~57~ Chris Reed.

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"Hai preso tutto?" mi chiese mia madre facendo irruzione nella mia stanza per la milionesima volta quella mattina.

"Mamma! Puoi per favore bussare?!" esclamai esasperata indicando il mio corpo coperto solo dall'intimo. Ero ferma davanti l'armadio da trenta minuti, solo che con il clima di quegli ultimi tempi non sapevo più cosa indossare.
Lei mi guardò, fece un passo indietro e bussò.

"Scherzi?" chiesi alzando un sopracciglio. Fece spallucce e si avvicinò.

"Ti ho data alla luce e cambiato i tuoi pannolini per mesi, non mi scandalizzo" rispose lei andando dritta verso il borsone sul mio letto.

"Parliamo di privacy, un concetto a te sconosciuto a quanto pare" dissi afferrando dall'armadio un body senza maniche bianco e una camicia verde petrolio lunga fino alle ginocchia che avrei lasciato aperta.

"Non ho tempo per la privacy, devo controllare se hai tutto e poi scappare a lavoro" disse passando in rassegna tutto quello che c'era all'interno di quel borsone che avevamo ricontrollato insieme una decina di volte.

"Sto via una sola notte per far compagnia ad un'amica" risi vedendo la sua espressione concentrata.

"Lo so, ma le uniche volte che sei rimasta a dormire fuori è stato dai signori Hampton quando io ero via" disse lei mentre guardava con odio la mia borsa, perché sapeva anche lei che non mancava assolutamente nulla, e questo la faceva impazzire.

"Okay, mamma, può bastare. Tu adesso andrai a lavoro ed io a scuola, ci rivedremo domani e andrà tutto bene" dissi afferrando le sue spalle costringendola a girarsi verso di me. Sorrisi per rassicurarla, si preoccupava troppo ultimamente.

"Piccola mia, ti voglio bene" disse lei abbracciandomi come fossi una bambina.

"Anch'io, ma adesso sbrighiamoci o faremo entrambe tardi" risi vedendomi costretta a sciogliere il nostro abbraccio.

"Hai ragione. Ti aspetto in macchina" disse lei chiudendo la borsa dopo aver messo un altro pacchetto di fazzolettini per sicurezza. Ah, le mamme, persone meravigliose ma anche esagerate.
Prese la borsa e fece per uscire dalla mia camera quando si fermò ad osservare un punto della mia scrivania, feci un passo a destra per capire cosa fosse e fu allora che vidi una mia foto insieme ad Alec. Lei la prese in mano e accarezzò il viso di mio fratello con fare nostalgico.

"Vorrei tanto che fosse qui con noi" sussurrò tristemente.

"Ovunque sia sono sicura che sarà fiero di te, così come lo sono io" sorrisi per cercare di affievolire almeno un po' la tristezza per l'assenza di Alec. I suoi sentimenti erano i miei, nonostante io continuassi a convivere con i sensi di colpa che mi costringevano a credere di essere io la causa della sua scomparsa improvvisa... ma solo Dio sapeva dove fosse quello zuccone di mio fratello in quel momento, quindi il minimo che potessi fare per lui era vivere al massimo ogni giorno insieme ai miei amici.

"Di me? Ah, non credo proprio, tu sei sempre stata la sua preferita" rise posando la foto. Era vero, io e Alec eravamo complici, facevamo tutto insieme e ci guardavamo le spalle l'un l'altro.

"Ancora oggi mi chiedo cosa io abbia fatto di tanto bello nella mia vita per meritare voi due" disse con uno sguardo di puro amore.

"Bhe, la tua figlia preferita ti sta chiedendo di lasciarla vestire" dissi sollevando l'appendiabiti con metà del mio outfit.

"D'accordo, d'accordo, ti lascio in pace" sbuffò lei posando la foto e alzando le braccia in segno di resa lasciando la stanza e portando con sé la mia borsa. Chiusi la porta che aveva lasciato aperta e mi vestii completando il tutto con un paio di jeans neri a vita alta, una cintura nera lucida, una giacca di pelle, che però non indossai ma che portavo con me nel caso sentissi freddo in serata, e degli stivaletti neri. Si, quello era il giorno dell'outfit quasi total-black.
Ero già truccata, quindi dovetti semplicemente sciogliere i capelli dalle trecce che avevo fatto la sera prima per renderli mossi, una volta fatto presi lo zaino, la giacca, il cellulare e scesi velocemente al piano inferiore.
Afferrai in fretta e furia le chiavi di casa e finalmente uscii assicurandomi di aver chiuso bene tutto. Appena mi girai per scendere le scale del portico vidi qualcuno, si, ma di certo non mia madre. Si trattava invece di un ragazzo dalla carnagione chiara, dai magnetici occhi dello stesso colore del ghiaccio, in netto contrasto con il nero corvino dei suoi capelli, indossava una felpa nera e un paio di jeans dello stesso colore... stavo sbavando e non lo negavo.
Era appoggiato alla portiera di una range rover nera che ricordavo aver visto nell'enorme garage di casa sua quando ancora ci 'odiavamo', era rivolto verso di me con le braccia incrociate al petto e un paio di occhiali da sole che teneva nella mano sinistra. Potevo cadere lì a terra da un momento all'altro, e non ero l'unica, dato che due ragazze che passavano di fronte a lui iniziarono a fissarlo con la bavetta alla bocca facendo urletti isterici.
Appena le ragazze si allontanarono mi fiondai sul ragazzo dagli occhi di ghiaccio, gli saltai in braccio e iniziai a baciarlo, cavolo, sentire il suo profumo così buono, il suo tocco caldo, i capelli morbidi come seta e le sue labbra perfette... ogni singola particella del mio corpo era in fiamme.

!SOSPESA! Bad LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora