2 | 𝐌𝐚𝐠𝐢𝐚

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La settimana successiva passò più lentamente del normale. Ogni giornata era di una noia straziante per la ragazza dai boccoli biondi e gli occhi chiari; ebbe modo di andare ad acquistare i biglietti del concerto con l'amico Tommaso, e proprio grazie alle conoscenze di lui riuscirono a procurarsi anche dei vip pass scontati, così da poter andare nel backstage a incontrare il cantante. Non vedevano l'ora: ogni giorno contavano le ore mancanti a quella serata speciale, che sapevano si sarebbero ricordati per tutta la vita.

«Tra esattamente quattro ore c'è il concerto, quindi tra due dobbiamo essere lì per l'apertura dei cancelli. Ci becchiamo davanti casa mia?»

«Certo, va bene. Ouch, non vedo l'ora!»

La ragazza ridacchiò: l'amico era più estasiato di lei. A volte lo paragonava persino alle fan che impazzivano per il cantante, tale era la sua adorazione nei suoi confronti. Poggiò la cornetta del telefono per andare a prepararsi: aveva calcolato alla perfezione le cose da fare, e aveva il tempo necessario per farsi una doccia, vestirsi e mangiare solo qualcosa a cena.

In meno tempo del previsto fu pronta; indossava una semplice t-shirt nera infilata in un paio di shorts di jeans chiari, e infine le fidate sneakers -anch'esse nere- ai piedi. Le piaceva vestirsi in modo semplice, dando priorità non tanto all'estetica quanto alla comodità. Aveva applicato in viso solo del fard e legato i boccoli biondi in una coda alta con uno scrunchie del suo colore preferito, il rosso fuoco. Si diede un'occhiata allo specchio, sistemò meglio il retro della maglietta all'interno del bordo dei pantaloncini e prese dal cassetto del comodino il biglietto con il pass. Scese di corsa le scale e si catapultò in cucina. Osservò le lancette dell'orologio da muro e prese un respiro di sollievo: non le restava che aspettare l'amico, ed era sicura che egli non avrebbe tardato di un minuto.

«Mi raccomando Anna, non perderlo d'occhio e stagli vicina, ci son un sacco di matti in giro, poi a quest'ora... ah, e sta' attenta anche nello stadio, sarà pieno di gente.» annuì impazientemente alla madre e salutò il padre con un abbraccio, poi camminò euforica fino al cancelletto, dove la aspettava il ballerino. Insieme si diressero a piedi verso lo stadio Flaminio, continuando a chiacchierare animatamente sulle loro aspettative, le emozioni... dopotutto avrebbero visto per la prima -e probabilmente ultima- volta Michael Jackson dal vivo. Lo avrebbero pure incontrato di persona e ci avrebbero fatto anche delle foto insieme. Per le vie della città si respirava l'aria di festa, agitata per l'imminente grande show. Durante il tragitto si imbatterono in un gruppetto di fan e continuarono parlando con loro: erano tre ragazze e un paio di ragazzi e tutti, tutti tranne Anna, indossavano la maglietta bianca con la stampa del cantante. Lei la riteneva una cosa eccessiva 'Chissà cosa pensa quando vede fans sbavargli dietro, indossare le sue maglie e che farebbero di tutto per lui.' si chiedeva sempre: doveva essere una cosa alquanto imbarazzante. Fosse stata lei al suo posto, sarebbe stata infastidita da tutta quell'insistenza e attenzione a cui veniva ogni giorno sottoposta la pop star. Un po' le dispiaceva, quando si metteva nei suoi panni. Tanti parlavano male di lui, lo descrivevano come un tipo strano, senza soffermarsi che dietro all'artista e ballerino si celava una persona. Magari una persona sensibile, una persona per bene, e ciò la faceva a volte deprimere, a volte infuriare.

Arrivati alla struttura trovarono il delirio. Fra persone impazzite e poliziotti che cercavano in qualche modo di regolare la folla, riuscirono a entrare e accaparrarsi dei posti in prima fila grazie al vip pass. Dei bodyguard gli dissero che in pochi minuti sarebbero potuti accedere al backstage, tempo che il cantante fosse pronto e li avrebbero chiamati.

Lo stadio si riempì in fretta, come le tribune. Si innalzava sempre di più il rumore di sottofondo, il cielo iniziò a scurirsi e le prime luci di scena vennero accese, seppur mancasse ancora più di un'ora. Finalmente l'uomo della sicurezza che li aveva avvertiti precedentemente li richiamò, insieme a un altro centinaio di persone, e li portò dietro al palco, dove si trovavano tutti i camerini e le sale riunioni.

ANOTHER PART OF ME • michael jacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora