1. 1980 - Città

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«Aiutami!» Gridò Robert Barber, cercando di sollevare da solo una cassa pesante quasi sessanta chili «Ohei! Will! Aiutami a caricarla!»

«Aspetta un attimo» rispose l'altro, tirando una lunga boccata dalla sigaretta «Non è che hai urgenza»

«E invece sì che ce l'ho. Scemo. Se non portiamo via questa roba in fretta, sai che cosa ci fa il Falcone?»

«Dai, un attimo. Che finisco la sigaretta».

Robert smise di cercare di alzare la cassa e si raddrizzò. Era tracagnotto, con occhi come punte di spillo, piccoli e acuti, e il naso regolare era la cosa che gli piaceva di più nella propria faccia; tutto il contrario di Will che era alto e magro, con un volto liscio da bambino che per qualche motivo faceva impazzire le ragazze, sebbene esibisse un naso spezzato in due punti.

«Il Falcone ci ammazza, Will» Dichiarò semplicemente Robert, senza traccia di paura «Quindi ora butti quella sigaretta da signorinella e mi aiuti immediatamente».

Will guardò la sigaretta che si era rollato da solo, preparata con costoso tabacco danese light. Quel tabacco era una delle poche cose puramente auto-indulgenti che si concedeva con la sua magra paga e non gli piaceva che lo si definisse "da signorinella".

«È roba buona» Disse, veemente «Solo perché non puzza come le tue ascelle, non significa che non sia da uomini»

«Oh, è roba buona? È proprio quello che dirà il Falcone quando assaggerà il tuo cervello» rispose Robert, fissandolo dritto negli occhi con uno sguardo quasi da invasato.

Sullo sfondo di quella conversazione si apriva un immenso capannone usato come deposito per i materiali agricoli più disparati, dal verderame alle sementi, dai pesticidi agli attrezzi, nonché per una serie di altri articoli che poco o nulla avevano a che fare con il mondo contadino.

Will sospirò, buttò la sigaretta e la spense con il piede, poi andò ad aiutare Robert a caricare la grossa cassa di legno sul retro dello scassato e scrostato pick-up, sbuffando e lamentandosi.

«Se lavoriamo per la mala, però, ci potrebbero pagare un po' di più»

«Sta' zitto, che è già tanto che non ti fanno più secco di quello che sei» Robert stava per raggiungere il posto del conducente quando vide arrivare una Ford Mustang rossa tirata a lucido «O, diavolo, pettinati!»

«Che?» fece Will

«Pettinati, ti ho detto! Quella è la macchina di Richard Maverick».

Immediatamente, Will si aggiustò i capelli con le mani come meglio poteva, sperando di sembrare presentabile. Non si scherzava con Maverick.

La mustang rossa si fermò e i due uomini deglutirono quasi contemporaneamente, in attesa. Cosa ci faceva un pezzo grosso come Richard al deposito? Di solito era circospetto, attento a non farsi trovare in luoghi come quello, eppure vedevano la sua automobile tirata a lucido proprio con i loro occhi.

A sorpresa, dall'auto non scese lui (sebbene fosse presente, potevano vederlo seduto al posto di guida) bensì una ragazza alta, dai capelli biondi e lisci, che indossava un giubbotto Perfecto in pelle di cavallo decorato da alcune catenelle di metallo. Stringeva in mano quella che sembrava una borsetta, anch'essa di pelle nera.

«Salve, signora» Disse prontamente Robert, togliendosi il cappellino

«Tu sei Barber?» domandò lei, gelida

«Sì, signora, sono Barber»

«Quindi quello lì» e indicò con il mignolo l'altro uomo «È Will Clarke?»

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