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Dopo aver girato l'angolo, Matt mi porge il secondo casco.

_ Salta su, ti riporto io a casa _

Io guardo Marina, che annuisce.

_ Io posso anche andare a piedi, non abito molto lontano _

_ No, tu mi aspetti qua _ la riprende gentilmente il mio collega _ Tra cinque minuti riporto a casa anche te. Non ti muovere _

Io e la mia amica lo prendiamo in giro per il suo tono ridacchiando come due ragazzine. Lui alza gli occhi al cielo, facendo poi ruggire la sua moto. So che me la farà pagare.

Passo tutto il viaggio appiccicata a lui, dato che ha deciso di terrorizzarmi muovendosi velocemente sulla strada. Ha anche osato fare un paio di curve strette, facendomi quasi strisciare il ginocchio sull'asfalto. Giuro che, se ne esco viva, lo ammazzo.

Quando, finalmente, ci fermiamo davanti a casa mia, scendo molto velocemente da quel pericolo ambulante e lancio stizzita il casco a Matt. Che se la ride, il bastardo.

_ Non ti sarai mica spaventata per un paio di curve _ mi prende in giro.

_ Le curve, la velocità ... Tutte cose che ti avevo proibito di fare _ borbotto, dandogli le spalle e iniziando ad aprire il cancello. Lui ride ancora più forte.

_ Dammi dieci minuti e ritorno, collega _

Questa sua frase mi prende alla sprovvista, e dimentico subito la mia rabbia.

_ Non c'è bisogno di ritornare ... _

_ C'è in casa qualcuno?_

Lancio un'occhiata alla finestra del soggiorno, ma è spenta. So perfettamente dove si trova Barbara ora, e so anche che ho una voglia matta di parlare con lei. Devo sapere se Eva le ha detto qualcosa di cattivo e vedere come sta. Ma probabilmente non è un buon momento. Credo che manderò un messaggio a Eleonora per vedere se domani posso andarle a trovare.

_ No, nessuno. Ma non è un problema, devo comunque finire un lavoro per domani, e ... _

Matt mi ferma con un gesto della mano.

_ Allora la mia presenza ti sarà utile. Dieci minuti. E non aprire a quello stronzo_

Rimango a fissarlo mentre parte, imbambolata. Non riesco davvero a capire cosa succede a Matt in questo periodo. Perché è così attento? E perchè le sue attenzioni mi disturbano così tanto?

Salgo in casa rimuginando sui miei pensieri. Guardo senza voglia i documenti che ho sul tavolo, rendendomi conto che, per la prima volta, non ho voglia di leggere. Leggere significa pensare. E io non me la sento. Ormai è da qualche settimana che la mia mente si muove, senza lasciarmi un attimo di respiro. Prima Matt, poi Riccardo, Luca, il litigio con Barbara, la riappacificazione di Edoardo e Matt ... Ho bisogno di una pausa, anche per una sera. Ho bisogno di non pensare.

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Quando Matt ritorna, io sono china sul pavimento, con la testa infilata nell'armadietto degli alcolici. Ubriacarsi non è mai la soluzione giusta, ma qualche goccia di vino ti consente di avere la testa vuota.

Il mio collega squadra da cima a fondo l'armadietto. Quando gli ho aperto la porta con una bottiglia di Sangiovese in mano, non ha battuto ciglio, e si è seduto anche lui sul pavimento per rovistare nello scaffale.

_ Vedo che hai parecchio vino, qui. Devi piacerti un sacco _ si acciglia.

_ Sì, secondo il  io modesto parere, il rosso è il più buono. Però ..._ Gli indico la cucina _ Ho comprato anche della birra. Sai, nel caso qualche  mio collega si intrufolasse di nuovo a casa mia .... E' lassù, nella mansarda_

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