Capitolo 48

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FEDERICA

Faccio zapping da circa mezz'ora cercando qualcosa da vedere in tv ma oltre qualche programma spazzatura, il resto dei film non catturano affatto la mia attenzione. Sono troppo intenta a pensare a Elis e alle sue parole speranzose; è andata via poco fa portando con se l'ultimo briciolo di razionalità rimasta; dopo avermi vista di pessimo umore ho deciso di raccontarle tutto, soprattutto dopo che ci ha beccati mentre Christian mi stampava un bacio sotto ai suoi occhi.
La sua conclusone è stata: «Abbi pazienza Fede, non devi sperare che le cose siano facili ma che ne valgano la pena! È un ragazzo super testardo ma ha un buon cuore, è difficile che si leghi ad una persona... l'ho potuto dedurre dagli anni in cui l'ho visto crescere, prima di parlarmi ci sono voluti due anni.»
Sono consapevole di non riuscire a stargli distante, più mi trovo lontana da lui più capisco quanto ho bisogno della sua vicinanza; la sua sola presenza cambia il mio modo di agire, di pensare. Mi fa sentire diversa, sono diversa quando lui è con me.
Perché però non prova a fidarsi di qualcuno? Rende tutto sempre così difficile.
Con lui è una continua lotta verso un qualcosa di indefinito, che spesso mi fa andare fuori di testa. Non capisco cosa prova per me e spesso credo non ci sia speranza per noi, un noi che lui a volte sembra non accettare ma altre non riesce a farne a meno. Percepisco un vuoto dentro di me che mi rende completamente nervosa, non riesco a pensare lucidamente e non capisco cosa gli abbia fatto cambiare umore. So che suo padre — per una ragione a me sconosciuta — gli causa profonda rabbia ma non capisco perché cambiare completamente i suoi programmi allontanandomi. Ha paura che gli faccia delle domande? Pensa che non voglia stargli vicino? Come può non fidarsi dopo che mi sono aperta a lui? È la prima persona dopo Charlotte ad avermi sentita parlare del mio "incidente", non può pensare che per me non valga la pena averlo vicino.
Il mistero del suo passato continua a crearmi una curiosità disumana, impaziente. Suo padre sembra una persona cordiale, a tratti seria ma pur sempre qualcuno che sa come rivolgersi e come convincere chi ha davanti, e questa dote Christian l'ha presa da lui ma non in grado di fare male, un male come quello che ha provato Chri.
Non credo che le ferite che porta sotto i tatuaggi sono state inflitte da suo padre, non sembra quel tipo d'uomo ma se Christian prova un'odio tale da rivolgersi a lui in quel modo e allontanarmi, probabilmente avrà contribuito ad alimentare il suo dolore. Vorrei consolare la sua anima e proteggere quel che è rimasto di buono dentro di lui, vorrei aiutarlo ma so che sarà difficile, tuttavia, mi impegnerò affinché lui possa fidarsi di me. Mi alzo dal divano e opto per una doccia calda, così da rilassare i muscoli, eseguo la mia solita routine che riesce ad impegnarmi e non farmi pensare troppo. Così dopo la doccia, depilo le gambe e passo la crema idratante al gusto di vaniglia e mandorla sul corpo, dopodiché mi dedico ai capelli e occupo altro tempo a laccare le unghie delle mani dopo aver mangiucchiato tutto lo smalto per il nervosismo.
Quando scendo al piano di sotto sono quasi le sei e mezza, così chiamo la mamma che sta preparando la valigia del ritorno e come al solito la ritrovo tutta indaffarata e scontrosa.
«Mi raccomando non dimenticare di essere puntuale, non ho tempo di aspettare... nel pomeriggio devo andare all'università» mi ricorda con quell'aria fredda che tanto mi infastidisce.
«L'hai già ripetuto tre volte, mamma» sbuffo spezzando una barretta di cioccolata.
«È meglio farti presente le cose, dopotutto sei sempre sbadata e ricordi sempre troppo poco... sarà per le schifezze che mangi con tua zia!» Dichiara ed io fisso la metà barretta che ho già divorato in così poco tempo.
«Non è vero, sei tu che sei troppo fissata con la linea e questo non c'entra con la mia pessima memoria» brontolo riponendo nella dispensa la cioccolata rimasta.
«Almeno ammetti di essere pessima nel ricordare le cose» fa lei e le sfugge un ghigno.
«Non dimenticherò di essere puntuale, partiremo con zio mezz'ora prima, va bene?» Domando spazientita.
Le raccomandazioni continuano ma il trillo del mio cellulare ha la meglio e perdo la metà del suo discorso. Ci sono tre messaggi da leggere e tutti sono di Christian.
«Mamma si ho capito, ci vediamo domani!» Taglio corto sentendo come un formicolio attraversarmi tutta.
«Mi raccomando...» continua lei ma la blocco subito.
«Va bene, si... A domani» la saluto e riaggancio concentrandomi sui suoi messaggi.

La Forma del DestinoWhere stories live. Discover now