25. No

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Jimin non sa se sia stato il caso, il destino o qualche forza superiore, sa solo che, una volta arrivato con il padre a Cronos, il paese vicino di cui aveva parlato a Yoongi, aveva trovato un soluzione a quel problema che lo aveva fatto impazzire per settimane. Aveva trovato un modo per far uscire Yoongi da quella soffocante cella. Quale fosse questa soluzione? La stessa che lo aveva portato a ricostruire la sua vecchia amicizia con il mago: un problema irrisolvibile senza la magia.

È una situazione complessa, quando lui e suo padre avevano ascoltato le parole di re Jiong, non avevano potuto credere a ciò che aveva lasciato le sue labbra. Cronos non ha più fornimenti di cibo e, se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente, in quanto sua alleata, Aleor sarebbe costretta a prestare delle preziose quantità di cibo che a malapena bastano per i loro cittadini.

C'era stata un invasione di qualche strano insetto, di quale si trattasse nessuno era riuscito a capirlo e, lentamente, aveva rovinato tutte le coltivazioni ed i campi di grano, portando la città a quella che stava iniziando ad assomigliare ad una terribile carestia.

Così, dopo una lunga pausa, governata dal panico, il principe aveva realizzato che, l'ultima volta in cui si era sentito così sperduto, era stata durante l'epidemia nelle sue terre. Chi aveva risolto quel problema? Yoongi. Chi avrebbe potuto risolvere anche questo problema? Sempre Yoongi.

A quel punto, Jimin si era dovuto trattenere dall'esultare, sarebbe risultato strano essere felici dopo aver sentito delle notizie così devastanti e, poi, si era scusato, lasciando la sala del trono per tornare nelle sue stanze a riflettere.

In questo modo, non solo il verde avrebbe avuto qualcosa da fare, ma, con un po' di fortuna, sarebbe potuto addirittura uscire dalla sua cella. Era impossibile che riuscisse a trovare una soluzione contro un insetto che non aveva mai visto, di cui non aveva mai conosciuto le conseguenze e che, soprattutto, si trovava in un'altra città.

Jimin ce l'aveva fatta, ora, rimaneva solo da convincere suo padre.

Il principe aveva riflettuto bene nelle settimane precedenti, realizzando che, con dovute precauzioni, sarebbe stato estremamente facile nascondere il segreto di Yoongi. Avrebbe dovuto camuffare i suoi capelli verdi, come avevano già fatto durante l'incontro con il medico, e Jimin e suo padre lo avrebbero potuto presentare come funzionario di palazzo, o persino medico di corte, ma, in fin dei conti, la cosa era estremamente fattibile. Il principe aveva riflettuto attentamente, alla ricerca di una soluzione per ogni problema e, con calma, era riuscito a formulare un piano che avrebbe funzionato, sempre che suo padre avesse detto di sì.

Per questo, il castano si trova di fronte alla camera degli ospiti offerta a suo padre, con le mani che tremano leggermente e la mente completamente offuscata da quella che non può essere definita in altro modo se non paura. Eppure, non è mai stato tanto convinto nel fare qualcosa, vuole liberare Yoongi e, se questo lo porterà a litigare con il re, vorrà dire che il principe pagherà questo prezzo.

Bussa alla porta con esitazione, venendo accolto nell'enorme stanza da quella che è un ancella affidata a suo padre e, con un leggero sorriso, la ragazza si inchina leggermente per salutarlo.

"Sua Altezza, vostro padre si sta lavando, volete aspettarlo qui?"

Jimin annuisce, osservando la ragazza chiudersi la porta alle spalle per tornare alle faccende precedentemente abbandonate. Si siede sulla prima superfice disponibile, aspettando pazientemente che il padre esca dalla piccola stanza dedicata al bagno e, quando finalmente lo fa, è seguito da Jeon Jungkook, servitore personale del re e nemico personale di Jimin.

Il ragazzo era sempre stato al fianco del re, suo padre lo aveva sempre adorato senza alcuna ragione, probabilmente per la sua naturale predisposizione nel fare bene qualunque cosa. Mentre Jimin e Jungkook non erano mai riusciti ad andare d'accordo, spinti da una sorta di competizione per quella che non era altro se non l'inutile approvazione del re.

"Jimin, che ci fai qui?"

Il castano solleva lo sguardo verso il padre, rivolgendo un leggero cenno verso Jungkook che viene immediatamente ricambiato da un inchino più che forzato. È in queste occasioni che Jimin adora particolarmente essere un principe.

"Padre, dovrei parlarvi in privato."

La ragazza che fino a poco prima stava piegando una delle camice del re si inchina immediatamente, lasciando la stanza con uno Jungkook non molto lieto di quella visita inaspettata. E, non appena la porta si chiude dietro di loro, il re si avvicina immediatamente verso Jimin per posare una mano sulla sua spalla.

"Va tutto bene? È per caso successo qualcosa?"

Il castano scuote immediatamente la testa, cercando di fare del suo meglio per non far preoccupare il padre. Sarebbe stupido da parte sua, in questo momento deve cercare di mantenerlo di buon umore per ottenere una risposta positiva alla sua futura richiesta.

"No, ho semplicemente pensato ad una soluzione per il re Jiong."

Gli occhi del moro si illuminano immediatamente d'orgoglio, un orgoglio che Jimin, è sicuro, scomparirà non appena sentirà la proposta.

"Di cosa si tratta?"

Il principe impiega qualche secondo a rispondere, cercando di trovare le parole migliori per poi decidere che ,girare intorno al punto, sarebbe del tutto inutile.

"Dovremmo usare di nuovo il mago."

La mano di suo padre lascia immediatamente la sua spalla e, come previsto, gli occhi del re cambiano immediatamente, rispecchiando una preoccupazione più che scontata in quella situazione.

"Perché dovremmo? La magia ci è stata d'aiuto l'ultima volta, ma si trattava di una situazione disperata Jimin. Inoltre come potremmo dire a Jiong che teniamo nel nostro castello qualcuno che dovrebbe essere stato giustiziato anni fa?"

Il castano fa del suo meglio per ignorare la stretta al cuore che sente all'idea che Yoongi potrebbe non esistere, lo avrebbero potuto giustiziare e Jimin non avrebbe mai potuto conoscere il suo adorato mago.

"Padre, non dovremo specificare a Jiong di chi si tratti, lo porteremmo qui come si trattasse di un medico di corte. So che è estremamente pericoloso ma potremmo ammanettarlo per l'intero viaggio e prestare particolare attenzione. Non vedo come altro possa essere risolta questa situazione."

Del fatto che il verde scapperà 'per errore' durante il viaggio, il principe non ne fa parola. Per non svelare il piano a suo padre, ovviamente, ma anche per ignorare il fatto che, se dovesse convincere il re, Jimin non potrà più rivedere Yoongi.

Il moro chiude gli occhi per qualche secondo, portandosi una mano alla fronte come se quel discorso gli avesse provocato un terribile mal di testa.

"Devo rifletterci Jimin, dobbiamo prima capire se esistono altre opzioni."

Per il momento, questo basta. Quantomeno il principe non ha ottenuto un 'no' categorico come risposta.

Bread - YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora