua presenza!"

Le parole del padre sono intrise di sarcasmo, Jimin sa che quel pomeriggio lo aspetto un aspro rimprovero per il comportamento poco educato di quella mattina ma, ciò che lo preoccupa davvero, è il viso di Yoongi che non riesce a vedere. Il mago ha infatti il volto abbassato, provando evidentemente ad evitare lo sguardo del principe e riuscendoci in piena regola. Più il castano lo nota, più il panico prende possesso del suo petto. Ma cosa si aspettava? È ovvio che il moro reagisca così, Jimin si è dimostrato ancora una volta uno stronzo, a questo punto se fosse nei panni di Yoongi non sa esattamente come reagirebbe, ma è sicuro che non sarebbe in modo positivo.

Si siede al tavolo al suo solito posto, al fianco del mago, mangiando silenziosamente come il ragazzo al suo fianco, senza portare la mano a stringere quella del moro come era ormai sua abitudine fare. E quando il pranzo finisce, dopo una ventina di minuti passati in un silenzio riempito solo dalle occasionali domande, ormai di routine, sul lavoro di Yoongi, il principe ed il moro si alzano dal tavolo quasi di scatto, non riuscendo più a sostenere quella situazione che sembra ad entrambi più che assurda.

Il mago è il primo ad uscire dalla sala, seguito da uno Jimin che non sa esattamente cosa fare, nè cosa dire, ma quando lo vede dirigersi verso la loro stanza, tira un sospiro di sollievo, seguendolo silenziosamente verso la camera che la sera prima aveva ospitato la scena pietosa messa in atto da parte del principe.

Quando entrano, Yoongi si siede sul letto, continuando a tenere lo sguardo diretto al pavimento.

"Yoongi, ascolt-"

"No Jimin, non ascolto nulla. Io lo so che tu sei un principe e non capisci bene cosa sia l'altruismo, dato che sei cresciuto in un posto in cui tutto ti era servito su un piatto d'oro, ma prima di fare qualcosa, dovresti riflettere per più di cinque minuti. Sei un ragazzo intelligente, sono sicuro che tu possa farcela. Ignorerò le parole che mi hai rivolto ieri sera, posso comprendere la tua tristezza per il momento in cui ci dovremo lasciare, addolora anche me, non posso negarlo. Ma il fatto che tu stamattina abbia ritenuto opportuno lasciarmi da solo in questa stupida stanza senza prendere in considerazione i rischi a cui stavi esponendo non solo me, ma anche te stesso, è davvero imperdonabile. Se tuo padre fosse venuto a sapere che il pericoloso mago era senza guardia, mi avrebbe potuto fare qualunque cosa, qualunque cosa Jimin, e avrebbe potuto punire te in qualunque modo, come probabilmente ti saresti meritato se io fossi davvero un pericoloso bandito. Quindi per favore, pensa prima di fare queste cose, e smettila di pensare al futuro, sono stanco di essere triste per colpa tua, sono stanco di passare questi ultimi momenti insieme piangendomi addosso. Se non vuoi smetterla, allora tanto vale smetterla di rivolgerci la parola, tanto ho quasi finito il mio lavoro e presto non saremo più insieme."

Jimin non risponde, ma si avvicina al letto silenziosamente, sedendosi al fianco del mago e stringendolo in un forte abbraccio soffocante.

"Mi dispiace Yoongi, mi dispiace davvero."

Il moro annuisce, portando una mano ad accarezzare i capelli del principe. Ricambia l'abbraccio con l'altro braccio, sorridendo leggermente nella stretta.

"Non farlo più per favore."

Jimin non risponde, ma qualche secondo dopo si allontana dalla stretta, portando una mano sul viso del moro per accarezzare la sua guancia.

"Stai bene? Stamattina non ero abbastanza in me per ricordarmi delle conseguenze di ciò che abbiamo fatto ieri notte."

Yoongi ridacchia, facendo esplodere il cuore del povero principe di fronte a lui.

"Sto bene Chim, non preoccuparti."

E quando il castano sente quel nomignolo, sta immediatamente meglio, adora come suoni sulle labbra del mago. E se questo è ciò che porta il fatto che Yoongi non gli dia più del 'voi', allora è più che felice di questo cambiamento.

Bread - YoonminWhere stories live. Discover now