(Capitolo 55) Buon compleanno Clarke (seconda parte)

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[ CLARKE / LA PRESIDE / LEXA ]

Clarke si trovava a scuola...ma non riusciva a concentrarsi...non faceva altro che ripensare alla lite che aveva avuto con Lexa. Quella sera poi non si erano più parlate, Lexa era rimasta chiusa nello studio del padre, e lei aveva deciso di tornare a casa. 

"Prof? Scusi posso andare in bagno?" Chiese 

"Vai, ma torna subito" 

Clarke alzò gli occhi al cielo e si mosse più lenta di un bradipo. 

In bagno per fortuna non c'era nessuno, era sola. Si appoggiò alla finestra aperta. Sospirò…

La lite con Lexa l'aveva resa triste. 

Perché mai Lexa pensava che doveva per forza comprarmi qualcosa di così costoso? Dove ho sbagliato? Cosa ho fatto per fargli pensare una cosa del genere? Possibile che non capisca che non mi importa del vestito o dei soldi? A me importa di lei. Solo di lei. 

"Volevo solo farti un bel regalo…" queste sono state le sue parole. 

Oh Lexa! Ma sei tu il  mio regalo. Il più bello che la vita potesse darmi. 

Forse avrei dovuto dirgli queste parole, invece di attaccarla. Sono stata una stupida. 

"Devo trovare, a tutti i costi, un modo per aiutarla" pensò ad altavoce

Nel corridoio…

"Questa non ci voleva...il professore di educazione fisica si è fatto male al polso giocando a tennis questo weekend. Adesso dove lo trovo uno che lo possa aiutare, nel periodo scolastico rimanente?" 

Clarke si fermò…

Mah! Questa è la voce della preside? 

"Beh! Nessuno accetterebbe un incarico a fine anno scolastico." Disse un insegnante 

"Non ci voleva" disse di nuovo la preside 

Clarke si accese come una lampadina…

Ma certo! Ho trovato! Un lavoro. Ecco come posso aiutare Lexa. Con un lavoro. Lei fa palestra praticamente da quando è nata. È perfetto. 

Il suo sorriso si allargò da un orecchio all'altro. 

Bussò nella sala professori, forse anche con troppa enfasi...facendo saltare in aria le due donne....e si affacciò quando sentì dire "sì?" 

Si schiarì la voce e disse "salve...ehm...scusi signora preside potrei parlarle in privato?" 

"Ma certo cara. Finisco qui e ti raggiungo nel  mio ufficio" 

Clarke attese sulla sedia dove di solito si sedevano quelli che combinavano pasticci. Era la prima volta che si sedeva lì. Cioè intendiamoci ne aveva combinate anche lei di tutti i colori ma fortunatamente era stata anche abbastanza furba da non farsi beccare.

La preside arrivò e spalancando la porta del suo ufficio disse "entra" poi si voltò e la fissò in attesa 

Ci fu uno strano silenzio…

"Ebbene?" Disse da dietro la montatura degli occhiali 

"Oh! si, mi scusi..io sono Clarke Griffin." Si presentò 

La signora sollevò le sopracciglia e disse "mia cara, sono la preside di questa scuola. So esattamente chi sei" 

"Oh! Si certo. Scusi" disse mortificata 

Che figure!

La preside capì che la ragazza era nervosa e sorridendole per tranquillizzarla disse "dai accomodati " indicando la sedia 

The warrior in blackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora