(Capitolo 13) Piccoli ricordi

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[ LEXA ]

Lexa arrivò al pub e si fermò un attimo all'esterno per ammirarne le caratteristiche. Poi decise di entrare. Al suo interno il pub era ancora più bello. Tutto in stile londinese ovviamente da cui deriva il nome. In questo pub c'era stata solo due volte. La prima all'apertura per curiosità e la seconda al compleanno di Lincoln.

Ricordava che si mangia benissimo. Nel locale l'atmosfera era resa particolare dalle luci soffuse. E anche la musica non era niente male.

Lexa continuò a guardarsi intorno, notò parecchie migliorie rispetto all'ultima volta che era stata lì. Alle pareti erano appesi molti quadri, alcuni di personaggi a lei sconosciuti, sicuramente personaggi famosi a Londra. Poi...be poi non potevano mancare i quadri raffiguranti Londra. Lexa si fermò ad osservarli. Tra i posti raffigurati non potevano mancare il Big Ben la torre simbolo di Londra. Il London Eye la celebre ruota panoramica sul fiume. Ovviamente accompagnata da un'altra immagine del famoso Tamigi. Il Tower Bridge il famoso ponte mobile di Londra. Non potevano mancare anche Buckingham Palace la residenza della Regina, Palazzo di Westminster e Trafalgar Square...

Mentre continuava a guardarsi intorno qualcosa attirò la sua attenzione, un poster attaccato alla parete. In testa c'era scritto in rosso e nero BLACKOUT sicuramente il nome del gruppo. Raffigurava tre ragazzi, due femmine e un maschio. E sì la biondina a destra con una chitarra in mano era proprio lei. Lesse il nome riportato in piccolo sotto Clarke Griffin.

A Lexa scappò un sorriso.

Ah! Però. E così suoni la chitarra in un gruppo. Interessante.

Da dietro le sue spalle Lexa sentì avvicinarsi una donna che disse "ciao"

Lexa si voltò e notò una donna giovane sui 35 anni, anno più anno meno. Con i capelli ricci e una maglia nera. Indossava un cartellino, simile al suo, dove c'era scritto Molly.

"salve Molly" ricambiò il saluto

La signora sorrise e disse "Sei da sola o aspetti qualcuno?"

"Sì sto aspettando una persona"

"ok, vuoi un tavolo? ti vuoi accomodare intanto?"

"no magari dopo. Preferisco aspettare al bancone, se posso?"

"ma certo accomodati pure" disse Molly tutta sorridente

Deve proprio essere una persona molto gentile e simpatica, pensò Lexa.

"grazie" rispose Lexa ricambiando il sorriso

"vuoi qualcosa da bere mentre aspetti?"

"no grazie sono a posto"

Mentre Molly puliva un bicchiere chiese "ho visto che guardavi i quadri prima..."

"sì sono molto belli"

Molly annuì "sono foto. Le ha fatte mio marito. Era molto bravo con la macchina fotografica. Sapeva cogliere sempre il momento giusto. Quello indimenticabile. E riusciva a fermarlo"

Lexa si lasciò andare ai ricordi.

Anche suo padre era molto bravo a scattare foto. Era un vero professionista. In molti volevano lui per i servizi fotografici.

Sì Lexa sapeva bene quella sensazione. Ricordava quando suo padre passava sempre la maggior parte del tempo a casa, nella sua camera oscura a sviluppare, quando scattava con la pellicola.

In molti lo prendevano in giro perché ormai non la usava più nessuno, la pellicola, era ormai superata. Ora si fa tutto in digitale, al computer e photoshop.

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