36 | 𝐀𝐫𝐦𝐨𝐧𝐢𝐚 𝐞𝐟𝐟𝐢𝐦𝐞𝐫𝐚 [𝟐/𝟐]

312 21 99
                                    

[ Canzone consigliata: Liberian Girl - MJ ]

"Liberian girlYou know that you cameAnd you changed my worldI wait for the dayWhen you have to say"I do"And I'll smile and say it too,I love you, Liberian girl, all the time

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

"Liberian girl
You know that you came
And you changed my world
I wait for the day
When you have to say
"I do"
And I'll smile and say it too,
I love you, Liberian girl, all the time..."
- Michael Jackson

"- Michael Jackson

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

To be continued...

«Allora- aspetta... aspetta- adesso!» esclamò a voce bassa il moro, una mano salda a quella della ragazza, trascinandola dietro a sé per sfuggire alle grinfie degli uomini della sicurezza che sorvegliavano il locale della festa. Quest'ultima, in seguito al cosiddetto taglio della torta, era diventata un vero e proprio party costernato di alcolici e animali da ballo: così, i due avevano deciso di fuggire furtivamente per ritirarsi in un luogo più quieto.

Ridacchianti come due bambini furfanti scorrazzarono per i corridoi dell'hotel, attenti a non farsi scorgere da anima viva o non provocare rumori che avrebbero potuto attirare l'attenzione altrui; l'uomo premette il pulsante dell'ascensore e attesero, riprendendo il fiato impiegato nella fuga.

«È stato divertente.» pronunciò lei, ancora arrossata in viso e con i boccoli biondi spettinati. Idem era lui, con i ricci corvini oramai sciolti del tutto e la giacca nera non più presente sulle spalle, sperduta su qualche divanetto del salone.

Sospirò, con il pollice le carezzò il dorso della mano. Era così piccola rispetto alla sua che riusciva a circondarla e stringerla del tutto. Le porte dinnanzi a loro si aprirono, e i due si appostarono all'interno della stanzetta lussuosa dal pavimento in moquette bordeaux e le pareti dorate. Egli, mai lasciando la presa alle fini dita di lei, indicò il piano della propria suite.

Rimasero uno di fianco all'altra, in un perpetuo silenzio; se, da un lato, la ragazza si trovava in uno stato di tensione e imbarazzo assoluti viste le ipotetiche aspettative, l'altro era meravigliato -ancora da quando l'aveva intravista in mezzo alla folla- a scrutare e affascinarsi per via della la bellezza disordinata di lei. Vedeva le loro mani congiunte e immaginava come sarebbe stato il poter posare le proprie su di lei, o che lei posasse le sue minute su di lui: sarebbero sembrate ancora più piccole, così. Oppure osservava l'abito che le cingeva la vita e cadeva così morbido sulle cosce snelle e pallide, e fantasticava sull'aspetto di esse e di ciò che vi si celasse nel nucleo. Tali pensieri gli fecero infiammare le gote, sudare la carnagione già accaldata.

ANOTHER PART OF ME • michael jacksonWhere stories live. Discover now