21. Dolore

666 75 13
                                    

L'omosessualità non è esattamente ripudiata, non è qualcosa di sconosciuto, nè particolarmente odiato ad Aleor. È sempre stata praticata, Jimin ricorda di aver ascoltato dei racconti di suo nonno, di come, da giovane, si fosse innamorato di uno dei suoi servitori e di come, una volta arrivata la futura regina a palazzo per un ballo, si fosse completamente dimenticato di lui in favore della donna che poi avrebbe scelto. Certo, suo nonno non avrebbe mai potuto sposare il ragazzo, non avrebbe potuto creare un erede con lui, quindi, forse, era davvero stato meglio così. Il castano ricorda quel racconto perché l'omosessualità non era mai stata un segreto.

Eppure, quando le labbra di Yoongi avevano toccato le sue, Jimin si era sentito morire, non perché si trattasse di un uomo, ma perché il principe, spontaneamente, aveva appeno baciato un nemico giurato della sua specie. Che il verde fosse completamente diverso da ciò che rientrava negli stereotipi della sua razza non era per nulla importante, perchè il mago era chiuso in una cella ed il castano, presto, avrebbe avuto un intero paese da governare. Un paese che non avrebbe mai accettato la vicinanza di un mago al re, qualunque fosse la loro relazione.

Nonostante tutto, quella sera, dopo essere scappato dalla cella di Yoongi, si era ripromesso di tornare il giorno dopo, per parlare con il verde e spiegargli che sì, aveva voluto baciarlo e che, no, non sarebbe successo di nuovo.

Il suo piano era stato rovinato la mattina dopo, quando si era svegliato ammalato ed era stato costretto a letto per una settimana, completamente e disperatamente impossibilitato a fare qualunque cosa che non fosse dormire e a malapena mangiare. Un sacco di ancelle lo avevano aiutato in quei giorni, mentre lui continuava a perdere coscienza senza riuscire a chiedere ad Hoseok di andare da Yoongi e spiegargli che in quei giorni non sarebbe potuto andare da lui.

Si era anche lui reso conto del pessimo tempismo di quell'avvenimento, ma non ci aveva pensato troppo, prima di tutto perché aveva passato gran parte del tempo nel mondo dei sogni, secondariamente perché sapeva che Yoongi lo avrebbe aspettato, in fin dei conti non aveva altra scelta.

Ed ora, che si è finalmente riuscito ad alzare dal letto e a farsi un bagno con l'aiuto di uno dei suoi servitori, ha deciso di andare da Yoongi come prima cosa, vuole sedersi sul piccolo letto del verde e parlare con lui, non necessariamente del bacio, vuole solo vedere il suo viso, il suo dolce sorriso ed i suoi piccoli occhi dal taglio felino.

Si veste velocemente, lasciando la stanza e controllando attentamente che nessuno lo veda attraversare quei corridoi. Arriva finalmente alla sua meta, aprendo la porta con eccitazione e sorridendo felicemente alla sola idea di vedere il mago. Prende la scala, cercando di essere il più silenzioso possibile e, poi, inizia a salire, arrivando finalmente alla sua destinazione e trovando Yoongi seduto a terra, gli occhi fissi sul muro di fronte a lui e lo sguardo perso. Sembra triste, Jimin non sa perché, ma la cosa non gli piace per nulla.

"Yoongi."

Il verde non gira il volto verso di lui, ma il principe può vedere come sia stato sorpreso dalla sua voce e come poi, subito dopo, sia tornato alla sua precedente espressione vuota. C'è qualcosa che non va, a questo punto Jimin ne è sicuro.

Entra immediatamente nella cella, accovacciandosi vicino al minuto corpo del verde e sorridendogli leggermente, impaurito all'idea che il mago sia disgustato a causa del suo bacio. Quel pensiero gli stringe il cuore in una morsa dolorosa, ma cerca di ignorarlo e di concentrarsi invece sul mago di fronte a lui.

"Yoongi."

Il castano lo chiama di nuovo, sperando in una risposta che non arriva per una seconda volta. Il mago non gli sta sorridendo come fa sempre, non lo sta guardando negli occhi, ma lo ignora completamente. Jimin inizia a pensare che la sua intuizione sia corretta: Yoongi ha ricambiato quel bacio solo perché preso dal momento, in realtà, per nulla interessato nell'avere un contatto del genere con il principe.

Jimin non sa perché, ma quell'idea fa torcere il suo cuore in uno straziante dolore, mentre la mano del castano prova a raggiungere timidamente quella del mago, sperando di attirare almeno così la sua attenzione. Quando la sua pelle tocca quella del verde, il mago non risponde in alcun modo, ma Jimin può percepire come il suo cuore abbia iniziato a battere più velocemente, come la soffice pelle del ragazzo lo preghi di essere toccata maggiormente e come il principe vorrebbe afferrare la sua mano e stringerla tra le sue.

"È successo qualcosa?"

Il verde rimane in silenzio, non prova nemmeno a muovere la mano, invece, continua a tenere lo sguardo fisso di fronte a lui. Jimin non lo ha mai visto così, non sembra nemmeno arrabbiato con lui, sembra semplicemente che non lo voglia lì. Quell'idea gli spezza il cuore in mille frantumi.

"Sei disgustato dal bacio?"

Quelle parole sembrano essere efficaci, perché Yoongi volta la testa verso di lui con uno scatto spaventoso. Il verde lo guarda come fosse un essere inferiore, come se Jimin fosse un verme, è la prima volta che qualcuno guarda così il principe e, la cosa, non gli piace per nulla.

"Se lo sono? No, Sua Altezza, non lo sono. Forse dovrei chiederlo a voi dato che, come sempre, avete deciso di evitare i vostri problemi lasciandomi qui da solo."

Il mago sputa quelle parole con puro odio, la mano di Jimin è ancora sulla sua ma entrambi sanno che in questo momento non è quello il suo posto. Il principe la sposta immediatamente, cercando di risultare il meno nervoso possibile. La realtà dei fatti è che Yoongi è di fronte a lui senza manette e, se volesse, potrebbe ferirlo in ogni momento. A questo punto, avrebbe anche ragione di farlo.

"Yoongi, non ho cercato di evitare nulla, avrei voluto parlarti la mattina dopo, ma mi sono amm-"

Il verde si alza dal pavimento, interrompendo le parole del principe e rivolgendogli un sorriso sarcastico che quasi spaventa il castano. Nonostante ciò, sa che Yoongi non lo ferirebbe mai, e questo è l'unico pensiero che riesce a calmare i battiti impazziti del suo cuore.

"E sapete qual è la cosa che odio più di tutte in questa situazione?! Sarei potuto scappare in questi giorni, ho letteralmente la chiave delle mie manette e ci metterei pochi secondi ad aprire le sbarre della cella! Eppure, sono stato qui ad aspettarvi come uno sciocco, sperando che vi presentaste con i vostri comodi! Sono così stupidamente accecato dai sentimenti che provo per voi che preferisco rimanere qui a morire piuttosto che scappare, persino quando voi non vi degnate di venire da me! Mi odio Jimin ed odio te, e non credo di farcela ancora a lungo a rimanere qui senza fare nulla se non aspettarti come un animaletto al tuo servizio!"

È la prima volta che Yoongi non utilizza alcun rispetto nel suo discorso, ha usato il suo nome e gli ha dato del tu, eppure, tutto ciò a cui riesce a pensare Jimin sono le sue parole. Le stesse che lo colpiscono lentamente, con così tanta ferocia che il principe non sa cosa fare. Più passa il tempo, più si rende conto di quanto ingiusto sia stato nei riguardi di Yoongi, si rende conto di come il mago non dovrebbe essere in quella cella ad elemosinare la sua presenza, ma libero di fare ciò che vuole quando vuole.

Nonostante Jimin abbia il potere per cambiare la sua situazione, non sta nemmeno provando ad aiutare il mago, non ha mai provato ad accennare la situazione al padre, non ha mai provato a farlo sgattaiolare via anche solo per qualche ora, non ha mai provato a fare nulla, troppo accecato dal suo privilegio e dal suo egoismo disarmante.

Così, si alza in piedi e stringe il corpo del mago in un abbraccio soffocante, portando una mano sulla sua testa per accarezzare leggermente i soffici capelli verdi. Yoongi non ricambia l'abbraccio, ma posa il viso nell'incavo del suo collo, permettendo al principe di sentire il leggero respiro del mago sulla sua pelle. E poi, il mago inizia a singhiozzare, Jimin può giurare di non aver mai sentito suono più straziante. Lo stringe a sè un po' più forte, odiandosi per aver provocato questo, per aver creato una nuova cicatrice nell'animo martoriato del mago.

Le mani di Yoongi si stringono alla sua camicia, così saldamente che le sue nocche diventano bianche, ma Jimin ignora del tutto la cosa, cercando solamente di tranquillizzare il mago con il leggero movimento della sua mano sulla schiena del verde.

"P-Pensavo mi avessi lasciato di nuovo."

Gesù, Jimin davvero non merita il calore di quell'abbraccio.

"Mi dispiace così tanto Yoongi, ero ammalato, ti giuro che non avrei mai voluto lasciarti qui da solo di nuovo."

Yoongi non sembra reagire a quelle parole, continua solo a piangere disperatamente sul suo petto, e più il tempo passa, più Jimin si rende conto che vorrebbe stringerlo a sè in questo modo per il resto della sua vita.

Bread - YoonminDonde viven las historias. Descúbrelo ahora