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Sbatto un paio di volte le palpebre. È la prima che Matt mi chiede qualcosa di privato. Era curioso per l'uscita di due settimane fa perché andava ad intaccare il nostro lavoro. Ma questo ... E' interesse personale?

_ Sono di Milano_

Sembra sorpreso.

_ Davvero? E che ci fai qui? Milano non è il sogno di tutti i lavoratori e di tutti i ragazzi?_

Ridacchio.

_ Beh, a quanto pare non di tutti_

Mi invita con un gesto della mano a spiegare.

_ Mio padre lavora per una ditta di meccanica. È un agente di commercio: banalmente, lui contatta i clienti nuovi per far avere loro la lista dei loro prodotti e si assicura che vengano accontentati. Dato che è molto bravo, gli hanno proposto, sette anni fa, di trasferirsi qui, in modo da avere un'area più ampia sul quale lavorare. Il suo sogno e quello di mia madre era di trasferirsi in una località vicina al mare. Lontani dalla grigia Milano_

_ Bologna non è vicina al mare_

_ Ma Cesena lo è. Noi ci siamo trasferiti a Cesena. Poi io ho cercato casa qui, un po' per l'università, un po' per il lavoro_

Matt annuisce lentamente, come per assorbire tutte le informazioni.

_ Sette anni fa ... Quanti anni avevi?_

_ Diciassette. Sono di due anni più giovane di te_

_ Dev'essere stato difficile ... Diciassette anni ... Sei giovane, ma hai già costruito la tua vita sociale, il giro di interessi ... _

Scrollo le spalle. In realtà, è stato molto più facile di quello che credevo. Dato che le persone più importanti della mia vita mi avevano tradito, lasciare la città è stata una cosa rassicurante. Il fatto di non dover vedere per forza i loro volti tutti i giorni lo era.

Sfioro con le dita il telefono, lasciato per terra, e rabbrividisco. Cosa succederebbe se sbloccassi il suo numero? Mi avrà chiamata? O mi avrà mandato qualche altro messaggio intimidatorio? Ed Eva? Anche lei vuole a tutti i costi incontrarmi?

_ Ilenia. Ehi. Cambiamo argomento. Torniamo sui libri_

Matt mi scuote per una spalla, e io lo fisso imbambolata. Cosa vuol dire?

_ Per tutta la mattinata, hai avuto quell'espressione. Sembri arrabbiata e preoccupata. Dato che non hai mai lavorato male con me, neanche quando ero... intrattabile, e visto che non volevi scendere giù con i tuoi amici per rilassarti, ho pensato di ... distrarti io. Mi dispiace, non pensavo che chiederti del trasferimento potesse farti risorgere dei brutti ricordi. Non pensarci. Parliamo d'altro_

Il cuore mi batte all'impazzata, anche se non ho ben chiaro il motivo. Sono in parte commossa e in parte incredula. Matt sembra aver capito. E sta cercando di distarmi. Ma ... perché?

_ Mi ... Mi dispiace, Matt. Se preferisci, oggi me ne vado prima ... Non vorrei fare altri disastri_

Lui scuote la testa.

_ Tranquilla. Capitano a tutti giornate così. Non siamo perfetti e non lo sono neanche le persone che ci circondano_

Non ha mai detto una frase più vera di questa. Soprattutto gli altri.

_ Torniamo in ufficio, ma usciamo prima. Ti porto in un posto. Vedrai, ti piacerà. E ti aiuterà a sfogarti. Per ora, vediamo di concludere almeno un capitolo_ mi dice, alzandosi e sorridendomi un poco, per poi allungarmi la mano per aiutarmi.

La sua mano stringe forte la mia, forse troppo. Ma è la cosa più rassicurante che abbia sentito da due giorni.

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