23 | 𝐅𝐚𝐥𝐥𝐢𝐧𝐠 𝐢𝐧 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐰𝐚𝐬𝐧'𝐭 𝐦𝐲 𝐩𝐥𝐚𝐧

346 24 71
                                    

[ Canzone consigliata: Do What You Do - Jermaine Jackson]

"I was crazy for youYou were crazy for meHow could something so right go so wrongMy love, sweet loveWhy don't you say what you sayWhen you say what you said anymore?Your eyes couldn't lieSo long goodbye, close the door

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

"I was crazy for you
You were crazy for me
How could something so right go so wrong
My love, sweet love
Why don't you say what you say
When you say what you said anymore?
Your eyes couldn't lie
So long goodbye, close the door..."
- Jermaine Jackson.

9 agosto 1988, Barcellona

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

9 agosto 1988, Barcellona

Nelle afose giornate passate a Madrid, la ragazza dalle iridi chiare aveva esplorato la città in compagnia dell'amica Jennifer e di Karen. Ormai formavano un trio solido. Avevano visitato il Museo del Prado, la Plaza Mayor, e tutti gli altri monumenti e luoghi d'interesse della metropolitana di origine araba, nonché capitale della bella Spagna. Poi, con l'intero staff del tour, erano volati a Barcellona, posizionata sul mar Mediterraneo: ogni città marittima in cui alloggiavano, lasciava a bocca aperta la fanciulla dai boccoli color miele. Amava quel clima mediterraneo, che tanto le ricordava la sua cara Roma - seppur la Spagna riserbasse architetture più colorate e variegate rispetto alla vecchia capitale romana. Aveva, come al solito, acquistato souvenir in ognuna delle cittadine, e spedito delle cartoline a casa, di cui i genitori la avevano ringraziata.

I drammi iniziati appena una settimana prima parevano essersi calmati - il ballerino Dominic passava il tempo con il gruppo maschile della band, ma non sdegnava le giovani e neppure la ex ragazza: semplicemente aveva sentito la necessità di cambiare compagnia.

Il moro, invece, aveva speso intere giornate nel discutere con i manager del tour, per svariati motivi: dal fatto che non rispettasse la dieta ad alto livello proteico impostogli, e saltasse i pasti, al fissaggio di ulteriori date in Giappone per quel dicembre. Ne aveva abbastanza del tour, ed i piani iniziali prevedevano che finisse negli ultimi giorni di novembre a Los Angeles - ma le richieste dei biglietti erano ancora elevate, ed il guadagno sarebbe stato molto più alto. Così, decisero di fissare altre date fino alla fine di dicembre, e poi sarebbe finalmente finita.
Per quanto riguardava la sua situazione con la corista dai riccioli d'oro, si trovava in stand-by: non avevano più avuto modo di incontrarsi al di fuori del lavoro e sviluppare il loro rapporto. Tuttavia, lui le faceva recapitare un mazzo di fiori colorati ed una lettera ogni giorno, in modo da non farle pensare che si fosse trattata di una cosa occasionale e fatta per puro egoismo. Era contento che il lavoro lo stesse tenendo occupato, in modo da non fargli pensare al tarlo della ragazza che amava - così lontana proprio a causa sua. Ma, dopotutto, non aveva tempo da dedicare a quel pensiero - quando non lavorava, si lasciava assopire e accogliere fra le braccia di Morfeo grazie al potente effetto dei farmaci che aveva riiniziato ad assumere. L'amico Bill lo aveva rimproverato numerose volte a causa di sua tale abitudine, ma egli non gli aveva dato ascolto. Non si accorgeva di quello che si stava procurando, a differenza di chi gli stava attorno: aveva perso svariati chili a causa dello stress e del pochissimo cibo ingerito, e la lucentezza nei suoi occhi pareva essersi opacizzata. Karen aveva provato a convincerlo a consumare almeno un pasto insieme a lei, ma l'uomo aveva rifiutato e detto di stare bene; lo stesso avevano tentato di fare DiLeo, Greg e persino la chitarrista Jennifer - su raccomandazione di Anna - ma egli non cedeva. Stava bene. Se ne era autoconvinto.

ANOTHER PART OF ME • michael jacksonWhere stories live. Discover now