Senza aggiungere altro di compromettente, esco dall'ufficio e mi chiudo la porta alle spalle. Mi ci appoggio contro, tirando un lungo sospiro e chiudendo gli occhi. Ecco. È finita. Dovrò cercarmi un'altra redazione che mi assumi. Sempre che ce ne siano altre che cerchino ancora, a fine settembre.

_ Va tutto bene?_

Una voce esitante alla mia destra mi raggiunge. Alzo le palpebre e vedo Riccardo con un pacco di fogli in mano venir verso di me lentamente. Come se fossi un animale ferito. Lo sono?

_ Sì ... Più o meno sì_

Mi sorride gentilmente e mi invita, con cenno della testa, a seguirlo.

_ Ti offro questo famoso cappuccino, dai_

Imbarazzata, abbasso la testa, ma lo seguo comunque. Merda.

_ Hai sentito tutto, vero?_ mormoro mogia.

Lui fatica a trattenere una risata.

_ Sì. Non ci sei andata giù pesante, quindi non credo che dovresti preoccuparti più di tanto. Stai tranquilla, Matt avrebbe già cercato di buttarti fuori se davvero ti avesse considerata incapace di fare il tuo lavoro. Solo ... è fatto così_

Fermi davanti alla caffetteria, non ho più scuse per evitare il suo sguardo. Perciò decido di soddisfare la mia curiosità.

_ Si comporta così con tutti?_

_ Mmmh... _ Riccardo posa i fogli su un tavolo e mi invita a sedermi. In teoria, dovrei tornare subito, ma ... la scelta tra Riccardo e Matt è piuttosto facile. Il mio collega ce la farà benissimo senza di me per qualche minuto in più.

_ Direi di sì. Perlomeno, è parecchio scontroso verso tutti i suoi colleghi. Verso i superiori è abbastanza rispettoso, ma è un atteggiamento che si è guadagnato. È davvero bravo in quello che fa e la compagnia non se lo lascerebbe scappare nemmeno per tutta l'insolenza del mondo. Con gli autori ... è un vero principe_

_ Si può dunque affermare che Matt è un camaleonte_ sorrido e Riccardo scoppia a ridere.

_ Sì, decisamente sì. È un paragone corretto_

I nostri cappuccini sono pronti e io digito di nuovo sulla macchinetta per averne un altro per il mio collega.

_ Quindi pensi che non mi farà licenziare?_ gli chiedo, divertita.

_ No, fidati. Adesso che ha scoperto che sai tirare fuori la voce, sarà addirittura gentile_

Sorrido a Riccardo: lui non ci lavora assieme, ma non so perché la sua affermazione mi rassicura. Rimaniamo per qualche minuto in silenzio a guardarci, trattenendo a stento le risate. Poi si raddrizza sulla sedia e assume un tono più formale.

_ Allora ... _ Riccardo prende un bel respiro, come se dovesse confidarmi un omicidio da lui commesso _ Che fai questo week and?_

Ci penso su qualche secondo, ma in realtà non ho programmato nulla.

_ Non so. Pensavo di starmene a casa a leggere e a bighellonare_

Okay, non è un bel programma, ma gli ultimi fine settimana sono stati impegnativi. Avrò anch'io il diritto di annoiarmi un po', no?

_ Sia il sabato che la domenica?_

Mi rigiro la tazza tra le mani. Voglio davvero fare la figura della pigra di fronte a Riccardo?

_ Sabato lavoro. E comunque non so ... Non sono una che programma in anticipo. Sono aperta a tutte le proposte ... e se non ce ne sono, al massimo vado a farmi un giro in centro_

Riccardo annuisce. Sembra strano. Che gli prende?

_ Che ne diresti ... se sei libera, ovviamente ... di cenare con me, sabato?_

Spalanco gli occhi, completamente sbalordita. Cenare ... con lui? È un appuntamento? Non credo... ci conosciamo da appena quattro settimane ... O forse sono solo io che sente il bisogno di aspettare più tempo possibile e quasi un mese è un giusto periodo?

_ Cenare ... dove?_ riesco a chiedere.

_ Non so... in qualche ristorante carino ... _ Riccardo mi osserva. Sembra preoccupato _ Non ne hai voglia?_

_ No!_ esclamo _ Cioè, sì, certo che ne ho voglia... _

Vedo le sue spalle rilassarsi e il suo volto illuminarsi di una splendido sorriso. Per me ... ?

_ Bene. Allora ... sabato sera? O è meglio domenica? _

_ No ... sabato va benissimo_ mormoro confusa. Cosa mi sta chiedendo? È una semplice uscita e mi sto immaginando tutto?

_ Perfetto _ Riccardo sembra il ritratto di un angelo, mentre sorride _ Allora ti passo a prendere. Ti dirò l'ora e il luogo più avanti_

Si alza e, da vero gentiluomo, butta entrambi bicchieri nella spazzatura. Io ancora non mi sono alzata che lui si gira verso di me, mi scocca un sorriso enorme e mi saluta.

Oh, gesù. Che diavolo è appena successo?

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Rientro nell'ufficio ancora confusa, scordandomi completamente dello scontro titanico che mi aspetta. Matt è ancora seduto sulla sua sedia, e mi osserva di sottecchi mentre vado verso la mia scrivania.

_ Quello non è il mio cappuccino?_ dice e questo mi risveglia dal mio torpore. Mi rendo conto di aver posato il bicchiere sul mio tavolo, quando invece avrei dovuto consegnarlo a Matt.

_ Ah ... sì ... _

Vado verso di lui automaticamente e gli poso il bicchiere di fronte. Non oso guardarlo negli occhi, perché l'adrenalina della rabbia è stata spazzata via dalla confusa richiesta di Riccardo. E non so più cosa dirgli. Per fortuna, almeno per una volta, ci pensa lui ad avviare il discorso.

_ Mi sono accorto che i libri che ti avevo dato sono troppo complessi, li ho lasciati al reparto di economia. Te ne ho messi altri sul computer. Leggi i primi capitoli di ognuno di loro e per ciascuno fai una piccola sintesi e un commento sulla grammatica, sul lessico e sul senso in generale. In sostanza, mi devi dir se possono essere pubblicati in lingua italiana. Se lo sono, te li assegnerò per le prossime settimane da tradurre _

Lo osservo a bocca aperta. È il discorso più lungo che io abbia mai sentito uscire dalla bocca di Matt. E senza insulti o frecciatine!

_ Stai tranquilla, so che è un lavoro lungo. Ogni volta che avrai finito un capitolo, lo rivedremo assieme ad una traduttrice_

Solo in quel momento comprendo che Matt sta facendo quello di cui prima gli avevo incolpato la mancanza: il suo lavoro! Mi sta spiegando con precisione quello che devo fare, risultando così un buon maestro. Ed è anche riuscito a rassicurarmi!

Prima che il miracolo finisca, annuisco velocemente e ritorno alla mia scrivania, afferrando il primo libro della pila. Storia inglese. Deve essere piuttosto interessante.

_ Ancora una cosa _ Il tono di Matt mi fa alzare la testa e incrociare involontariamente i suoi occhi, che mi tengono incatenata quando mi dice: _ Scusami, Ilenia_

Oh, cielo...

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Buon pomeriggio! Eccovi il vostro sesto capitolo, che comincia con l'immagine di Edoardo. Divertitevi! 

Dragon ꧁꧂

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