Capitolo 57

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CHRISTIAN

Durante il nostro litigio a scuola sapevo di averla delusa, sapevo che dentro di lei stavo rompendo la speranza che riponeva in questo noi. Eppure, credevo che quando avessi udito dalle sue labbra esclamare di aver compreso che non sono capace ad amare, che vivo in un mondo marcio e che deve starmi lontana, mi sarei sentito meglio e invece mi sento vuoto, terribilmente spento e vorrei solo tornare indietro e perdermi in uno di quei giorni in cui c'era la pace attorno e tutto era silenzioso e placido. Vorrei poterla guardare dormire ancora un po', osservare quel bellissimo viso assonnato e concedermi di accarezzare quella pelle color latte, così candida e punteggiata da una costellazione che farebbe invidia ad ogni cielo. E invece, mi trovo a vagare nei nostri posti, da solo con la testa che mi esplode e il sangue che ribolle nelle vene. Vorrei amarla come merita, vorrei capire come renderla felice, e vorrei che smettesse di piangere per causa mia. Perché ha continuato a provocarmi? Sapeva che non avrei resistito. Voleva che lei mi odiasse, voleva ottenere l'effetto di portarmela via e forse ci è riuscito, anche se ero stato capace ad allontanarla da solo. Voleva essere quello che le svelava nel peggiore dei modi tutta la storia e se non avessi reagito lo avrebbe fatto, conosco bene Flores. So di cosa è capace quando vuole ottenere qualcosa, mi avrebbe fatto passare per mostro e lui sarebbe stato quello ingannato del duo. Non sopporto di pensare che la piccola dea adesso si starà facendo mille domande e magari starà lasciando sfogo alla sua fragilità. Come posso migliorare questo? Come posso rimediare? Vorrei vederla, poterle spiegare. L'ha anche paragonata a Nicole, come se fossero uguali ma non è così, lei non c'entra con Nicole, e adesso so che si chiederà chi è, cosa è successo ma non so come parlargliene, come raccontarle tutto senza essere frainteso. Nessuno mi ha mai creduto, tranne i miei amici che hanno vissuto con me tutta la storia, ma lei non crederà mai ad uno come me, ad uno che la fa piangere e picchia la gente. Vorrei essere migliore per lei, e non cadere nel cliché dello stronzo che ottiene tutto con la forza. Io non sono così, non voglio essere così. Sono diverso da Tom, sono diverso da mio padre e da quegli uomini che cercano il consenso di altri uomini per sentirsi superiori screditando le persone più deboli. No, non sono così. Non voglio essere così ma delle volte la mia impulsività mi costringe a fare azioni che controllo poco, mi costringe a fare male per non farmi male. Come faccio a raccontarle tutto? Se mi dovesse odiare cosa farei? Forse mi odia già. Ho bisogno di vederla ma devo lasciarle il suo tempo, questa giornata l'avrà fatta stare male. Tuttavia, passo davanti casa sua, Elis è fuori nel suo cortile insieme a Brown e il fratellino di Federica. Alzo gli occhi sulla finestra della sua camera, sarà lì? Starà piangendo? Non può essere a casa, non tornerebbe a casa in quello stato e Elis non sarebbe in cortile a giocare col cane se Federica fosse rientrata in quelle condizioni. Sarà da Charlotte? Starà piangendo sulla sua spalla, starà urlando che non vuole più vedermi? Come potrei biasimarla...
Agguanto il telefono e scrivo un veloce messaggio alla mia amica bionda, che probabilmente prenderà ad insultarmi e urlarmi contro appena ne avrà modo.
Lei è con te?
Scrivo veloce e invio prima di potermene pentire.
Ho solo bisogno di sapere se sta bene, mi dico. Il suono del telefono inspiegabilmente mi crea un nodo alla bocca dello stomaco, e mi accorgo che non ho mai provato simili sensazioni.

Charlotte:
Non cercarla.

Aggrotto la fronte, sbuffo ancora e scrivo velocemente: voglio solo sapere se sta bene.
Mi sento uno psicopatico, sono in preda all'ansia, non riesco a controllare tutte le vibrazioni che il mio corpo sente. Mi sento in trappola, come la mia anima ormai da tempo. Non voglio altro che sapere se sta bene, ribadisco.
«E tu non aiuti cazzo», urlo al display del telefono, leggendo il messaggio inviato dalla protettiva amica della Dea.

Charlotte:
Secondo te sta bene dopo quello che ha visto? Christian fanculo, ti avevo avvertito. Ora le stai lontano.

Sto per lanciare il cellulare quando il suono mi blocca per qualche secondo. È ancora lei.

La Forma del DestinoWhere stories live. Discover now