~41~ Segreti Svelati.

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Ero lì in piedi, ferma e immobile, mentre guardavo la donna davanti a me come se fosse uno strano scherzo di pessimo gusto creato dalla mia mente. Faticavo anche solo a reggermi in piedi ma per fortuna c'era Dylan dietro di me, che nel frattempo saettava lo sguardo tra i presenti come a cercare una risposta a quella situazione, una risposta che avrei voluto sentire anch'io. 

"Mia madre è figlia unica e mio padre aveva solo un fratello che da anni è da qualche parte in Europa, Germania probabilmente... quindi mi spiace ma deve aver sbagliato persona" dissi facendo un passo indietro confusa e spaventata da quella storia. Ero abbastanza convinta dell'assenza di una zia nel mio albero genealogico, quindi era ovvio che si trattasse di un malinteso, di certo non ero l'unica Johnson del Paese. Presi un respiro profondo ripetendomi quelle parole nella mente per tranquillizzarmi. 

"Sei cresciuta con queste bugie?..." chiese lei sconvolta, fece per aggiungere altro ma il professore la fermò. 

"Tu e Ariet andate nel mio studio, vi raggiungo non appena avrò giustificato al suo professore il perché dell'assenza. Dylan, forse è meglio che tu venga con me, ti riaccompagno in classe" disse il professore prima parlando alla donna e dopo rivolgendosi ad occhi di ghiaccio. A quelle ultime parole immediatamente m'irrigidii e istintivamente tesi una mano indietro trovando subito quella di Dylan che si strinse intorno alla mia. 

"Dylan resta, la prego" implorai il professore stringendo forte la mano di Dylan come se temessi che qualcuno possa strapparlo via da me. Non sapevo quello che avrei sentito di lì a poco ma sapevo che se fossi stata da sola sarei crollata, avevo bisogno di lui. Matthews annuì arrendevole e ci lasciò camminando verso la classe di matematica. Rimanemmo così solo io, Dylan e la donna ancora senza un nome. Lei mi sorrise un ultima volta prima di girarsi e incitarci a seguirla lungo i corridoi della scuola, anche se con tanta incertezza la seguimmo fino all'ufficio accogliente del professor Matthews, dove, anche quando ci sedemmo nei divanetti in pelle nera, non lasciai mai la mano di Dylan ma lui non sembrava affatto infastidito, anzi, stringeva la mia mano forte almeno quanto io la sua. Restammo alcuni minuti in un silenzio fin troppo imbarazzante fino all'arrivo del professore che completò la sistemazione che avevamo preso nell'ufficio, io e Dylan in un divanetto e lui e la donna in quello di fronte, a separarci solo un basso tavolino in vetro. Dopodiché a spezzare il silenzio fu la donna. 

"Prima non ho avuto modo di presentarmi, mi chiamo Justice Johnson" si presentò lei ma non rimasi per niente sorpresa dal fatto che avessimo lo stesso cognome, come avevo già detto esistevano centinaia di Johnson sparsi qua e la. 

"Deve esserci qualche errore, come ho già detto io non ho zie" dissi di nuovo sperando davvero che fosse la verità. 

"I tuoi genitori si chiamano Dana e Shawn Johnson. Tuo padre è morto quasi 16 anni fa. Hai un fratello che si chiama Alec, sono abbastanza convincente?" disse e non so come feci a non svenire all'istante. Dylan strinse forte la mia mano senza mai distogliere lo sguardo dalla sottoscritta, gli ero grata che fosse lì con me. 

"Lo saprei se avessi una zia, no?" provai ancora non riuscendo a credere a quell'informazione troppo grande. Non si scopre da un giorno all'altro di avere una zia, un parente così stretto, è impensabile. 

"Dopo che mio fratello è morto abbiamo avuto parecchi problemi, tua madre era a pezzi, lo eravamo tutti, e ha deciso di prendere te e tuo fratello e di andare via senza dirci dove, non voleva che cresceste accanto a noi" spiegò giocando nervosamente con le dita, nei suoi occhi c'era tanta tristezza nel ricordare quelle cose ma le sue parole ancora non mi bastavano. 

"Ammettendo che sia vero, e ho ancora i miei dubbi, allora perché non mi hai mai cercata in questi 16 anni?" chiesi stringendomi il labbro tra i denti, gesto che mi accorsi di fare ogni volta che ero nervosa e nell'ultimo periodo lo ero davvero troppo spesso. 

!SOSPESA! Bad LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora