53. Vivo

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Le camere reali sono silenziose, come nessuno le aveva mai sentite prima. In fin dei conti, uno dei loro proprietari è morto due giorni prima e, tutto ciò che rimane, è un principe che ha tristemente perso sua padre.

È ovvio che quelle camere, o meglio, quell'intero piano del palazzo, siano silenziosi.

Eppure, nonostante tutti siano convinti dell'idea che Jimin non abbia lasciato il suo letto per due lunghe giornate a causa della morte di suo padre, come potrebbe sembrare ed essere, i suoi amici iniziano a dubitare che tutta questa tristezza sia dovuta solo al re e, invece, l'ipotesi che la mancanza di Yoongi abbia solo peggiorato le cose, si fa sempre più forte.

Così, dopo due giorni durante i quali il castano si è completamente rifiutato ad ogni invito di lasciare le sue stanze, Hoseok si era finalmente convinto ad andare da lui e parlargli.

Ci avevano già provato due giorni prima, subito dopo che il mago aveva lasciato il castello. Era andato Taehyung, gli aveva urlato contro, come un servo non si sarebbe mai permesso di fare, gli aveva urlato contro finché entrambi non erano finiti in lacrime, chi ferito dal comportamento del principe, e chi ferito dal presunto comportamento del mago.

Quel discorso, però, non aveva portato alcun vantaggio, perchè Jimin non aveva cambiato idea in alcun modo, anzi, si era solo infuriato, scacciando Taehyung dalla stanza del trono e rimanendo lì da solo per tutta la notte, finché non aveva trovato la forza di muoversi fino alle sue camere. Poi, era rimasto lì, troppo occupato a chiedersi come avesse fatto a perdere le due persone che più amava sulla faccia della terra in un solo giorno, come avesse fatto ad essere così stupido nell'affidarsi a Yoongi, nel mettere la vita del padre nelle sue mani.

E adesso, Jimin non solo è in lutto, ma ha anche un cuore spezzato, ed è arrabbiato con il verde, furioso, ma non riesce a togliersi dalla mente il ricordo del soffice contatto con la sua pelle, della sua risata, della sua bellezza. Ed il principe non è solo arrabbiato, ma lo desidera, e forse, questo dissidio interiore, è anche peggiore del dolore provocato dalla perdita del padre.

Ogni volta che si posa sul suo letto, ricorda le notti passate lì con Yoongi, ricorda il sorriso gengivale che il verde rivolgeva solo a lui, ricorda la sensazione del suo respiro contro il petto, ricorda la morbidezza delle sue labbra, i piccoli gemiti che uscivano dalla sua bocca ogni volta che quei baci diventavano più profondi. Ricorda ogni cosa, e si sente impazzire.

Ne ha bisogno, ha bisogno dell'esile corpo del verde al suo fianco, ha bisogno di stringerlo a sè come si era ormai abituato a fare tempo addietro, ha bisogno delle sue parole gentile, delle sue battute sarcastiche, ha bisogno di lui; ma Yoongi ha ucciso suo padre e, questo, non può essere perdonato.

Quando sente qualcuno bussare alla sua porta, solleva leggermente lo sguardo per osservare la finestra quasi completamente chiusa, notando i raggi del sole che sbucano dalle tende e comprendendo che, probabilmente, anche questa nottata è passata senza che se ne accorgesse, mentre la voce di Yoongi riempiva ossessivamente la sua mente.

E si dice che, probabilmente, è solo la solita cameriera che gli porta la colazione, così grugnisce, per far sapere che è sveglio e che la ragazza può entrare nella sua camera quando più preferisce.

Ben presto, però, si rende conto del fatto che non è la sua serva ad essere entrata, ma Jung Hoseok che, con la sua solita delicatezza, storce il naso quando sente il cattivo odore di una stanza che era stata completamente chiusa per troppo tempo.

"Jimin, dovresti alzarti."

La voce del cavaliere non è gentile come al solito, non gli sta rivolgendo la parola con quel solito affetto che indubbiamente prova nei suoi confronti. No, sembra irritato dalla sua stessa presenza in quella stanza, cosa abbastanza comica, dato il fatto che è lui ad essere entrato senza che nessuno glielo chiedesse.

"Cosa vuoi Hoseok? Sto cercando di dormire."

"Vorrei che non fossi così idiota da lasciar andare l'amore della tua vita per una stupida idea complottista che hai creato di sana pianta. Ma, dato che vedo chiaramente che questo è impossibile, vorrei quantomeno che ti alzassi dal letto e ti occupassi del tuo regno."

Ecco, forse, preso dal lutto e dal dolore, Jimin non aveva effettivamente riflettuto al fatto che, ora che suo padre non c'è più, qualcuno deve prendere il suo posto e, quel qualcuno, è lui.

"La cerimonia di incoronazione sarebbe dovuta già essere ieri, non possiamo stare senza re ancora a lungo, ci renderebbe troppo deboli. Sai già che, anche durante una successione normale, la situazione sarebbe pericolosa, ma una successione ritardata ci metterebbe alla mercé di tutti i paesi confinanti. Quindi, per favore, se non vuoi fare nulla per ritrovare Yoongi, per consolare Taehyung e magari scusarti con tutti noi per averci privato di un fedele amico, potresti quantomeno fare ciò per cui sei nato."

Quelle parole sono dure, Hoseok non le addolcisce nemmeno un po', e Jimin sa che il rosso non lo ha fatto solo perché è ciò che merita, ma perché in quel momento è arrabbiato con lui, tanto quanto lo sono tutti i loro amici. Eppure, Jimin si dice, loro non posso capire cosa significhi essere traditi dalla persona che più si ama e, anche se il mago non lo avesse fatto appositamente, rimane comunque l'assassino di suo padre, non è qualcosa che può essere perdonato, in alcuna circostanza.

Così, non risponde, ma promette a sè stesso che, non appena il cavaliere lascerà quella stanza, si alzerà e compirà ogni dovere che aveva ignorato durante quei due lunghi giorni.

"Spero che tu abbia capito. Voglio anche ricordarti che non ti sei nemmeno presentato al funerale di tuo padre, quindi, devi andare a fare una visita ufficiale alla sua tomba, almeno il popolo saprà che sei ancora vivo."

...

Ho scritto questo capitolo fin troppo velocemente e senza alcuna attenzione, come ormai mi ritrovo a fare quasi sempre a causa di troppi impegni scolastici. Spero comunque vi piaccia e, soprattutto, spero che possiate delle buone feste nonostante la situazione!

-Giorgia

Bread - YoonminWhere stories live. Discover now