6. Inchinati

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Jimin sta osservando le grigie nuvole fuori dalla sua finestra e, perdonategli il facile paragone, non può fare a meno di pensare che rispecchino il suo umore.

Non riesce nemmeno ad abbassare lo sguardo verso terra per osservare la piazza di fronte al suo castello, che di solito è piena di vita e gioia. Non ci riesce, perché se i suoi occhi la guardassero adesso, troverebbero solo una distesa di teli bianchi che coprono i corpi di tutti i morti delle ultime settimane.

Da piccolo aveva sempre temuto che suo padre avesse qualche problema con un paese vicino, che scoppiasse una guerra ed i suoi cittadini fossero costretti a combattere una guerra che nessuno aveva richiesto, ma mai si sarebbe aspettato di perderli in questo modo, a causa di una malattia che nessun medico di corte era riuscito a risolvere. Si era diffusa velocemente, senza dar tempo al re o alla sua corte di trovare una soluzione che la confinasse. E ora, i sudditi stanno morendo ad una velocità spaventosa, mentre l'unica notizia ricavata dai medici è il metodo di diffusione. Serve un contatto, uno scambio di fluidi, e Jimin non è mai stato tanto felice di non poter uscire dal suo palazzo.

Stringe i pugni quando vede del fumo occupare il cielo già scuro a causa delle nuvole, non potendo fare a meno di abbassare lo sguardo a quel punto. Vede immediatamente il fuoco che sta avvolgendo quei teli bianchi, sentendo il proprio cuore stringersi dolorosamente. È il loro principe, dovrebbe proteggere ed amare i suoi cittadini, invece rimane ad osservare i loro corpi senza vita mentre diventano cenere.

"Altezza."

Il castano si volta immediatamente verso la porta, trovando una guardia che aspetta un suo cenno per poter continuare a parlare. Jimin annuisce leggermente, sperando che suo padre abbia deciso finalmente il da farsi per sistemare questa situazione che sembra terribilmente disperata.

"Suo padre la sta aspettando."

Il principe si trova ad annuire nuovamente, seguendo la guardia di fronte a lui e sentendo una piccola scintilla di speranza farsi strada nel suo petto. Magari domani non dovrà assistere all'ennesimo rogo.

Arrivano poco dopo nella stanza del trono, Jimin sorride leggermente a tutte le guardie e agli uomini di corte che si inchinano a lui, arrivando finalmente di fronte al trono e scendendo immediatamente su un ginocchio per salutare il re come sua abitudine.

"Padre, avete richiesto la mia presenza?"

Il re annuisce leggermente, permettendo a Jimin di alzarsi dal pavimento con uno sguardo indagatorio. Spera sinceramente che questo consulto serva a trovare una soluzione, non può sostenere il dolore che la situazione dei suoi cittadini gli sta provocando.

"Lasciate tutti la stanza, devo parlare da solo con mio figlio."

In meno di due minuti, la stanza è completamente vuota, e finalmente Jimin si può rilassare, non essendo obbligato a mantenere un comportamento così rigido di fronte a quello che è solo suo padre. Il re si alza immediatamente dal trono, avvicinandosi al figlio e portando una mano sulla sua spalla con un leggero sorriso.

"Ho fiducia nel fatto che tu abbia dormito bene stanotte, dobbiamo parlare di una cosa importante."

Jimin annuisce nuovamente, sentendo un grande sollievo farsi strada nel suo petto. Qualunque sia la cosa di cui devono parlare, è fiducioso che riesca a scacciare il dolore per i suoi cittadini, anche solo per qualche istante.

"Speravo questo giorno non arrivasse mai, ma sono felice di aver preso delle precauzioni in passato."

"Di cosa state parlando padre?"

"Ricordi la purga?"

Jimin annuisce, venendo assalito dal ricordo di quel bambino che aveva incontrato tanto tempo prima, cercando di scacciarlo disperatamente.

"Certo che la ricordo padre."

"Ebbene, non abbiamo assassinato tutti. Un consigliere mi aveva fatto riflettere al tempo su quanto questi esseri fossero forti, così ho deciso di tenerne uno in vita, in caso un giorno come questo dovesse arrivare."

Jimin sgrana gli occhi, perché sa perfettamente chi è l'essere di cui il padre sta parlando, lo conosce molto meglio di quanto vorrebbe ammettere, ed ora che sa perché è ancora in vita e perché ha avuto la possibilità di incontrarlo, non può fare a meno di sentire un forte senso di tristezza nel petto. Eppure, ancora una volta, non può fare a meno di ammirare l'intelligenza del padre. La sua è una meravigliosa idea, per quanto ipocrita possa essere. Conservarne uno, un solo e singolo esemplare, perché la sua magia li aiuti nelle situazioni disperate. E che situazione più disperata c'è di un epidemia?

"Ne siamo a conoscenza solo io, tu ed una guardia che gli porta il cibo necessario Jimin. Andrò a parlargli questo pomeriggio per comprendere se la sua magia possa risolvere questa situazione o meno. Tu verrai con me, è arrivato il momento che tu comprenda quanto disgustoso sia questo mondo."

Il castano esita per qualche secondo, ma prosegue subito con l'annuire. Non potrebbe in ogni caso rifiutarsi, e una piccola parte di lui, una minuscola parte di lui, vuole vedere in che situazione si trovi Yoongi. Vuole rivedere quello che per un anno era stato il suo unico amico.

"Va bene padre."

...

Jimin sta camminando silenziosamente con suo padre, al loro seguito quella stessa guardia che il castano aveva capito essere a conoscenza di quel segreto tanto complesso. Ha compreso immediatamente perché suo padre abbia scelto lui, è incredibilmente muscoloso e potrebbe facilmente uccidere chiunque gli si avvicini, probabilmente è il soldato più forte che il re possegga, la sua scelta deve essere stata ovvia.

Il rumore dei suoi tacchi riecheggia sul pavimento di pietra, mentre cerca di concentrarsi su quello e non sul tremore delle sue mani che sembra non poter fermare in alcun modo. Non può credere che tra pochi secondi lo rivedrà. Non può credere che entrerà nella stanza di cui aveva giurato non avrebbe più varcato la soglia. Non può crederci, eppure è così, ed il suo cuore non sembra riuscire a smettere di battere all'impazzata. E se Yoongi dovesse farsi scappare qualcosa riguardo ai loro incontri segreti? Come reagirebbe suo padre? Non bene, questo è certo.

Jimin viene brutalmente tirato fuori dai suoi pensieri quando suo padre si blocca di fronte alla porta che il castano non aveva nemmeno notato, troppo assorto in quelle preoccupazioni che non fanno altro che crescere ulteriormente. E poi, la porta viene aperta, e Jimin porta immediatamente lo sguardo su quelle sbarre in alto, adocchiando la scala che si trova a pochi centimetri di distanza dalla porta.

"Abbiamo ritenuto che fosse più opportuno situarlo in una cella che non fosse facilmente visibile, ma vedo che sei riuscito a trovarlo immediatamente Jimin."

Il principe distoglie lo sguardo, trovando gli occhi di suo padre che lo scrutano con orgoglio, come fosse fiero delle sue doti d'osservazione. Se solo sapesse perché ha guardato immediatamente in quel punto, non sarebbe tanto fiero.

"Wonho, fallo scendere qui."

Jimin impara il nome della guardia solo in quel momento, osservandolo mentre sale le piccole scale di legno. Non riesce ancora a vedere molto bene le sbarre, ma sente il rumore della chiave che entra nella serratura, e poi, Yoongi appare sul piccolo piano di fronte alla sua cella. Ha lo sguardo basso, non vede nessuno di loro, intorno alle mani ha delle pesanti catene, ed il castano potrebbe giurare di rivedere lo stesso bambino di qualche anno prima. Jimin fa del suo meglio per ignorare la sensazione di calore che si espande nel suo petto a quella vista.

I due scendono lentamente le scale, mentre il castano non riesce a staccare gli occhi dalla figura che non sembra averlo notato, le sue mani stanno pericolosamente tremando, ed ha paura, è sinceramente terrorizzato.

Non appena mettono piede sul pavimento, Wonho spinge Yoongi a terra, rivolgendogli uno sguardo disgustato. Jimin ignora completamente la voglia di mettersi in mezzo alle due figure.

Il verde gli sembra così minuto ed indifeso, non crede che tutta questa violenza serva, ma poi si ricorda che le sue sono tutte apparenze, che Yoongi potrebbe far loro del male in un secondo se solo lo volesse.

"Inchinati di fronte al tuo re."

E poi, la testa di Yoongi si solleva, e gli sguardi dei due ragazzi si incrociano.

Bread - YoonminWhere stories live. Discover now