14. Malati

664 71 0
                                    

Jimin non sa esattamente quando le cose abbiamo iniziato a cambiare. Quando la sua mente abbia iniziato a suggerirgli di rimanere nella piccola cella di Yoongi invece che scendere al piano di sotto e aspettare lì da solo.

Non sa quando sia successo, ma non può dire di odiare la sua idea, anzi, più rimane lì, che sia in silenzio o a conversare con il mago, più si rende conto di aver sinceramente sentito la mancanza del verde in tutti quegli anni. Gli era mancato il suo primo amico, il sorriso gengivale del mago, le sue dolci parole di conforto che gli rivolge ogni volta che gli impegni da principe diventano troppo impegnativi e fanno sentire inadeguato il castano. Gli era mancato Yoongi, ed ora, ha una scusa per andare da lui ogni giorno, proprio come faceva da bambino.

Non sa esattamente quando abbia iniziato a sentire il bisogno di rimanere lì, ma non era stato programmato, un pomeriggio si era ritrovato seduto sul pavimento di quella piccola stanza, le mani occupate a tenere uno strano oggetto donatogli dal mago qualche minuto prima, subito dopo avergli chiesto dell'aiuto. E poi, si erano ritrovati a parlare della giornata del principe come fosse abitudine. Da quel giorno, il castano era sempre rimasto lì, non per aiutare il mago, ma per passare il suo tempo con lui.

Non parlavano quasi mai di cose serie, proprio come da bambini. Ma a volte Jimin non riusciva a fare a meno di lamentarsi dei suoi problemi, ed il verde era sempre lì, regalandogli parole di conforto e qualche soluzione.

Una cosa, però, è cambiata rispetto a quando erano bambini: gli occhi del verde. Le tre ore che ogni giorno passano insieme sono le stesse ore in cui il mago è costretto a 'lavorare', se il suo si può definire lavoro e, di conseguenza, i suoi occhi sono quasi sempre gialli. Ogni volta che compie anche solo una piccola magia, il marrone spento che di solito colora i suoi occhi diventa uno splendido giallo acceso, quasi oro, che un tempo aveva spaventato profondamente il principe e che ora, invece, non fa altro che attirarlo maggiormente.

Sembra che Yoongi sia sempre un po' più felice ogni volta che gli è concesso usare la magia. Certo, a causa del patto fatto con il re può praticarla solo per risolvere la malattia, ma questo non sembra essere un gran problema per il verde che di solito si apre in un enorme sorriso ogni volta che gli è permesso utilizzarla.

"Sua Altezza."

Jimin solleva lo sguardo dal pavimento, non riuscendo a fermare il movimento involontario del suo viso che gli impone di sorridere verso il verde ogni volta che sono insieme.

"Cosa c'è?"

Il castano può chiaramente vedere come Yoongi esiti prima di pronunciare quelle parole e, per la prima volta dopo settimane, sente una strana preoccupazione farsi strada nel suo petto. Non sa cosa il mago voglia dirgli, ma non sembra nulla di positivo.

"Devo uscire da qui."

Jimin non sa bene perchè quelle parole lo irritino così tanto, non sa perché il fatto che Yoongi espliciti ciò che era più che chiaro alimenti la rabbia nel suo petto, ma lo fa. E prima che possa saperlo, è in piedi e si sta avvicinando al corpo del verde con passo veloce. Lo prende dal colletto della sua vecchia casacca con rabbia, osservando gli occhi sgranati di fronte a lui.

"Sua Alte-"

"Stai zitto! Era davvero questo il tuo obiettivo?"

La voce di Jimin è calma, ma si può percepire l'astio, Yoongi lo odia, ed odia ancora di più sapere perchè il principe abbia reagito così. È quasi sicuro che nemmeno il castano stesso sappia chiaramente cosa stia facendo.

Jimin non si fida di lui, questo semplice scambio di battute lo ha appena chiarito al mago. Si era illuso che le cose fossero finalmente cambiate, che il castano avesse finalmente realizzato che, quello a non fidarsi, dovrebbe essere Yoongi.

Invece no, perchè il principe ha interpretato quelle parole in modo sbagliato, l'unico motivo per cui si sarebbe dovuto scagliare in questo modo contro di lui è che abbia capito che il mago gli stia chiedendo aiuto per scappare, cosa che, sinceramente, non avrebbe la forza di fare.

"Non vi sto chiedendo di scappare."

Il castano sembra sorpreso da quelle parole e lascia immediatamente il colletto del mago. Il verde riesce a capirlo prima che lui stesso lo faccia, perchè comprende immediatamente che era quello il motivo della sua irritazione. Non riusciva a credere che Yoongi potesse chiedergli una cosa del genere ma, a questo punto, il suo problema era tradire la fiducia di suo padre o non poter più vedere liberamente il mago? Non ha una risposta a questa domanda e crede che in ogni caso non sarebbe pronto alla risposta che arriverebbe.

"Mi dispiace."

Yoongi annuisce, non troppo scosso dall'andamento delle cose, forse rattristato all'idea che Jimin non si fidi ancora di lui, ma consapevole che probabilmente non arriverà mai un momento in cui lo farà completamente. Gli è stato insegnato sin dalle fasce ad odiare la sua specie, questo è il risultato.

"Intendevo dire che ho bisogno di incontrare i malati, devo provare la pozione che ho finito. E devo essere lì in caso qualcosa vada storto. Dubito che vogliate portare un infettato nel palazzo, è necessario che io esca."

Il principe non alza lo sguardo dal pavimento, vergognandosi della reazione appena avuta e realizzando che il mago ha ragione, deve uscire. Ma come potrebbe convincere suo padre?

Anche se gli ha appena dimostrato il contrario, Jimin si fida di Yoongi, suo padre però, non acconsentirà mai a questa idea.

"Non so se riuscirò ad aiutarti."

Yoongi annuisce, sedendosi sul suo letto ed osservando il viso del principe che non osa incontrare il suo sguardo. È quasi comico come riesca a cambiare personalità in pochi secondi, come possa essere gentile un momento ed una bestia quello dopo.

"Per favore, provateci. O trovate un'altra soluzione, vorrei concludere il patto con vostro padre il prima possibile."

Bread - YoonminWo Geschichten leben. Entdecke jetzt