(Capitolo 38) Mi hai rovinato la vita

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[ CLARKE ]

Il giorno dopo Clarke era in camera sua sdraiata sul suo letto con addosso solo la biancheria intima...quella biancheria intima, la stessa della sera precedente.

Chiuse gli occhi e vide quelli di Lexa riflessi nello specchio...

Quei meravigliosi occhi verdi che la guardavo in un modo...ogni volta le veniva la pelle d'oca. Quegli occhi la facevano sentire bella, desiderata...era una sensazione così strana, non riusciva a descrivere ciò che provava, sapeva solo che era dannatamente piacevole...nessuno l'aveva mai guardata in quel modo...c'era così tanto amore e protezione nel suo sguardo. Come se fosse una cosa preziosa per lei. Sapeva che questa cosa non sarebbe mai cambiata...o almeno ci sperava...

... "sei bellissima"

Le sue parole riecheggiavano nella sua mente...come un eco infinito...

Clarke si passò la mano sul corpo...proprio come aveva fatto Lexa la sera prima, nel camerino, fino ad arrivare all'elastico della mutanda. Stava rivivendo la scena...ma...

...lì, si bloccò. Spalancò gli occhi e si mise seduta...

Il cuore aveva preso a battere forte, nel suo petto.

La sua mano sul suo corpo...il suo tocco...era così delicato...

L'aveva fermata. Aveva fermato quella mano tanto curiosa. Quella mano che sfiorava la sua pelle facendola andare a fuoco. Il solo contatto con i suoi polpastrelli, un minimo contatto, la faceva andare in fiamme. Era una sensazione unica.

Quella mano che curiosava sul suo corpo, che non si fermava a disprezzare le sue curve troppo evidenti, la sua pancia troppo gonfia... no...ma continuava a curiosare su di lei...

Lo sguardo di Clarke che era in un punto non precisato del pavimento si spostò verso lo specchio, dell'armadio...

A Clarke non piaceva il suo corpo...dopo la morte del padre era dimagrita parecchio...non le importava di mangiare...ma poi aveva conosciuto Raven, il suo opposto...mangiava troppo, così avevano iniziato a dividersi i pasti e i chili erano tornati.

Beh! c'è da dire anche che adorava fare la colazione pane e nutella...

Continuò a fissarsi allo specchio, non potendo fare a meno di chiedersi cosa, una ragazza così bella come Lexa, vedeva in lei. Non si sentiva speciale, non si sentiva bella...e ultimamente non si sentiva neanche intelligente...

Sospirò guardando quell'immagine di se che la infastidiva... aprì l'armadio per recuperare dei pantaloni abbastanza larghi da coprire il suo aspetto, una maglietta a maniche corte e una felpa con cappuccio da mettere in testa.

Ma... mentre si vestiva ripensò per un attimo a quella biancheria che...

Oddio! no...non può essere...

...che non aveva pagato.

Ebbene si... la sera prima dopo quanto era successo, si era rivestita in fretta, voleva parlare con Lexa. Ma si era lasciata la biancheria addosso. Poi Lexa l'aveva riaccompagnata ma nessuna delle due si era resa conto di ciò che era successo...

E adesso? Devo andare da lei...devo spiegarle, se il suo capo se ne accorge di sicuro la manderà via. Verrà licenziata è sarà tutta colpa mia. Ecco lo sapevo che l'avrei messa nei guai...la mia solita sbadataggine. Sono una buona a nulla. Accidenti!

Si tolse la biancheria e recuperò quella pulita dal suo cassetto, si vestì velocemente e si precipitò al centro commerciale.

Quando arrivò, per la fretta, non si accorse che passò davanti a Peppe l'amico di Lexa, senza fermarsi e senza salutare...

The warrior in blackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora