~43~ Hurt Me.

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Era trascorsa una settimana da quando la mia vita aveva preso una piega che non mi sarei mai immaginata, avevo avuto molto tempo sia per guarire dalla febbre che per pensare, avevo fatto un po' di ordine tra i miei pensieri, ero ancora confusa e cercavo risposte a molte domande che continuavano ad assillarmi ma tutto sommato era già un passo avanti. Ero rimasta a casa di Victor per tutto il tempo e lui continuava a ripetermi che era felice di non restare solo mentre i suoi genitori erano fuori per lavoro, e a dargli meno fastidio sarà sicuramente stata la presenza di Chris che aveva annunciato di restare dicendo che era perché voleva tenerci d'occhio e stare attenta che Victor non sbagliasse la preparazione di una semplice aspirina effervescente, ma la verità era che nemmeno lei voleva rimanere sola mentre suo padre era ad una riunione importante a Washington DC, da quello che avevo capito era un membro di una certa rilevanza nella NASA ed era immancabile la sua presenza. In pratica avevamo fatto un mega pigiama party durato una settimana. Non avevo avuto grosse difficoltà perché il bello di essere la nipote della fidanzata di un insegnante erano senza dubbio le assenze giustificate da un professore in persona e la preside era una persona comprensiva quindi non avrei avuto problemi al mio rientro che sarebbe avvenuto il lunedì seguente anche se sapevo che avrei dovuto studiare come una pazza se volevo superare i test finali. Non parlai più con Dylan dopo quella sera, lo avevo convinto a darmi spazio, a lasciarmi il  tempo di capire a mia volta cos'è che volessi davvero, non più una chiamata, non più un messaggio... dall'altra parte avevo rafforzato il rapporto con Justice, infatti venne a trovarmi spesso e parlammo veramente tanto, evitando sempre alcuni argomenti ancora troppo delicati. Ma quello che mi aveva reso più felice era che stavo recuperando il rapporto anche con Sophia, un giorno decisi di chiamarla e le spiegai tutto quello che era successo per filo e per segno, lei capii e giurò di non lasciarmi affrontare mai più una cosa del genere da sola. Era la mattina del giorno in cui si sarebbe tenuta la festa a casa del capitano della squadra di football, Duncan, e io ero in quella che ormai era camera mia intenta a scegliere un outfit da indossare per la giornata che avrei passato con Sophia. Dopo aver parlato al telefono decidemmo di vederci e di passare più tempo possibile insieme, quella sera io, lei e Chris avremmo reso la casa del povero Victor un atelier per sole donne ma a lui andava bene quindi ne avremmo approfittato. Riassumendo, il programma del giorno era: Pranzo con Sophia, prime ore del pomeriggio con quest'ultima e il resto della giornata all'atelier della tortura di Sophia Black e Chris Reed e tutta la sera alla festa di Duncan con le ragazze e Victor. Sarebbe stata una perfetta e normale giornata da liceale. Scelsi d'indossare degli shorts azzurri e una maglia rossa a mezze maniche senza nessuno stampo particolare, durante il giorno a Los Angeles si correva il pericolo di sciogliersi anche se la sera le temperature calavano parecchio. Non mi truccai granché, solo il necessario per coprire le occhiaie risultato delle notti insonni, legai i capelli in un unica grande treccia dietro la testa e conclusi con un semplice paio di stivaletti bianchi. Presi la borsa e vi ci buttai dentro il portafoglio e il telefono e scesi a grandi passi le scale verso il piano inferiore. 

"Il tuo senso della moda ancora mi disgusta, migliori, ma ancora non raggiungi la sufficienza piena" disse Chris lanciandomi un occhiata veloce per poi tornare ad addentare la macedonia che aveva davanti. Lei indossava una gonna lunga fino a metà coscia rosa pastello e una camicia bianca con dei ricami particolari, un trucco non troppo aggressivo e i lunghi capelli biondi accuratamente pettinati e in ordine... tipico suo. 

"M'impegnerò di più questa sera" dissi entrando in cucina e aprendo il frigo in cerca di qualcosa d'interessante, alla fine presi solo la bottiglia di thé freddo alla pesca. 

"Questo è poco ma sicuro, ma solo perché sarò io ad occuparmi di te, non hai idea di quello che ho in mente" disse minacciosa mordendo con forza un pezzetto di pera. Avrei patito le pene dell'inferno quella sera, già lo sapevo. 

!SOSPESA! Bad LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora