~21~ Parole come aghi.

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Sentì le sue mani scivolare sotto la maglia.
Automaticamente tutti i miei sensi andarono sull'attenti.
Il suo viso si avvicinava sempre di più al mio collo.
Avrei voluto dargli un pugno, un calcio o qualsiasi altra cosa mi fosse venuta in mente, per allontanarlo.
Ma era davvero difficile con un colosso di sopra.
Stavo evaporando era troppo vicino e le sue mani si stavano facendo spazio sotto la maglia.
Quel suo tocco mi stava facendo andare fuori di testa. Era strano.

"Amo la vendetta" mi sussurrò con voce roca.
Al che iniziai seriamente a preoccuparmi.
Mentre posava le dita sulla mia pelle nuda, a un certo punto si fermò. Ormai sentivo il suo respiro sul collo.
Stavo diventando matta.
Un secondo in più e sarei evaporata sul serio.
Feci per dargli un calcio fra i gioielli, si sono una ragazza amorevole, ma lui deviò la traiettoria del viso arrivando a davvero pochissimi millimetri dalle mie labbra.
Si stavano sfiorando, mentre il mio respiro si faceva sempre più pesante.

"Buonanotte piccola mia" sussurrò con voce roca per poi lasciare un lungo bacio all'angolo delle labbra.
Subito dopo si sdraiò accanto a me.
Ok... cos'era appena successo? Non realizzavo.

"P-perché...l'hai f-fatto?!!" Balbettai ancora scossa dalla situazione davvero assurda.

"Volevo 'testare' fino a che punto mi odiassi. E bhe... è evidente che non è come dici tu" disse lui beffardo mettendo le mani sotto la sua testa.
Resp... oh al diavolo la calma.
Ignorai il fatto che fosse notte fonda. Presi il cuscino e iniziai a dargli forti cuscinate sulla stomaco e sul suo stupido viso.
'Testare'... pfff... più che testare lui stava tastando.
È ufficiale! È uno stupido maniaco pervertito.

"Ti odio ti odio ti odio" dissi mentre aumentavo l'intensità delle cuscinate.
Sarei finita volentieri in gattabuia.

"Ariet!! Basta!!!" Urlò lui mentre provava a scansarmi.

"Non smetterò fino a quando non ti scuserai" dissi seria continuando nel mio pseudo tentativo di vendetta.

"Di cosa dovrei scusarmi?! Di aver involontariamente conosciuto una stupida ragazzina viziata? Di doverla continuamente salvare perché non riesce a badare a se stessa?! Una cocca di papà che ha bisogno di attenzioni" disse Dylan mettendosi seduto.
A quelle parole mi bloccai e il cuscino mi cadde di mano.
Il silenzio piombò nella stanza mentre i miei occhi guardavano increduli e delusi i suoi.
All'improvviso divennero lucidi e un moto di rabbia mi invase.

"Non ti permetto di dire queste cose!! TU NON SAI NIENTE" gli urlai contro.
Mi girai e cercai le pantofole mentre trattenevo a stento le lacrime.

"Ariet... aspetta" sospirò Dylan.
Fece per afferrarmi il braccio, ma io riuscì ad infilarmi le pantofole e ad alzarmi prima che lui potesse farlo.
Corsi velocemente fuori e tornai nella camera degli ospiti chiudendo a chiave la porta.
Sentì dei passi avvicinarsi sempre di più. Ma li ignorai.
Tornai a letto, appoggiai la schiena alla morbida testiera del letto e mi portai le ginocchia strette al petto. Da piccola lo facevo sempre quando ero triste. E si... accadeva molto spesso.
All'improvviso sentì qualcuno bussare.

"Vai via!!!" Urlai trai singhiozzi.
Ormai le lacrime stavano uscendo a fiumi dai miei occhi. Non riuscivo a controllarmi.

"Ariet ti prego apri" disse Dylan da dietro la porta.
Lo ignorai e mi strinsi su me stessa di più.
Mio fratello la chiamava posizione del porcospino.
Diceva che sembravo un piccolo porcospino che mostrava gli aghi per difendersi dalla crudeltà del mondo.
Alle elementari non avevo amici. Tutti mi evitavano perché avevano paura del nuovo compagno di mia madre. Ma in verità faceva paura anche a me. Era una persona orribile. Quando mia madre non c'era mi picchiava.
Alec provò parecchie volte a dirlo a mia madre ma lei non credendoci picchiava sia me che lui. Così i lividi che ci procurava il suo compagno venivano uniti e coperti dai suoi.
Si decise a mandarlo via solo quando io e Alec finimmo in ospedale in terapia intensiva.
Ho ancora una cicatrice sul fianco sinistro, di quando dovettero estrarmi una grosso pezzo di vetro.

!SOSPESA! Bad LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora