(Capitolo 16) Dove abiti?

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[ CLARKE ]

Lexa accompagnò Clarke fuori dal locale.

Aprirono la porta nel momento esatto in cui stavano entrando altri ragazzi. C'era un grande via vai. Era un locale molto frequentato. Fecero a turno per passare, salutandosi con un semplice "ciao" e "grazie" a chi teneva la porta aperta.

Finalmente fuori, Clarke emise un sospirò.

L'aria era rinfrescata. Era una normale serata primaverile, calda di giorno e fresca di sera. Il vento pungente le sfiorava il viso caldo. E il contrasto tra le temperature la fece rabbrividire.

Vide Lexa indossare il suo giubbotto di pelle nero. Si maledì mentalmente di non aver chiesto a Raven qualcosa da prestarle da mettere sopra le spalle. Come un copri spalle o un golfino estivo.

Lexa si stava sistemando i capelli fuori dal giubbotto. Le piaceva quel giubbotto, e a lei stava bene.

La situazione era imbarazzante erano arrivati i momenti dei saluti.

Clarke non sapeva cosa dire. Non voleva che la serata finisse.

"Sembra una di quelle scene da film dove ci si sistema il giubbotto o ci si accende la sigaretta per perdere un po' di tempo"

"peccato. Il giubbotto è andato e per quanto riguarda la sigaretta...non fumo" disse

"dove abiti?" chiese all'improvviso

Oddio! Perché...Perché mi ha chiesto dove abito? Che vorrà fare? Vorrà...vorrà venire da me? Oddio! Oddio!

Lexa notò che Clarke si era irrigidita. E abbozzò un sorriso.

"Tranquilla Clarke. Voglio solo accompagnarti a casa." disse per tranquillizzarla e aggiunse "questa città non è sicura. Non ti lascio andare da sola"

Ok calma Clarke. Forse vuole solo essere gentile. Forse vuole solo accompagnarmi e poi va via. Come ha appena detto. O forse no. Nei film non succede mai. Una volta arrivati sotto casa. L'altro trova sempre una scusa per salire. Oddio! Non capisco perchè sono così terrorizzata alla sola idea? Che mi prende? Ma certo che stupida ora ricordo ho lasciato la casa ma soprattutto la mia stanza in disordine. Non ci faccio una bella figura. Sì è sicuramente questa la ragione.

Alla fine Clarke alzò il braccio e disse "da quella parte..."

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[ LEXA ]

Lexa stava per dire qualcosa ma non fece in tempo.

I due ragazzi che avevano offerto loro da bere, le avevano seguite. Ed erano ubriachi.

"hey! Fanciulle. Dove vene andate tutte da sole. È pericoloso" disse uno dei due ridendo e barcollando verso di loro.

"sì c'è gente strana in giro" aggiunse l'altro

già! Proprio come voi.

"possiamo accompagnarvi a casa..." disse il primo per poi aggiungere "...o potete venire voi da noi. Facciamo una festa. Ci divertiamo"

"rifiutiamo l'invito" disse Lexa senza scomporsi

"è maleducazione rifiutare" ribatte l'altro

"già. Perchè non avete accettato le bibite che vi abbiamo offerto?"

davvero?

"già da quello, non avete capito che non siamo interessate?"

"vogliamo solo essere gentili"

"ma non mi dire"

"vi abbiamo osservate tutta la sera. Siete state così provocanti. Soprattutto tu..." disse avvicinandosi a Lexa per poi continuare "...quando ti sei sbottonata la camicetta. Peccato che poi ti sia fermata sul più bello" disse guardandole il seno e sbavando come un cane.

Lexa non disse nulla ma il ragazzo non aveva finito

"Eri così sexy. Me l'hai fatto venire così duro. Ho rischiato seriamente di venirmi nelle mutande"

"perchè? Ne sei capace?" disse Lexa provocandolo

Il ragazzo rise "se vuoi te lo mostro" disse portandosi la mano sulla patta.

"no. Non m'interessa"

"ma come? Prima ci provocate e adesso non ci volete accontentare" disse l'altro per poi aggiungere "ci fare tornare a casa con un gran male alle palle" e rise "lo sapete cosa sono, vero?" e rise di nuovo

"disgustosi" rispose Lexa "ecco cosa siete, disgustosi" disse di nuovo

Clarke che fino ad allora era stata zitta disse "siete solo dei bambini" trovò il coraggio.

"uh-uh! La biondina ha tirato fuori le unghie" dissero all'unisono per poi scoppiare a ridere

"e i bambini a quest'ora dovrebbero già essere a letto" aggiunse Lexa

"mi rimbocchi le coperte" disse il primo guardandola

"non ti piacerebbe, fidati" rispose

"beh! Se non vuoi giocare tu...forse lo vuole la biondina" disse l'altro

Lexa colse il doppio senso di quelle parole e si affiancò subito a Clarke, proteggendola con il suo corpo "lei sta con me" disse

"oh!" dissero i due. Poi uno aggiunse "ho capito. Siete..." disse muovendo il dito indice tra l'uno e l'altra. E rise. "vi piace giocare tra donne. Non ci volete alla vostra festa. Che peccato potevamo rendere il gioco più interessante"

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[ MOLLY ]

"HEY! VOI DUE!" Molly era appena uscita dalla porta e stava lì sulle scale con le braccia ai fianchi. Era nera.

"uh! Guarda mamma orso è venuta ha salvare i suoi cuccioli" disse uno dei due ridendo

"che cosa vuoi?" chiese l'altro

"primo..." iniziò Molly alzando il dito indice "...state importunando le mie clienti. E questa è una cosa che mi manda sui nervi. E secondo..." disse per poi alzare un altro dito "...non avete pagato il conto"

"dalle una banconota da 50. Così chiude la bocca e si fa gli affari suoi" disse il primo all'amico.

"si da il caso che le ragazze sono mie amiche. Quindi se qualcuno le importuna sono affari miei. E poi perché non venite a pagare dentro così vi faccio lo scontrino" insistette per poi aggiungere "o volete che chiami la polizia?"

I due si guardarono per un momento.

Ma certo Kane!

"già. Abbiamo un amico in polizia. E se gli raccontiamo quello che volevate farci sono sicura che non sarà per nulla contento" disse Clarke

I due si guardarono di nuovo. Poi il primo disse all'amico "bah! Andiamo. Non ne vale la pena." disse gesticolando con la mano. Mise il braccio in torno alla spalla dell'amico ed entrarono di nuovo nel locale.

"tutto ok ragazze?" chiese

"sì Molly, grazie" rispose Clarke

"Clarke chiama qualcuno e fatti venire a prendere. O se vuoi puoi restare da me. Non voglio che torni a casa da sola."

"l'accompagno io" disse Lexa

Molly la guardò e poi disse "d'accordo" per poi aggiungere subito dopo "ma fate attenzione. E..."

una piccola pausa "...Clarke? Mandami un messaggio quando sei a casa"

Clarke sbuffò.

Uffa! Ma perché tutti mi trattano come una bambina? E davanti a Lexa per giunta.

"sì mamma numero due" brontolò

Molly intanto stava salendo le scale per tornare dentro e disse "un giorno capirai" poi rientrò chiudendosi la porta alle spalle. Lasciandole di nuovo sole. (*)

(*) CONTINUA...

The warrior in blackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora