~37~ Come una tempesta.

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Non ero tanto sorpresa dal vedere Sophia a scuola, di certo non era l'unica sorella, o familiare, che veniva a scuola, ad esempio madri per portare il pranzo ai figli, sorelle o fratelli per comunicare notizie ai rispettivi o semplicemente che venivano a prenderli prima. Ma in quel caso la situazione era completamente diversa, per prima cosa Sophia era la minore e Dylan sapeva guidare più che bene, non poteva di certo essere per un passaggio, per non parlare dei fogli che stringeva in mano e che, fino a pochi istanti prima, sventolava con forza sotto gli occhi del fratello. Moduli di iscrizione evidentemente già belli e compilati, vista la penna blu che risaltava, ma era impossibile, non poteva avere senso, Sophia mi aveva detto che aveva già finito la scuola, quindi quei fogli non potevano essere suoi. Una domanda in più da aggiungere alla lista già infinita di quella famiglia e squadra. Fantastico.

"Ciao Ariet! è... ehm, è bello vederti" sorrise Sophia allontanandosi di due passi dal fratello e nascondendo i moduli dietro la schiena. Mossa stupida visto che li avevo già notati e in ogni caso il suo gesto non aiutò di certo a far passare la cosa inosservata. Ma la cosa che più del resto mi fece capire che la mia lista di dubbi, domande e incertezze non avrebbe fatto altro che aumentare e aumentare fu percepire quanto l'aria era diventata tesa al mio arrivo e sopratutto dal comportamento di Sophia, che in genere mi sarebbe saltata addosso e mi avrebbe stritolata in un abbraccio, quindi o ero io paranoica o c'era davvero qualcosa che non quadrava. Come se qualcosa quadrasse mai.

"Avrei preferito vederti in altre circostanze, per esempio quando non mi nascondi i moduli d'iscrizione al mio stesso liceo" dissi avvicinandomi a loro di qualche passo. Già non era un bel periodo di suo e i Black e tutta la loro banda non aiutavano.

"Questi... si bhe... te l'avrei detto..." disse Sophia abbassando lo sguardo e portando davanti a se i moduli. Ormai mettevo in dubbio la capacità dei Black di dire la verità, da Dylan in un certo senso me l'aspettavo, faceva sempre così, ma credevo che con Sophia si stesse creando un rapporto abbastanza saldo, ma in fondo la conoscevo da poco, no? Non si sa mai con chi si ha a che fare.

"Scusa ma non è il momento adatto, sentirò le tue scuse un'altro giorno" dissi sospirando. Per un'adolescente un momento no dovrebbe essere quando una ragazza viene lasciata dal ragazzo, quando litiga con la sua migliore amica o con i genitori perché non le danno abbastanza spazio, invece il mio era dovuto al fatto che meno di ventiquattro ore prima ero ad una corsa clandestina e subito dopo dei pazzi con manie di omicidio ci venivano dietro per uccidere me e diciamocelo, potevano benissimo riuscirci, per poco non uccisero Dylan e per evitarlo dovetti sparare ad un essere umano, io, Ariet Johnson, che non avevo il coraggio di uccidere un ragno, sia perché mi facevano piuttosto schifo, sia perché era pur sempre un essere vivente, ma sparare ad una persona non era un avvenimento che avrei potuto superare senza battere ciglio, probabilmente loro l'avranno già fatto mille volte prima di me, ma era inaccettabile. Ok, era sul punto di ucciderci e se non l'avessi fatto probabilmente saremmo entrambi sottoterra, ed era vivo pur volendo e questo era l'unico pensiero che poteva darmi un minimo di sollievo, anche se abbassarmi ai suoi livelli non era una giustificazione.

"Posso spiegarti, davvero, c'è un motivo" cercò di fermarmi Sophia quando mi vide tornare sui miei passi diretta verso casa, Dylan rimase impassibile, appoggiato al muro a guardare un punto indefinito davanti a se come immerso in tutt'altri pensieri.

"Sarò felice di ascoltarlo, ma non oggi" dissi uscendo finalmente da quella scuola e lasciandomi alle spalle i Black e i loro problemi che ormai erano anche i miei. Forse ero stata un po' troppo fredda con Sophia, mi sarei scusata una volta riacquistato un briciolo di calma e pace interiore.

"Ariet aspetta!" sentii dire da Sophia alle mie spalle. Piccola modifica, mi ero lasciata alle spalle i Black per... 1 minuto e 50 secondi, nuovo record. Mi fermai in mezzo al cortile e mi girai a guardare la ragazza dai capelli scuri e gli occhi così chiari e limpidi da brillare, correre verso di me.

!SOSPESA! Bad LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora