Capitolo 30

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CHRISTIAN

Rimango sotto il getto dell'acqua calda per un tempo indefinito, avrei la voglia di spaccare qualsiasi cosa incontro e urlare a più non posso per sfogare tutta la frustrazione che mi divora e mi logora. So che non sarà mai mia, so che non posso darle niente oltre l'illusione di poterla rendere felice ma averla vicina mi restituisce una calma disarmante, qualcosa che non potrei spiegare. È un vortice di energia quella ragazza, mi fa ribollire il sangue ma l'attimo dopo mi sento spoglio da tutte le armature. Io sono le tenebre lei il paradiso, io sono le fiamme e lei la pioggia, io sono la luce e lei è una piccola falena pronta a spiccare il volo. La mente mi riconduce il suo riflesso; le sue labbra rosee e carnose, i lineamenti del suo viso così delicato. Quel contrasto tra i capelli rossi rame e quel blu cobalto mi incantano, mi confondono. La pelle color latte punteggiata dalle lentiggini somiglia ad una dea, le sue forme morbide e i suoi fianchi lisci appena arrotondati mi fanno sperare che lei sia la mi psiche...  ma il mostro che giace accanto ad essa non è amore, perché cupido ha affrontato il viaggio nell'ade, le sue ali sono state spezzate e la sua anima non è mai stata custodita bensì calpestata senza pietà. Non ho mai incontrato una ragazza così, in realtà non ricordo neppure i volti delle ragazze che hanno fatto parte della mia vita per una notte, non ricordo la loro pelle o i loro nomi ne mi è mai passato per la testa doverci pensare. Non ricordo il gusto della loro bocca o l'odore del loro corpo ma Federica, lei ha creato dentro di me un enigma che io non riesco a risolvere. Socchiudo le palpebre e le sue labbra mi baciano ovunque, le sue mani si poggiano sul mio petto e tracciano i contorni dei tatuaggi. Ho sempre odiato quando qualcuno lo fa, perché la domanda che mi rivolgono è: "Hai coperto delle ferite?".
Al tocco le mie bruciature e i tagli inflitti da Tommaso ci sono ancora ma all'apparenza nessuno riesce a vederli.
Lei invece è stata discreta quando ha provato a tracciare la mia rosa dietro al collo, aveva intuito ci fosse qualcosa, l'ho notato dal suo sguardo e il suo silenzio accompagnato da un bacio mi hanno confuso. Amo il suo odore di vaniglia con l'aroma di mandorla misto al mio di muschio, prima della palestra lo avevo impregnato sul corpo, nella mente e nei vestiti. Riesco ancora a percepirlo ma la mia esigenza di avere a stretto contatto il suo corpo, manda il mio cervello in corto circuito.
Ho promesso a Carlo di starle alla larga, ha ragione, le causerei solo dolore ma non riesco. Non riesco a non pensarla e non riesco a credere che riuscirò a starle distante.
La sua immagine ormai diventa ad ogni risveglio più vivida, ogni mattino le sue labbra e il suo sorriso mi scrutano e mi osservano con dolcezza. Durante il giorno ritorna come se mi ricordasse che ha bisogno di me e la sera capisco che sono io ad aver bisogno di lei. Dalla prima volta che è rimasta a dormire con me, ad oggi non riesco più a riposare senza di lei accanto. Con lei gli incubi si riducono, riesco a scacciarli senza impazzire per tutta la notte.
Le mie palpebre si spalancano avvertendo il cellulare emettere un suono, sarà lei? Le avevo promesso che questa sera saremmo andati in un posto ma come potrò portarla nel luogo in cui andavo sempre con mia madre senza illuderla? Se lo farò mi sentirò un bastardo se non lo farò mi sentirò peggio. Sbatto un pugno contro le piastrelle scure del bagno e sopprimo un urlo per non farmi sentire da Agnese.
Esco dal box doccia con solo un'asciugamano intorno alla vita e osservo il cielo sgombro di nuvole. L'estate sta andando via dando inizio ad un altro capitolo della mia vita in quella scuola piena di pettegolezzi e cattiveria. Ho il terrore che possano sopraffarla se si venisse a sapere qualcosa di Federica, come con Nicole. Le loro chiacchiere l'hanno annientata anche se sono stato io l'artefice del suo destino, insieme a quel coglione di Michael.
Pensare al suo nome mi fa salire la bile su fino in gola, scaccio anche l'immagine di una minuta bionda dagli occhi color nocciola che mi supplica di smettere di metterla in ridicolo e prendo il telefono leggendo due messaggi.
Uno è di Luana con frasi poco velate; mi chiede quando potremo vederci e a quale festa, l'altro invece è del fiore candido da cui io devo stare alla larga.

La Forma del DestinoTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang