~5~ Acqua.

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"Magnifico" disse sorridendo con sguardo malizioso.

"Non farmene pentire" sospirai portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Ora vado a cambiarmi, dopo vado a cucinare qualcosa. Tu stai qui, non so guarda la tv, ma non toccare niente e non muoverti" raccomandai.

"Venire con te non mi dispiacerebbe" disse ghignando.
In risposta gli lanciai un'occhiataccia.

"Stavo scherzando, stavo scherzando" disse alzando le mani in segno di resa.

"Stai qui, torno subito" Sbuffai per poi tornare al piano superiore.
Entrai in camera e presi dell'armadio dei pantaloncini di tuta grigi e una maglia a mezze maniche bianca aderente.
Mi cambiai e legai i capelli in uno chignon disordinato.
Il fatto che un maniaco si sia auto invitato in casa mia non vuol dire che io debba rinunciare alla comodità.
Tornai in salotto dove lo vidi girovagare per la stanza guardando le foto.

"Hai finito?" Chiesi appoggiandomi allo stipide della porta.

"Questa?" Chiese a sua volta mostrandomi una foto.
La più preziosa che ho...
L'unica in cui eravamo tutti assieme.

"Ero appena nata. Sono mia madre, mio padre e mio fratello." Spiegai avvicinandomi e prendendo in mano la Foto.

"Dove sono adesso?" Chiese curioso.

"Possiamo non parlarne?" Dissi posando la foto al suo posto.
Lui annuì arreso.
Andai in cucina ed iniziai a cucinare qualcosa.

"Vuoi una mano?" Disse occhi di ghiaccio entrando in cucina.

"No" dissi continuando a smanettare con gli ingredienti e le padelle.

"Dai, lascia" disse lui prendendomi la padella dalle mani.

"Apparecchio" dissi lasciandolo ai fornelli.
Apparecchiai la tavola per due. Mi sembra così strano mangiare con qualcuno e non da sola come sempre.
Tornai in cucina e lo vidi di spalle, i sui muscoli si contraevano ad ogni suo movimento. Dire che non sto sbavando sarebbe una bugia.
C'è da dire che si sa muovere bene tra i fornelli.

"Mi devo preoccupare?" Chiesi avvicinandomi a lui.

"Di cosa?" Chiese confuso mentre faceva soffriggere della cipolla.

"Bhe, il mio compagno di classe a cui ho accidentalmente versato dell'aranciata addosso, non ché pervertito e maniaco, causa della mia schiena dolorante e del naso sanguinante, adesso sta cucinando nella cucina di casa mia." Dissi affiancandolo.

"Ah Ah, ti sei dimenticata estremamente sexy" disse inchiodandomi fra le sue braccia contro il lavabo. Si stava avvicinando pericolosamente.
Avvicinai lentamente la mano alla manovella dell'acqua per non farmi vedere mentre guardavo quei suoi bellissimi occhi di ghiaccio che scrutavano i miei.

"Ed estremamente modesto" continuai in un sussurro mentre le sue labbra erano ad un millimetro dalle mie.

"Sempre" ridacchiò mentre passava lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra.
Vidi un sorriso comparirgli in quel viso perfetto.
Un sorriso da far paura.
Appena stava per baciarmi girai di scatto tutta la manovella dell'acqua, che cominciò a schizzare con forza. Con la mano che poco prima era sulla manovella schizzai un po' d'acqua addosso a occhi di ghiaccio, che si allontanò ridendo.

"Guerra d'acqua? Questa è nuova" disse ridendo per poi prendere un pentolino riempiendolo d'acqua ed avvicinandosi a me.

"Nono, fermati" dissi indietreggiando mentre ridevo come una pazza. Era troppo buffo, aveva i capelli un po' bagnaticci e in mano aveva un pentolino stracolmo d'acqua che teneva come fosse un'arma letale. Si avvicinava lentamente con un sorriso sadico che faceva troppo ridere. Da far invidia a Jeff The Killer.

"Pietà, pietà" cercai di dire tra una risata e un'altra continuando ad indietreggiare, fino a quando non mi ritrovai contro il tavolo.

"Non puoi più scappare" disse avvicinandosi sorridendo.

"Ti prego metti giù il pentolino" dissi portando avanti le mani per cercare di allontanarlo.

"Oh si, eccome se lo metterò giù" disse avanzando fino a mettere il braccio libero sul tavolo bloccando la mia unica via di fuga e avvicinando pericolosamente il pentolino alla mia povera testa.

"Scusa scusa, ti prego mettila giù"dissi continuando a ridacchiare con gli occhi lucidi.
Chiusi gli occhi per un secondo per cercare di non scoppiare a ridergli in faccia. Quando li riaprì l'unica cosa che vidi furono i suoi bellissimi occhi. Lo so l'avrò detto un'infinità di volte, ma non mi stancherò mai di ripeterlo. Due occhi di ghiaccio così profondi, così belli, così misteriosi, in questo momento è come se tutto il resto del mondo fosse scomparso e fossimo rimasti solo io e lui.
Passai lo sguardo oltre le sue spalle e vidi che il lavabo stava straripando.

"Ehi il lavabo st-" iniziai raddrizzandomi di scatto. Avevo dimenticato che occhi di ghiaccio teneva in mano il pentolino fino a quando quest'ultimo non gli si rovesciò addosso. A quel punto non mi trattenni più ed inizia a ridere a crepa pelle.

"Mi dispiace! L'avevo dimenticato! S-scusa..." dissi ridendo. Aveva i capelli e la maglia completamente fradici.
La maglia fasciava perfettamente i suoi addominali scolpiti... Ariet non guardare!!!
Corsi a chiudere l'acqua. Quando mi girai lo trovai con le braccia incrociate... bicipiti, tricipiti, pettorali.... Ari!!

"Hai qualcosa con cui potermi cambiare?" Disse.

"Oh... ehm... vieni" dissi. Lo scortai in bagno dove gli porsi degli asciugamani puliti.

"Mi dispiace ma non ho una maglietta che ti possa stare. A meno che tu non vesta taglie femminili" dissi.

"Che peccato, vorrà dire che ne farò a meno" disse con un ghigno. Fece per togliersi la maglietta ma lo fermai.

"Mali estremi estremi rimedi" dissi tirando fuori dal cassetto un asciuga capelli.

"Stai scherzando vero?" Disse passando lo sguardo da me al phon.

"No caro" dissi attaccando la presa.
Lui sbuffò e si arrese, così mentre lui si tamponava i capelli con l'asciugamano io gli asciugavo la maglietta con il phon.
Una volta finito, Scendemmo nuovamente in cucina, dove ci toccò sistemare il casino che avevamo fatto.
Dopo finimmo di cucinare e finalmente ci sedemmo a mangiare.

"Ancora non mi hai detto come hai convinto Cloe" dissi addentando una forchettata di insalata.

"Davies mi adora" disse bevendo un sorso di vino.

"Ok. La verità?" Dissi ridacchiando.
Cloe l'avrebbe ucciso.

"Ha capito che se non ti avessi portata io a casa non l'avrebbe fatto nessun altro. E quando ha visto che eri svenuta di nuovo si è convinta. Mi ha dato il tuo indirizzo ed eccoci qui" spiegò lui.
Ora è tutto più chiaro... credo.
Io annuì e continuai a mangiare.

Angolo Autrice:

Hello!
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Da qui in poi la storia diventerà man mano più 'elaborata'.
Lasciatemi la vostra opinione nei commenti e/o lasciando una stellina. Grazie in anticipo :)

Bye.

Phoenix ✞

!SOSPESA! Bad LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora