Capitolo 26

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FEDERICA

Nel momento esatto in cui Charlotte varca la soglia della mia camera mi perdo in un suo lungo abbraccio, lasciandomi andare ad un pianto liberatorio. Ho un nodo alla bocca dello stomaco e un peso al petto mi opprime. Non posso più mentirle, è l'unica persona ad essere stata davvero mia amica e ad essere stata sincera con me.
Mi chiede più volte cosa succede, ma le parole faticano ad uscire.
«È per via di Christian?», domanda dopo diversi tentativi.
A sentir pronunciare il suo nome, un brivido percorre il mio corpo.
Faccio un respiro profondo riempiendo la stanza di singulti strozzati, non appena annuisco si allarma subito.
Spalanca gli occhi: «Cosa ti ha fatto?».
«Nulla... ma devo parlarti», dico con voce rotta.
Charlotte mi fissa con sguardo malinconico stringendomi le mani ed io inizio a parlare senza sosta. 
Il cielo piange questo mercoledì pomeriggio, osservo le gocce scivolare sul vetro della finestra. Probabilmente non succederà più nulla tra noi, è stato molto chiaro a riguardo. Non esiste un noi, non è mai esistito. Mi sono illusa anche se Charlotte mi aveva avvertita ma non ho ascoltato, mi sono fatta guidare da tutto quello che comporta sbagliare.
Tuttavia mentre le racconto noto le sue espressioni variare da arrabbiata a triste per poi addolcirsi a quei gesti che Christian non è solito fare, sembra sorpresa di tutto ma anche molto dispiaciuta.
«...e adesso non ci parliamo di nuovo», dico in un sospiro sommesso.
«Come ho fatto a non accorgermi di tutto questo?» sembra sbigottita.
Mi stringo nelle spalle.
«Perché non me ne hai parlato prima?», continua tirando sù col naso.
Le chiedo scusa per non averlo fatto e lei di tutta risposta mi stringe a se; mi sento una perfetta idiota e non so come faccia a perdonarmi. Non merito una persona come lei.
«Fede smettila, aver paura è lecito, soprattutto con uno come Christian!» sorride pulendo una lacrima sulla mia guancia.
Ricambio il sorriso.
«Conosco Christian da sempre e so che è una persona particolare ma sa essere anche una persona buona, a volte. Lui è abituato ad ottenere ciò che vuole, è semplice per lui stare con una ragazza ogni weekend e sopperire le emozioni, ma le tue parole sembrano evidenziare un Christian diverso da quello che mostra ormai da tempo. È stato davvero così dolce quando vi siete incontrati la prima volta?» il suo sguardo sognante è contagioso a tal punto da non farmi trattenere un sorriso.
«Si! Strano, ma vero. Infatti quando mi hai parlato di lui non riuscivo a credere che potesse essere lo stesso ragazzo» sibilo.
«Mi dispiace non essere stata attenta, avevo intuito qualcosa perché quando ti guarda ha... non so come definirla, sembra una scintilla o qualcosa che gli impedisce di evitare di fissarti. I suoi occhi diventano lucidi e stranamente vivi. L'ho notato al falò e poi a casa di Ted, stava impazzendo perché non sapeva dove fossi» spiega guardando sommessamente il soffitto.
«Davvero?»
Era preoccupato per me così tanto? Quella notte c'è stato il nostro primo bacio, se chiudo gli occhi riesco ancora a percepire la tensione e poi l'eccitazione che provavo. Il suo profumo, le sue mani, le sue labbra, la sua pelle a contatto con la mia, il suo sapore che si mescolava al mio.
«Voglio bene a Christian ma non voglio che ti faccia soffrire, lui è diverso da quello che credi e non vorrei ritornasse il vecchio Christian!», dice.
Curiosa chiedo: «Cioè?»
«Ha giocato con troppi sentimenti Fede, si è scottato anche lui e dopo Nicole...» sta dicendo ma si blocca come se avesse commesso un errore nel dire quel nome.
Aggrotto la fronte. Chi è Nicole?
Glielo chiedo.
Schiude le labbra sorpresa dalla mia domanda e cerca di arrancare con qualche spiegazione che non capisco appieno, sembra in difficoltà.
«No, nessuno di importante... una delle tante... non te ne ha parlato?» dice facendo una risata tirata.
«No! Avrebbe dovuto farlo?»
Era più importante delle altre?
Passiamo il tempo a litigare, il dialogo non è consentito, vorrei aggiungere.
«Be' forse si, capiresti anche perché Michael e lui non vanno d'accordo.»
«Raccontamela allora» la mia curiosità aumenta.
«Penso che sia meglio se sia lui a farlo, semplicemente era una ragazza amica di entrambi.» borbotta trasmettendomi un misto di curiosità e timore; vorrei convincerla a parlarmene ma in realtà penso che non voglia farlo e non vorrei metterla in difficoltà, vorrei invece che fosse lui ad aprirsi con me.
«Prima di incontrarla com'era?» chiedo.
«Christian è sempre stato un ragazzo particolare, a cui voglio molto bene ma ha fatto tante scelte sbagliate con amici altrettanto sbagliati. Giocava troppo con i sentimenti suoi e di altre persone, e il ragazzo che hai citato prima Mattia lo influenzava; spesso facevano anche delle scommesse o robe così e finivano per volere le stesse ragazze e giocavano con loro, soprattutto era un gioco fatto con Michael. Loro due si sfidavano per le stesse ragazze che apparivano introverse e ingenue creando sempre uno scompiglio in tutto il gruppo, però, dopo l'incontro con Nicole lui ha smesso di frequentare ogni ragazza che apparisse un minimo innocente. Lei ha cambiato le cose, ha cambiato Christian e i ragazzi che facevano questo... ha iniziato poi a frequentare ragazze come Luana, sicure di sé, una notte e poi finiva lì. Quindi conoscendoti pensavo che ti sarebbe stato alla larga, anzi, lo speravo. Non voglio che ti faccia soffrire. Lui ha un passato altalenante e a volte scarica la sua ira o quello che non riesce a controllare allontanando e ferendo chi lo ama.»
«Lui la amava?»
«Nicole?»
Annuisco quasi con paura di sentire la risposta, forse mi farebbe capire perché si comporta così.
«No! Non la amava, ma è iniziata una vera sfida tra Michael e Christian che li ha portati a scottarsi» mormora fissando la parete alle mie spalle.
Ho domande a cui vorrei dare risposta, quello che so oggi mi crea ancora più curiosità e mi fa comprendere un po' di più il rapporto conflittuale dei due. Ma se lui non l'amava perché è così rilevante nella loro vita? Come lo ha cambiato? Cosa è successo?
Avverto ogni paura colpirmi il petto, mi sento confusa e curiosa ma anche timorosa. Percepisco il suo tormento, lo vedo attraverso i suoi occhi impressi nella mia mente. Nasconde molto di più di quello che potrei immaginare, se lo ha cambiato così tanto doveva per forza essere una persona importante.
Voglio sapere quanto ha influito Nicole nella sua vita e voglio conoscere il suo passato, assaporare il dolore e il cambiamento che lo circonda. Vorrei ascoltare la sua voce raccontarmi di se. Ho bisogno di sapere, di conoscere ma mi rendo conto di non poterlo fare perché tra di noi non ci sarà mai niente.
«Sa di te?» mi domanda.
«Di me?» chiedo a mia volta.
«Si!» esclama indicando il fianco sinistro.
La mia cicatrice.
Scuoto la testa e sfioro il tessuto della maglietta come per proteggerla. Lei mi ha accolta e senza vergogna o timore ha abbracciato il mio racconto e la mia sofferenza, Christian farebbe la stessa cosa o giocherebbe anche con me?
«Cosa provi per lui?» continua.
Ci penso alla domanda, ci penso bene prima di rispondere ma schiudo la bocca mordendomi le labbra nella confusione più totale.
«Non lo so Charlotte, è qualcosa che non riesco a controllare, mi fa male il petto quando qualcuno pronuncia il suo nome, quando avverto il suo profumo e mi manca il respiro saperlo accanto a me o lontano da me; non riesco a pensare ad altro che a quello che fa o farebbe, a quello che mi dice, a come si comporta...», sbuffo con voce incrinata.
Il naso ritorna a pizzicare, sbatto ripetutamente le palpebre provando a scacciare indietro le lacrime.
«Ti stai innamorando» sussurra mordendosi le labbra.
Mi stringo nelle spalle alzando gli occhi al cielo per cercare di respirare meglio e mandare giù questo nodo che mi soffoca.
«Devi dirglielo, devi dirgli della cicatrice e devi fargli capire quello che provi per lui se è quello che vuoi. Lui non è davvero quello che ti fa credere, anche lui ha paura... più di quello che dimostra. Fede però voglio solo che tu stia attenta, perché l'ultima cosa che voglio è che ti faccia soffrire, lo potrei uccidere se facesse una cosa del genere.» mi attira a sé stringendomi in un abbraccio.
Rimaniamo così per un tempo indefinito, il peso che provavo sembra affievolirsi di poco.
«Non ci sarà mai niente tra noi, non devi preoccuparti. Dopo il nostro ultimo litigio ho capito che per lui siamo amici, non gli interessa davvero di me!»
Lei scuote la testa in disaccordo, mentre io lascio andare un sospiro.
«Inoltre c'è anche mia madre che mi costringerà a partire con lei»
«Racconta a tua madre il vero motivo per cui non vuoi andare e falle capire che vuoi stare qui, dopotutto ci sono io... ed Elis.»
«Proverò a parlarle», rispondo in un mormorio.
Lei annuisce per poi aggiungere: «Volevo dirti anche io una cosa, ma non mi giudicare, okay?»
«Non lo farei mai», faccio sinceramente.
«Ricordi la mattina dopo la festa che ci siamo incontrati da Christian?»
Annuisco.
«Ho passato la notte con Ted...» fa frettolosamente alzando gli occhi al cielo.
«Ci siamo svegliati nel cuore della notte e non capivo dove fossi, avevo un mal di testa atroce ma lì c'era lui che si prendeva cura di me. Abbiamo preso a parlare e non so come siamo finiti per iniziare a baciarci e poi la mattina ci siamo ritrovati nudi nel letto» spiega tesa.
Sorpresa faccio: «Oh».
«Esattamente!» piagnucola.
«Quindi...ehm...l'avete fatto?» farfuglio.
«Eh»
La mia bocca assume la forma di una "O".
«Se lo scopre Carlo, mi uccide» stringe gli occhi in due fessure mettendosi le mani sulla faccia.
«Perché dovrebbe incazzarsi Carlo?»
«È sempre stato protettivo nei miei confronti, ha avvertito i suoi amici di starmi alla larga, se sapesse una cosa del genere ucciderebbe sia me che lui»
Sbuffo.
«Ah, la vera domanda è... cosa hai provato?» Faccio.
«Non è questo il punto» borbotta.
«È proprio questo il punto Cha, cosa provi per lui?» ribadisco.
Inizia a gesticolare con le mani in aria dicendo ripetutamente: «Non lo so, non lo so».
«Non ne avete parlato?»
«Dopo quella mattina, no» farfuglia in un lamento. 
«Sistemeremo le cose, okay?» provo a dirle.
Assente sussurrando: «Okay».
Ancora una volta le avvolgo le braccia in vita abbracciandola, provando a confortarla come le fa con me. Credevo che liberarmi di questo peso fosse troppo difficile, non comprendevo perché dubitavo del suo perdono, ma adesso mi rendo conto che Charlotte non è Jessica ed io non sono la stessa Federica di prima, soprattutto dopo che Christian ha iniziato a far parte della mia vita.

La Forma del DestinoWhere stories live. Discover now