~2~ Incidente.

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Per riuscire a mantenere l'equilibrio e non cadere come un sacco di patate, la bottiglia mi scivolò di mano. Appena ripresi l'equilibrio vidi che l'aranciata era finita completamente addosso a qualcuno che stava passando. Rialzando lo sguardo vidi che quel qualcuno era il ragazzo dagli occhi di ghiaccio.
Vedendo la sua faccia buffa cercai di soffocare una risata.

"Ehm... scusa scusa, stavo cadendo e mi è scivolata la bottiglia di mano" dissi mettendomi una mano sulla bocca per non scoppiargli a ridere in faccia.

"Tsk... stupida ragazzina" disse togliendosi un po' della bevanda dal viso. La maglia bianca era diventata semi trasparente, misto all'arancione e lasciava ampio spazio all'immaginazione.
Aspetta... cos'ha detto?!

"Ragazzina a chi?!" Dissi con rabbia.

"A te. Genio. Ti rendi conto di quello che hai fatto?!" Disse indicandomi la maglia... o meglio... i pettorali di marmo... ricoperti di tatuaggi... Ariet!!!!!
Scossi la testa per togliere ognuno di questi pensieri.

"È un po' d'aranciata. Si asciuga" dissi sbuffando e raccogliendo le due bottiglie da terra.
È peggio di una ragazzina.

"Non pensare di passarla liscia. Vieni." Disse duro prendendomi per il braccio e trascinandomi fuori dalla mensa. Poco prima di uscire riuscì a buttare le bottiglie e a vedere Charly mimarmi un "scusa" con le labbra.
Una volta fuori mi fece sbattare con le spalle su degli armadietti, con molta forza.

"Mi fai male idiota" dissi mentre una fitta mi stringeva le spalle.
Cercai di allontanarlo spingendolo dal petto. Altro che marmo...
Ovviamente non riuscì a spostarlo nemmeno di un millimetro. Sebbene avessi addosso 3 anni di boxe.
Lui afferrò i miei polsi e li bloccò ai lati della mia testa.
Ok il suo metro e ottanta buoni batteva di gran lunga il mio metro e mezza Vigorsol.

"Per colpa tua non posso più continuare le lezioni. Ora andiamo a casa tua e rimedi al danno che hai fatto" disse con voce roca guardandomi con sguardo malizioso.

"Scordatelo" dissi cercando di scollarmelo di dosso.

"Ehi amico! Ti ho cercato ovunque! Dov'eri finito?" Chiese una voce alle spalle di occhi di ghiaccio.

"Stavo insegnando le buone maniere a questa ragazzina" disse occhi di ghiaccio per poi lasciarmi. Mi allontanai dagli armadietti.

"Ti ho chiesto scusa, idiota" dissi in preda alla rabbia.

"Non bastano le scuse, ragazzina.
E non chiamarmi idiota" disse avvicinandosi al suo amico. Solo allora lo notai. Alto, capelli biondo cenere occhi chiari. Non ho tempo per lui.

"Se tu non mi chiami più ragazzina." Dissi incrociando le braccia al petto.

"Bhe, peccato che tu sei una ragazzina" disse in tono di sfida.

"Se la metti così anche tu sei un idiota" dissi guardandolo con sguardo di fuoco.
Snervante...

"Stronza"

"Idiota"

"Acida"

"Cocciuta"

"Esagerato"

"Stronza"

"L'hai già detto"

"Beh lo sei"

"Idiota"

"L'hai detto"

"Coglione..." dissi acida.
Stava per replicare quando Cloe e Charly mi affiancarono.
Non mi ero nemmeno accorta che era suonata la campana.
Senza aspettare una sua risposta andammo in classe per finire questo estenuante primo giorno di scuola.
Ovviamente occhi di ghiaccio non si presentò nelle ore successive. Evidentemente il suo essere un idiota gli impediva di presentarsi a lezione con una maglia macchiata di aranciata.
Finalmente suonò la campanella che segnava la fine delle lezioni.
Una volta fuori decidetti di invitare Cloe e Charly da me.

"Ehi, vi va di venire da me? Ordiniamo una pizza e ci guardiamo un film?" Chiesi alle due ragazze.
Le conoscevo da poche ore ma già mi stavano simpatiche.
Poi ero sola a casa e mi annoiavo.

"Sisisisi" disse Cloe saltandomi al collo abbracciandomi.
Ci mettemmo entrambe a ridere.

"Per i tuoi va bene?" Chiese Charlotte timidamente.

"Mia madre e fuori per lavoro. Mi farete compagnia" dissi tranquillizzandola.

"Va bene" disse sorridendo dolcemente.
Cloe e Charly erano completamente diverse.
Cloe era eccentrica, imperattiva, divertente e molto molto pazza. Si affeziona rapidamente ad una persona.
Charly era dolce, romantica, calma ed educata.
Subito dopo mi presero a braccietto e ci incamminammo verso casa mia.

"Tuo padre?" Mi chiese Charly all'improvviso durante il tragitto. Mio padre...

"È morto parecchi anni fa" dissi quasi in sussurro,

"Oh... mi dispiace, scusa, non volevo" disse Charly dispiaciuta.

"Tranquilla. È passato" dissi accennando un sorriso.
Finalmente arrivammo a casa e subito Cloe si buttò a peso morto sul divano.

"La prossima volta veniamo in autobus" disse stanca.

"Non ci abbiamo messo così tanto" disse Charly sedendosi composta sulla poltrona.

"25 minuti per te non sono tanti?!" Chiese Cloe sconvolta.

"Qualche volta vieni a correre con me" dissi ridacchiando sedendomi sulla poltrona difronte quella di Charly. Mi sarei volentieri seduta sul divano ma Cloe lo occupava tutto.

"No grazie. Preferisco restare sul mio amato divano a guardare la tv mangiando un intero vasetto di nutella." Disse lei coprendosi gli occhi con il braccio.

"Sei sempre la solita" disse Charly arresa.
Ordinammo le pizze e Passammo il resto del pomeriggio a guardare horror e strappa lacrime.
Scoprì che Cloe aveva un fratello maggiore, i suoi genitori erano entrambi medici e tornavano anche loro raramente a casa.
Charly invece era figlia unica, sua madre faceva l'architetto e suo padre era avvocato.
In queste ore ho potuto constatare quanto fossero simpatiche.
Avevamo appena finito un film d'azione quando Salimmo in camera mia e ci buttammo a peso morto sul letto. Dopo un po' Cloe prese una cornice dal mio comodino.

"Chi è?" Chiese mostrandomi la foto.
Eravamo io e mio fratello al mio sesto compleanno.
Quanti ricordi...

"Mio fratello" dissi accarezzandogli il viso.
Aveva gli occhi neri uguali ai miei, stessa cosa per i lineamenti e i capelli sul castano chiarissimo come quelli di mia madre.

"Lui... è... si insomma..." disse Cloe in imbarazzo.

"Morto? Non lo so neanch'io" dissi continuando a guardare la foto. Eravamo così felici insieme.
Loro mi guardarono confuse ma non dissero niente. Continuai a guardare la foto per parecchio tempo, Quando mi decisi a parlare.

"Si chiamava Alec era tre anni più grande di me. Era dolce, gentile, un po' Stronzo e protettivo. Eravamo inseparabili. La mattina del mio ottavo compleanno aspettavo che lui entrasse in camera mia e mi stritolasse a sé augurandomi buon compleanno. Ma non accadde niente di tutto questo. Scesi tristemente al piano inferiore e vidi sul tavolo un piccolo pacchetto e un biglietto. Lo presi e lessi il contenuto <<Buon Compleanno Principessa. Mi dispiace.

-Alec>>
Aprì la scatola e dentro c'era una collanina a forma di stella con su inciso 'A+A' e sul retro 'Dal tuo fratellone'. Da quel momento non ebbi più sue notizie. Provai a chiedere a mia madre ma lei ogni volta mi diceva che sarebbe tornato. Dopo qualche anno, mi arresi all'idea che non sarebbe mai più tornato da me. Mi distrugge non sapere dov'è e se sta bene. Ma devo essere forte... come lui" dissi mentre una lacrima solitaria mi rigava il viso. Cloe e Charly mi abbracciarono e rimanemmo così per parecchio tempo.
Dopo dovettero trovare a casa perché si era fatto davvero molto tardi.
Io Indossai il pigiama e andai a dormire.
Era stato un frenetico primo giorno.

Angolo Autrice:

Hellooooo!!!!
Nuovo capitolo!!
Lo so è passato solo un giorno, ma era già pronto e l'ho voluto postare :p
Fatemi sapere cosa ne pensate

Phoenix ✞

!SOSPESA! Bad LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora