29. Pioggia

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Una goccia.

Due gocce.

Centinaia di gocce che iniziano a cadere su quell'erba così verde, la inumidiscono, per creare la brina che il giorno dopo renderà quel prato di una bellezza soffocante.

Il sole è ormai tramontato, ma sarebbe comunque scomparso a causa delle nuvole grigie che lo stanno lentamente coprendo. E mentre quella migliaia di gocce portano centinaia di bambini a correre verso casa per un rifugio, Yoongi rimane fermo, immobile.

Jimin lo osserva, lo osserva sotto le miglia di gocce che scendono pesantemente sulla terra, così velocemente che il loro impatto sulla pelle nuda del viso è quasi doloroso, così rapidamente che quasi si confondono tra di loro. E mentre scendono, il mago sembra una visione. Sembra una figura qualunque sotto la pioggia, grigia, senza vita, ma al contempo eterea, piena di vita, come se vivere nella pioggia fosse suo compito.

Il principe lo osserva, rimanendo seduto a terra, e non riesce a trovare il coraggio di alzarsi per andarlo a richiamare. Non riesce perchè più lo osserva, più il suo cuore si stringe in una morsa dolorosa. Questa è una delle ultime volte in cui si vedranno, in cui la sua mente avrà la possibilità di imparare a memoria quell'immagine che non dovrà dimenticare per nessuna ragione e, più lo osserva, più vuole rimanere lì immobile.

Vuole vedere i vestiti del moro che si attaccano alla sua pallida pelle a causa della pioggia, vuole vedere i suoi capelli corvini che si abbassando e perdono quella sofficità che Jimin tanto adora. Vuole vederlo, ricordarlo, e non vuole stringere intorno ai suoi polsi liberi quelle catene che lo rendono prigioniero di una stupida ingiustizia.

E quando arriva il primo lampo, seguito da un forte tuono, il castano lo vede sobbalzare leggermente e, a quel punto, non vuole solamente osservarlo, ma brama il contatto con la sua pelle come un uomo disperato che cerca un'oasi nel deserto. Vuole toccarlo, ed è ciò che fa, si alza immediatamente dal terreno, ignorando le fastidiose tracce della natura sui suoi pantaloni, e si muove verso il mago, raggiungendolo in pochi secondi.

Gli posa una mano sulla spalla e, quando Yoongi si volta, Jimin si sente quasi svenire, dagli occhi del ragazzo scendono enormi lacrime che si confondono con le gocce di pioggia, enormi lacrime che testimoniano quanto quella che non è considerata altro se non un'inutile creatura alla pari di un animale, sia in realtà umano, più umano di tutti loro.

Un umano che non sta piangendo per il freddo, non sta piangendo perchè è prigioniero, non sta spingendo perché tra qualche minuto dovrà tornare alla sua prigionia, ma perchè ha potuto sentire la sensazione della pioggia sulla sua pelle. Ha finalmente percepito quella sensazione tanto agognata che per tanto tempo lo aveva tenuto sveglio di notte, ha sentito la freddezza di quell'acqua scendere sul suo volto come fosse parte di lui, si è sentito avvolgere dal caldo abbraccio della natura, e non crede di volerla più abbandonare, non crede di poter vivere lontana da essa ora che si è riunito con lei, e più le gocce scendono, più il suo cuore si crepa. Perché nulla è garantito nella sua vita, nemmeno la gioia di poter godere della pioggia e della luce del sole a contatto con la sua pelle, nulla gli è dovuto, ed è stanco di vivere così.

E mentre quei pensieri attraversano la mente del moro, i suoi occhi li rispecchiano in un modo che spezza Jimin. Non è certo se quello del mago sia sollievo, o rabbia, o semplice tristezza, ma è certo che Yoongi merita la gioia di sentire la pioggia sul suo viso ogni giorno. Lo merita più di ogni altro essere umano sulla terra.

Si muove verso di lui, posando la propria fronte su quella di Yoongi, mentre la sua mano si posa delicatamente sulla sua guancia destra, come fosse spaventato di fargli del male con quel semplice gesto.

"Solo un altro po' Yoongi, aiutaci un'ultima volta e poi sarai libero."

Quelle parole fanno male, perché promettono ancora una volta un distacco a cui Jimin non è pronto, ma fanno soprattutto male perché sono egoiste, ancora una volta il principe mette al primo posto il benessere dei cittadini di Cronos, invece di liberare un'anima spezzata che lui e suo padre si erano premurati di rompere.

Il castano si detesta, con una passione fervente, ma ama ancora di più il mago di fronte a lui, e così si ritrova a baciarlo disperatamente quando le sente annuire contro il proprio viso, come se ancora una volta gli stesse dando il suo consenso per essere trattato da schiavo, come fosse una proprietà del reame.

Quel bacio è diverso da tutti quelli che si erano scambiati in precedenza, non è dolce, non è romantico, non è passionale, ma è un bacio che sigilla un patto silenzioso tra di loro, un patto di amore reciproco, ma anche di sacrificio. Un sacrificio che avverrà inevitabilmente quando saranno costretti a lasciarsi l'un l'altro, quando la bontà di Yoongi terminerà, e la sua richiesta di libertà diventerà un obbligo a cui Jimin non potrà sottrarsi.

Si staccano leggermente da quel bacio, le loro labbra a pochi millimetri di distanza, i loro occhi ancora chiusi, come se dovessero ricominciare a baciarsi da lì a qualche istante, ma loro rimangono immobili, sotto la pioggia che li ha ormai inzuppati dalla testa ai piedi, senza lasciargli la possibilità di ripararsi.

Eppure, a nessuno dei due importa, perchè sono l'uno tra le braccia dell'altro, e vogliono ricordarsi così, vogliono che anche quel bosco li ricordi così, come due innamorati che non si sono mai potuti confessare, come due innamorati che non si sono mai potuti amare, come due innamorati con un destino più grande di loro.

Come due amanti che rimarranò lì per sempre, ma solo nella loro memoria.

Bread - YoonminWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu