(Capitolo 18) Menzogne

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[ CLARKE...LEXA ]

[Dopo una lunga passeggiata...]

Per tutto il tragitto Clarke e Lexa non si scambiarono neanche una parola. Rimasero in silenzio. Immerse nei loro pensieri.

Quando...

"siamo arrivate" disse Clarke all'improvviso

Lexa si guardò in torno.

Si trovavano al di fuori di un enorme villa moderna. Bianca con vetrate. Circondata da pietre lavorate. Un cancello le separava dal vialetto che portava all'ingresso. E alla sinistra della villa c'era un enorme piscina.

"lo so che stiamo ancora giocando. Ma questa volta l'apparenza inganna. No. Non sono ricca"

"Mi riesce difficile crederlo. Guardando questa meraviglia."

"non è come sembra. Mia madre l'ha ereditata dai miei nonni. E mio padre l'ha ristrutturata. Lui era un architetto. Forse e proprio da lui che ho ereditato la passione per il disegno"

Lexa notò che Clarke aveva appena detto che suo padre era, non è un architetto. Registrò questa informazione, ma al momento non disse nulla.

Invece la guardò e si limitò a rise "e così sai disegnare"

Clarke se ne rese conto "oh no! Ti ho appena detto una cosa che non sapevi su di me. Accidenti!" e si tappò la bocca con la mano, anche se le veniva da ridere, perché era sempre così maldestra?

"così mi rendi le cose semplici Griffin. Vincere sarà un gioco da ragazzi"

Clarke la guardò e poi disse "sono sempre stata un po' espansiva di natura, ma con te lo sono ancora di più. Mi ispiri fiducia."

"dovresti stare attenta Clarke, la fiducia è una cosa molto pericolosa"

Clarke la fissò. Che voleva dire con questo? Si chiese

"e comunque anch'io prima ti ho rivelato una cosa su di me. Ti ho detto che faccio difesa personale, uno dei tanti sport che dovevi scoprire"

"giusto. È vero" disse Clarke ridendo

"quindi siamo pari"

Entrambe si guardarono intensamente. Il momento dei saluti era arrivato.

Oddio! E adesso? Vorrà entrare? Dovrei invitarla? Come ci saluteremo? Una stretta di mano? Naaaaa! Troppo formale! Un bacio sulla guancia? Naaaaaaaa! Troppo eccessivo! Oddio!

Fu Lexa a rompere il ghiaccio "è meglio che vada" disse avvicinandosi

Oddio! Oddio! Perché viene verso di me? Che...che vuole fare?

Clarke era tesa, vide Lexa annullare la piccola distanza che c'era tra loro...erano proprio l'una difronte all'altra...

Lexa notò che Clarke si era irrigidita, le veniva da ridere e alla fine lo fece. Le regalò un bellissimo sorriso. E ottenne quello che voleva...

Clarke si mise a fissare le labbra e il bellissimo sorriso di Lexa. Ogni volta che lo vedeva ne restata incantata.

Lexa si avvicinò sempre di più, le sue labbra si avvicinavano sempre di più.

Sta ferma. Ti prego Clarke. Sta ferma.

Le sue labbra erano dirette su quelle di Clarke... ma Lexa vendo Clarke così tesa all'ultimo si scostò andando verso la guancia...

"oddio!" disse Clarke

Lexa si bloccò a un centimetro dalla sua guancia, poi si allontanò e provò a scusarsi "Clarke! Mi dispiace...io..." poi notò che lo sguardo di Clarke era altrove, oltre le sue spalle. Lo seguì e si voltò.

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